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mercoledì 22 febbraio 2017

W.W.W. Wednesday #5

Buongiorno cuori librosi e benvenuti all'appuntamento con la rubrica settimanale del 'W.W.W. Wednesday'.
Pronti a scoprire le storie che mi fanno compagnia questa settimana?
Buona lettura 💓



1. Quale libro hai finito?


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Questo era un altro arretrato di Gennaio che sono riuscita a recuperare questo mese. Arriverà sul blog la prossima settimana.


2. Quale libro stai leggendo?


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Questo è una delle ultime uscite della Giunti, ho letto solo qualche pagina ma promette bene. Mi piace tantissimo la copertina!


3. Quale libro leggerai?


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Non vedo l'ora di tuffarmi tra le pagine del nuovo romanzo di un'autrice che ho già avuto modo di apprezzare!


Ora tocca a voi!
Quali letture vi stanno facendo compagnia?




venerdì 27 gennaio 2017

Recensione "Il fabbricante di giocattoli"di Liam Pieper

Buongiorno cuori librosi,
in occasione della Giornata della Memoria, ho deciso di dedicare la recensione di oggi ad un libro che ripercorre un po' gli eventi, senza però risultare pesante o eccessivamente triste.
Si tratta de "Il fabbricante di giocattoli", scritto da Liam Pieper e pubblicato da BookMe.
Buona lettura!


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LA RECENSIONE:

"Costruiva giocattoli. Capiva le persone, e aveva intuito che l'unico motivo per cui la gente teneva duro erano i bambini. E se i bambini del campo avessero perso la speranza, allora non ci sarebbe stato più futuro per nessuno."

Questa storia si apre a Melbourne, in Australia, in una delle più grandi fabbriche di giocattoli del mondo. Una fabbrica, con una storia profonda e anche triste, se vogliamo. Il fondatore, Arkady, è un sopravvissuto, una delle migliaia di vittime innocenti dei campi di concentramento durante la guerra.
A quei tempi, Arkady donava speranza ai bambini del campo fabbricando piccoli e rudimentali giocattoli, una volta libero dalla guerra e dai suoi fantasmi, ha fondato un impero basato proprio su quella bambolina di pezza che a tanti bambini aveva dato la forza e il coraggio di andare avanti.

"La rabbia non è produttiva. E' utile per un minuto, se serve a fuggire, a combattere, ma nei campi queste due cose non erano possibili, e dopo la guerra lo sono state ancora meno. Chi di noi è sopravvissuto ha dovuto imparare a tenere a freno l'odio, altrimenti lo avrebbe distrutto."

Adam, nipote di Arkady, ha preso le redini dell'azienda ma la sua condotta morale lascia molto a desiderare e ben presto si ritrova in una situazione molto scomoda e compromettente.
Per tirarsi fuori dai guai, decide di giocarsi il destino della fabbrica in un estremo tentativo di salvezza che, purtroppo, non ha gli esiti sperati. La stessa bambola che ha fatto la fortuna del marchio, ora ne decreta la fine. Una storia a cavallo tra il passato e il presente, tra l'orrore vero e la superficialità di chi non ha dovuto mai lottare nella vita. Un finale che colpisce al cuore e dà tutto un altro significato alla vicenda.


Quando ho scelto di leggere questa storia, avevo in mette un tipo di scenario che spesso mi è capitato di leggere in romanzi che trattano tematiche simili. Devo dire, però, che la storia raccontata da Liam Pieper, è diversa nel suo genere a partire dai toni utilizzati. Poche le scene crude della guerra e l'orrore dei campi, dolcissima l'idea di un fabbricante di giocattoli per i bambini del campo. Non ho apprezzato per nulla il personaggio di Adam, che si oppone con forza alla figura del vecchio Arkady e ai suoi ideali. Una trama molto complessa in cui nulla si ferma all'apparenza e niente è come sembra. Ci sono moltissimi colpi di scena, quello finale mi ha colpita e mi ha lasciato anche leggermente interdetta perché non me lo sarei mai aspettato.
Mi piace la prosa dell'autore e la narrazione forte e incisiva nei punti in cui si richiedevano tali caratteristiche, e dolce e delicata in momenti più intensi e profondi. E' senza dubbio un modo diverso per affrontare un ricordo che fa ancora male e che deve essere mantenuto vivo, anche attraverso storie di questo tipo. Non mi ha convinta al 100% ma è stata comunque una buona lettura che mi ha mostrato un altro lato di questo importantissimo capitolo di storia.





mercoledì 25 gennaio 2017

W.W.W. Wednesday #1

Buongiorno cuori librosi e buon Mercoledì.
Oggi ho deciso di proporre la famosissima rubrica del W.W.W. Wednesday e farvi scoprire quali libri mi tengono compagnia questa settimana.




