martedì 5 settembre 2017

Recensione "Cronaca di lei" di Alessandro Mari

Buongiorno lettori,
lo scorso 31 Agosto è arrivato in libreria l'ultimo romanzo di Alessandro Mari, "Cronaca di lei", edito da Feltrinelli.
Io ho avuto il piacere di leggerlo e di partecipare alla presentazione e ve ne parlo di seguito.
Buona lettura!


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Lei, la ragazza, è un'aspirante modella che si guadagna da vivere come può. Lui, Milo One Way Montero, è un pugile che conosce una sola direzione, andare avanti, e che andando avanti ha conquistato il titolo di campione del mondo. I due si incontrano, si annusano, si perdono. Quando si ritrovano, lui porta sulle spalle il peso di una bruciante sconfitta e di un'operazione all'occhio che lo ha reso più fragile; lei sembra pronta a farsi custode di quest'inedita fragilità. Parlano la stessa lingua, una lingua fatta di corpi che si intrecciano, di frasi scarne, ma soprattutto di gesti: lei copre con la mano l'occhio di lui, lui fa altrettanto con quello di lei. «Mi vedi?» si chiedono. E finché continuano a vedersi - malgrado le paure di lui, malgrado l'inafferrabilità di lei - il resto è solo rumore di fondo. Ma quel rumore c'è, e interferisce. C'è la provincia post-industriale italiana che Milo si è lasciato alle spalle. C'è il grande ritorno sul ring da preparare con il sostegno di un intero clan. E c'è Irene, la sorella di Milo, che gestisce l'impero economico nato attorno al brand One Way, ed è pronta ad andare contro chiunque minacci di ostacolarla o anche soltanto di intromettersi. A osservare il clan Montero, Leo Ruffo, giovane scrittore ingaggiato da Irene per raccontare la vita del campione. E il biografo allora diventa confidente, testimone di quanto accade dentro e fuori dal ring. Ma da che parte stare? Da quella di Irene, disposta a tutto pur di tenersi stretti la ricchezza e i privilegi faticosamente conquistati? O da quella della ragazza, che adesso cerca redenzione e giustizia attraverso la vendetta?


La storia di Mari è fatta di attimi intensi, momenti di passione, intrighi e inganni. 
Milo cerca il riscatto nel mondo del pugilato, è un uomo brutale e schietto, un uomo che non si perde in chiacchiere e prende tutto ciò che vuole. Sua sorella Irene, seppur meno minacciosa di lui all'apparenza, è molto più pericolosa e spregiudicata. Ama la sua vita e farà di tutto per mantenere agi e privilegi, suo fratello non può perdere tempo dietro la gonnella di una modella qualunque. Sono tre personalità interessanti, difficili da far convivere nelle stesse pagine. Ho guardato con molto interesse questa relazione particolare, anche se non è espresso chiaramente sono convinta che non sia mai stata una storiella passeggera per Milo. E' una rapporto fatto di gesti e non di parole vuote e frasi scontate.

Forse hai paura che Milo sia quello che
stai cercando da anni.
E' una cosa da cui non si torna indietro.

Interessante e provvidenziale anche il ruolo di Leo, lo scrittore incaricato della stesura di un libro sulla vita di Milo. Mi sono piaciuti i suoi modi diretti e la capacità di osservare e capire oltre le apparenze. E', senza dubbio, lo psicologo/confidente dell'intera combriccola. Il libro è pieno di personaggi e avvenimenti, ma risulta abbastanza semplice da seguire e capire. Tra tutte le varie personalità, forse quella che ho apprezzato di più è proprio quella di Irene perché è l'unica a mantenere salde le sue posizioni dall'inizio alla fine.

E' meglio che vinca perché la storia deve continuare...
e noi faremo di tutto perché vinca.

E' un libro particolare, lo si evince dalla copertina, dalla trama e dal tema trattato. E' una storia che non ha un briciolo di romanticismo o sentimentalismo, ma solo elementi carnali, diretti, passionali e dolorosi. L'autore non ha paura di mostrare i lati umani più oscuri regalandoci una storia travolgente e poco romanzata. E' un libro in cui non ci sono vinti né vincitori, ma solo anime inquiete che cercano la rivincita su una vita ingiusta.


L'autore




"Scrivo libri che mi piacerebbe leggere"

"Lei", perché è la ragazza del mistero?

E' una presenza importantissima nel libro, mi sono divertito a immaginarla piena di fascino senza svelare troppo di lei, ma dandole comunque carattere e tridimensionalità. Pur non avendo un nome, infatti, è il personaggio che più attrae l'attenzione.

La figura di Milo, come si pone nei confronti delle due donne del romanzo?

Milo si trova al centro esatto del ring. Ai lati troviamo Irene, la sorella disposta a tutto per il bene del clan, dall'altro lato la ragazza che sta conquistando la sua mente e il suo cuore.

Il personaggio più difficile da sviluppare?

L'insospettabile autore Leo Ruffo, forse perché fa il mio stesso mestiere.

Qual è il vero significato del mantra 'Mi vedi?'

In realtà, nel libro, l'ho inteso più come un 'mi riconosci'. E' uno step della conoscenza tra Milo e la ragazza e segna il passaggio ad un legame più profondo. Un filo sottile che collega due persone che cercano di stare insieme e superare le proprie fragilità.

Potremmo definire il romanzo "fisico"?

E' una storia di corpi che si toccano e agiscono. C'è molta azione nel libro e non dimentichiamo che entrambi i protagonisti lavorano con il proprio corpo: Milo come pugile e Lei come modella.

La copertina del romanzo gioca su dei contrasti molto netti e definiti. E' stata una tua scelta o richiesta?

La copertina incarna e riassume perfettamente lo stile del romanzo. E' stato dato un volto alla ragazza del mistero senza caratterizzarne i tratti proprio per mantenere il più totale riserbo sulla sua persona. I colori completano l'opera: pochi e d'impatto per mantenere l'essenzialità.



lunedì 4 settembre 2017

Recensione "It Ends With Us" di Colleen Hoover

Buongiorno lettori,
comincia una nuova settimana e a farci compagnia è un bellissimo romanzo di Colleen Hoover, ancora inedito in Italia, che si intitola "It Ends With Us".
La Leggereditore ha acquistato i diritti del libro, perciò lo troverete prossimamente anche sui nostri scaffali. Intanto scopriamo perché è una storia da non perdere!


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Le cose non sono mai state facili per Lily ma, nonostante tutto, lotta per una vita migliore.
Dal Maine si trasferisce a Boston e apre un delizioso negozio di fiori.
Quando incontra il bellissimo neurochirurgo Ryle Kincaid, la cosa è troppo bella per essere vera.

Ryle è assertivo, testardo e forse anche un po' arrogante.
E' sensibile, brillante e ha un debole per Lily, ma la sua totale avversione per i rapporti stabili e duraturi è inquietante.

Gli interrogativi su questa nuova relazione, riportano a galla il ricordo di Atlas Corrigan, il suo primo amore e l'unico legame con il passato che non ha ancora spezzato. 
Erano spiriti affini e lui era il suo protettore.
Quando Atlas riappare all'improvviso, tutto ciò che Lily ha costruito con Ryle è a rischio.

Questa è una storia un po' diversa rispetto a quelle alle quali siamo abituati quando pensiamo a 'Colleen Hoover'. E' una storia molto reale che affronta una piaga attuale e di cui non si parla mai abbastanza, la violenza sulle donne. Mi ha colpito molto il fatto che molti elementi della storia siano autobiografici, ora capisco la capacità di descrivere alcuni momenti così intensamente.
Il personaggio di Lily è di una complessità disarmante, nonostante abbia vissuto una situazione analoga da piccola, non riesce a dire basta quando ricade nello stesso errore della madre. 

A volte,
le persone che ami di più
sono quelle che ti fanno più male.

Ryle si rivela, da subito, un personaggio ambiguo e difficile da inquadrare. Rifugge le relazioni, ma si innamora di Lily a prima vista e non vuole perderla per nulla al mondo.
I suoi scatti d'ira, ingiustificabili a dir poco, non lo rendono però l'orco cattivo che mi aspettavo. L'autrice riesce, in qualche modo, a creare una sorta di empatia tra il lettore e quest'uomo dai mille volti. L'arrivo sulla scena di Atlas cambia tutto. Il passato ritorna prepotentemente a galla, i pomeriggi trascorsi a guardare le puntante di Ellen Degeneres Show, gli incontri clandestini, il dolore per la fine di un amore così intenso. Lily non lo ha mai dimenticato ed è arrivato il momento di affrontare i demoni nel suo cuore e vivere la vita che ha sempre sognato.