1. Quale libro hai finito?

La figlia femmina di Anna Giurickovic Dato


Questa è stata la mia ultima lettura, un romanzo d'esordio molto particolare dalla complessa dinamica psicologica. L'ho divorato ieri sera insieme ad una tazza gigante, e bollente, di tè.
La recensione, arriva domani sul blog.


2. Quale libro stai leggendo?

Carve the Mark di Veronica Roth e Il caffé delle seconde occasioni di Alison Kent

                 


Sì, sto leggendo due libri contemporaneamente. Non potrebbero essere storie più diverse, ma le sto apprezzando entrambe. Ve ne parlerò prossimamente.


3. Quale libro leggerai?

Il solo modo per coprirsi di foglie di Laura M. Leoni


Ho ricevuto questo libro il giorno in cui è uscito e sono curiosissima di leggerlo.
Spero di parlarvene al più presto.


E ora, sotto con i commenti.
Voglio sapere quali sono le vostre letture passate, presenti e future.
Fatemelo sapere in un commento! ✌

                                                 


lunedì 7 dicembre 2015

Recensione "L'ora di lettura" di Carole Lanham

Buonasera lettori,
questa sera vi parlo di un romanzo che desideravo da tempo.
Si tratta de "L'ora di lettura" , scritto da Carole Lanham e pubblicato da BookMe.
Scopriamolo insieme.


LA COPERTINA:



LA TRAMA:

Nel Mississippi degli anni Venti, Hadley Crump e Lucinda Browning appartengono a mondi diversi, abituati a sfiorarsi ogni giorno senza mai incontrarsi davvero. Perché Lucinda, occhi come due campanule e capelli di burro fuso, è la viziata rampolla di una ricca famiglia; mentre Hadley, pelle color caramello e sorriso di un bianco squillante, è soltanto un garzone, il figlio mezzosangue di una cuoca ignorante, saggia e superstiziosa. Eppure, fin dal primo istante, la curiosità per quel ragazzo povero, con i calzoni troppo corti e i capelli tagliati male, si impossessa di Lucinda come una febbre. Tanto da spingerla, con il pretesto di insegnargli a leggere, a iniziarlo alla sua passione segreta: quella per i libri “proibiti”, di cui Lucinda si diverte a ricopiare i passaggi più arditi su sottili striscioline di carta. Nasce così, tra le pagine di capolavori come Anna Karenina e L’amante di Lady Chatterley, un legame insolito e pericoloso, segnato dall’ambivalenza e dai capricci della irrequieta Lucinda, forte e aggrovigliato come i rami del glicine che Hadley, giardiniere per vocazione, accudisce lungo tutta una vita. 

LA RECENSIONE:

"Guarda che mani hai... se ti avvicini troppo, rischi di sporcarla."

"Bé, posso sempre lavarmele."

"Fai pure. Non saranno mai abbastanza pulite per una ragazza come quella. Dovrai rassegnarti a spiarla di nascosto."

Hadley Crump è un mulatto, madre nera e padre bianco. Nella società in cui vive, forse è anche peggio che essere nero. Lavora con la madre in casa di una famiglia molto benestante. La piccola erede, Lucinda, lo fa capitolare al primo sguardo, nonostante siano poco più che fanciulli. Anche la signorina subisce il fascino di Crump, e con la scusa di insegnargli a leggere, iniziano anni e anni di appuntamenti segreti tra le pagine di libri proibiti.

"Il vecchio Hadley mi ha insegnato una cosa che spero di non dimenticare mai. 
(...) Mi ha insegnato che non bisogna mai arrendersi. Neppure nelle circostanze peggiori. Neppure quando stai per morire."

I libri permettono di vivere amori proibiti, storie che nella realtà non possono esistere.
Hadley e Lucinda appartengono a due mondi differenti, persino il colore della pelle è diverso. E' un amore senza futuro. Nel corso degli anni, sono molte le occasioni in cui potrebbero troncare questo rapporto insano e fonte costante di sofferenze, ma nonostante ci siano mille ragioni per dire basta, ce n'è sempre una per dire, ancora.