Finisce qui.
Con me e te.
Finisce con noi.

Amo quest'autrice, mi stupisce ogni volta. Questo non è un libro memorabile, perlomeno per me, ma non ho potuto fare a meno di apprezzarlo. E' una storia vera, la storia di una donna segnata da una vita di violenza a cui sembra essere destinata da un karma ingiusto. Non è facile trattare certi temi, ma la Hoover ne ha parlato con una delicatezza disarmante, non demonizzando il carnefice e nemmeno santificando la vittima. Fornisce delle spiegazioni, o giustificazioni se vogliamo, lasciando libero il lettore di farsi una sua idea e una sua opinione in merito. Nonostante la storia ricalchi episodi della sua vita, ho notato una professionalità infinita nel raccontare l'intera vicenda. 
Non è il classico romanzo, ma ha fatto vibrare comunque le corde del mio cuoricino libroso.
Lo consiglio!





  

venerdì 1 settembre 2017

Recensione "The Winner's Curse. La maledizione" di Marie Rutkoski

Buongiorno lettori,
finalmente trovo un momento per parlarvi di una lettura che ho recuperato durante le vacanze.
Sto parlando di "The Winner's Curse. La maledizione", di Marie Rutkoski, edito da Leggereditore.
L'ho semplicemente amato, scoprite perché.


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Kestrel è la figlia del generale dei Valoriani, la fazione che governa la regione. Un popolo di guerrieri spietati e temerari che hanno conquistato e sottomesso il popolo Herrano, riducendolo in schiavitù.
Il destino di Kestrel è già segnato: può scegliere se arruolarsi nell'esercito e combattere al fianco di suo padre o trovare un buon marito. Una terza possibilità si delinea quando il suo sguardo incrocia quello dello schiavo  Arin.

Non le ho stabilite io queste regole.
Fanno parte dell'impero.
Combatti per esso,
e guadagnati la tua indipendenza.

C'è qualcosa che la incuriosisce e attrae dietro quegli occhi freddi e privi di emozioni.
Anche Kestrel si rivela una sorpresa per Arin, la ragazza non è come il suo crudele popolo e, per un attimo, mette seriamente in dubbio tutte le sue convinzioni.
Il popolo inizia a vociferare su di loro, Kestrel si sta esponendo troppo per salvarlo dal suo destino.
Ma come si può fermare l'istinto?

Non puoi sapere tutto. 
Le persone sono infelici per molti motivi.
Che ne sai della tristezza?
Cosa ti fa credere di poter leggere nel cuore delle persone?

Arin non è quello che sembra: gli herrani vogliono riconquistare la libertà a qualsiasi costo.
Cosa ne sarà di lui ma, soprattutto, di Kestrel?
Un lupo e un agnello potranno mai vivere insieme?

Questo romanzo ha superato ogni mia più rosea aspettativa e mi ha conquistata dalla prima all'ultima pagina. Kestrel e Arin sono due personaggi straordinari, perfettamente costruiti e caratterizzati.
Nel libro si parla più di Kestrel ed è impossibile non amarla. Spero che avremo modo di conoscere meglio anche Arin, nei prossimi libri.
L'autrice ricrea un mondo di dame e cavalieri, di battaglie e combattimenti a fil di spada.
La narrazione procede con un ritmo incalzante e si fa sempre più appassionante e coinvolgente. L'epilogo è molto crudele: come farò ad aspettare il seguito?
La prosa di Marie Rutkoski è elegante e ricercata, un piacere per gli occhi.
E' un romanzo che non potete proprio lasciarvi sfuggire, sono certa che ci riserverà ancora tante sorprese.
Promosso a pieni voti!


Ti è piaciuta la recensione? Fammi sapere cosa ne pensi tramite un commento o scrivendomi in privato a questa mail: martag1715@gmail.com .
La tua opinione è fondamentale 💓


giovedì 31 agosto 2017

Recensione "Aspettami fino all'ultima pagina" di Sofìa Rhei

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un romanzo molto, molto carino sulla biblioterapia e il magico potere della lettura.
Mi affascinano molto queste trame e, quando il libro si dimostra anche all'altezza delle aspettative, non posso che parlarne bene.
Scopriamolo insieme.


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Silvia è una donna come tante. Ha lasciato il suo paese d'origine ed è riuscita a costruirsi una vita piena  e soddisfacente in Francia. Il vero problema è la sfera sentimentale: da anni, infatti, intrattiene una relazione con un uomo sposato nella speranza che si decida a lasciare la moglie per lei.

La vita offre tanti inizi affascinanti, 
esordi possibili di storie incredibilmente promettenti. 
Ma pochissimi di questi inizi si svilupperanno in una trama e 
ancor meno avranno un finale all'altezza.

Nonostante sia palese che Alain non troverà mai il coraggio per lasciare la moglie, Silvia è irremovibile e decisa a non demordere, nonostante questa situazione la stia distruggendo lentamente. 
L'incontro con il biblioterapeuta O' Flahertie è l'ultima speranza per ritrovare se stessa e capire davvero i suoi sentimenti.

Affinché le cose vadano in modo diverso,
le persone devono sforzarsi di cambiare.

Questa storia mi è piaciuta moltissimo forse, ma non solo, per il ruolo salvifico che svolgono i libri. 
Vi confesso che, inizialmente, ho odiato l'apatia e la tendenza allo zerbinaggio di Silvia, ma tutto ciò mi è servito per apprezzare di più il suo cambiamento nel corso del romanzo.
Ho amato con tutta me stessa il dott. O' Flahertie, ce ne fossero di terapeuti come lui!
Il romanzo viene raccontato con un stile semplice e senza fronzoli, non ci sono troppe descrizioni e momenti introspettivi. L'autrice ha uno stile fresco e curato, piacevolissimo da leggere.
E' una storia imperdibile per gli amanti della lettura.
La consiglio!

Ti è piaciuta la recensione? Lasciami un commento o scrivimi in privato a questa mail: martag1715@gmail.com .
La tua opinione è fondamentale 💓

mercoledì 30 agosto 2017

Recensione "La donna silenziosa" di Debbie Howells

Buongiorno lettori,
dopo tanti romance torno a parlarvi di thriller con un libro appena pubblicato da Newton Compton.
Si tratta de "La donna silenziosa", di Debbie Howells.
Buona lettura.


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Quando Rosie Anderson, di appena diciotto anni, scompare, la cittadina idilliaca dove viveva non è più la stessa. Kate, la giardiniera del posto, è scossa e tormentata dal senso di colpa. Conosceva bene Rosie e, negli ultimi tempi, forse era arrivata a conoscerla anche meglio della madre. Rosie era bella, buona e gentile. Veniva da una famiglia amorevole e aveva tutta la vita davanti a sé. Chi avrebbe mai voluto farle del male? E perché? Kate è convinta che la polizia non stia valutando tutti gli indizi. Di sicuro qualcuno in paese sa più di quel che dice. Via via che le ricerche del colpevole vanno avanti, Kate è sempre più ossessionata dalla soluzione del mistero.


Questo thriller ha tutti gli elementi giusti per attrarre e coinvolgere un lettore. 
La trama viene raccontata da narratori diversi compresa Rosie, la vittima. 
Katie è la protagonista principale costretta a farsi strada nei segreti di una famiglia davvero complicata e piena di segreti.
La parte che ho apprezzato di più è proprio il percorso lungo e intricato per svelare fino al più piccolo lato nascosto di questa famiglia. Tutti recitano molto bene la loro parte e, fino alla fine, non è ben chiara l'identità del colpevole.

La farfalla spicca il volo, fluttuando lontano, irraggiungibile.
Lei resta a guardarla. Poi tende le braccia magre e inizia a correre, 
saltellando per il giardino leggera come una piuma, 
segue il percorso chela farfalla disegna nell'aria.
Una felicità fugace.

Gli Anderson rasentano la perfezione e, nonostante siano sottoposti agli effetti di una simile tragedia, nulla sembra scalfire il loro equilibrio familiare. Le dinamiche diventano sempre più complicate, tanto che, nella seconda metà del libro, tutti hanno un movente e tutti un motivo che li rende innocenti.
Sono rimasta sorpresa dalla scelta dell'autrice per il finale ma, in parte, è stato tutto fin troppo prevedibile. La prosa è scorrevole e ricercata ma la narrazione manca totalmente di suspense, elemento fondamentale per un buon thriller. Il libro aveva tutte le carte in regola stupire, ma l'autrice non è riuscita nell'intento.
Nel complesso, non è stato un totale disastro perciò la sufficienza se la merita tutta.

Aspetto il tuo parere o le tue domande nei commenti o tramite messaggio privato.
Puoi scrivermi a questa mail: martag1715@gmail.com