IL MIO GIUDIZIO:

E' stata una lettura particolare. Di sicuro è una storia fuori dal comune sia per la scelta dei protagonisti, che come periodo storico in cui è ambientata la vicenda. I personaggi sono molto enigamatici, soprattutto Lucinda che ho odiato per gran parte del romanzo. Hadley dal canto suo, ricopre la parte dell'innamorato senza macchia e senza paura, disposto a sfidare società, buon costume e tutti i preconcetti che gli impediscono di vivere liberamente il suo amore per Lucinda.
Il finale è la parte più bella a mio avviso, una degna conclusione per questa storia travagliata e appassionante, come solo i grandi amori dei libri sanno essere.


mercoledì 11 novembre 2015

Recensione "Love is red" di Sophie Jaff

Buon pomeriggio amici lettori,
oggi vi parlo di un thriller che mi ha stupito. Si tratta di "Love is red", di Sophie Jaff, edito da BookMe ed è stata una lettura particolare... scopriamo perché.


** contiene spoiler **


LA COPERTINA:




LA TRAMA:

La sua prima arma è il sorriso: accattivante, irresistibile. Adocchia le sue vittime nei locali alla moda di New York e le seduce con studiata naturalezza. Le fa parlare, le osserva, offre loro da bere e alla fine riesce sempre a portarle là dove vuole arrivare. Già tre ragazze sono morte nell’ultimo mese, la pelle incisa da arcani solchi, e mentre le forze dell’ordine si affannano per trovare il più piccolo indizio, non c’è donna sola, in città, che non sia costretta a convivere con la paura. Quando, nel clima di angoscia scatenato dai misteriosi omicidi, Katherine incontra David per la prima volta, la chimica tra i due è immediata. David non è solo bello, è anche colto, garbato, pieno di attenzioni. Tutto il contrario di Sael, il suo migliore amico: freddo, scostante, eppure dotato di un fascino dall’intensità quasi elettrica. Prima ancora di accorgersene, Katherine si ritrova invischiata in un doppio gioco di seduzione dove niente e nessuno è quel che sembra. E mentre il conto delle vittime sale e l’intera città sprofonda nella psicosi, il cerchio di un destino dalle radici antichissime si stringe attorno a Katherine e ai due uomini che le confondono il cuore. Alla fine, la verità verrà a galla in tutta la sua sconcertante potenza, in un crescendo di colpi di scena dalla portata terrificante.


LA RECENSIONE:

"L'amore è rosso. Una punta di verde, un accenno d'oro... ma l'amore, l'amore vero, l'amore supremo è rosso. (...) Il suo rumore è quello di un fiammifero che si accende, di un barattolo quando lo apri. E' come una mano che ti si posa sulla vita, è una canzone cantata al buio."

New York, una scia di macabri omicidi sconvolge la popolazione.
Nascono associazioni in difesa delle donne, i notiziari parlano solo del famigerato serial killer che uccide brutalmente donne di ogni età ed estrazione sociale. Senza schemi, senza una familiarità precisa, senza una tipologia di vittima.
La polizia brancola nel buio, e il Mietitore, così soprannominato dai media, è già pronto per la sua prossima vittima.
Katherine, come ogni donna della città, subisce il bombardamento mediatico e l'isteria generale, ma si sente relativamente al sicuro. Da poco tempo frequenta David, e vive con una sua amica. 
Perché mai dovrebbe imbattersi nel killer?

"Vivi il presente. Vivi il momento. Vivi ogni giorno come fosse l'ultimo. Nessun giorno è uguale a oggi. Abbi paura e fallo comunque. Oggi è il primo giorno del resto della tua vita. La vita è un viaggio, non una meta. Il sempre è composto di attimi."

In realtà Katherine verrà coinvolta in prima persona dalla faccenda. Strane visioni ed episodi bizzarri, minacciano di farla impazzire. E' divisa tra l'interesse per David e il suo amico Sael, il killer non è ancora stato preso, e la sua mente è in preda agli incubi.
Quando la morte la tocca da vicino, si renderà conto che quelli non sono omicidi seriali.. è una caccia.. la preda? E' lei.


IL MIO GIUDIZIO:

Devo dirvi che non sono rimasta così colpita o affascinata. 
La storia è originale e diciamo che la prima metà del libro prende molto anche se non è semplicissima da seguire. Poi arriva la parte fantasy che assolutamente non mi aspettavo! Fantasmi, visioni, contorni evanescenti di colore diverso al posto delle emozioni.. non so, ma non mi ha convinta. La scrittura è corretta e scorrevole, la scelta narrativa è tipica del thriller.
Se dovessi dare un voto da uno a dieci, darei un sei di incoraggiamento perché non è poi così malvagio. Se ho ben capito, si tratta di una serie perciò mi riservo sul giudizio definitivo.
Se qualcuno lo ha letto o ha intenzione di farlo, sarò felice di confrontare opinioni e supposizioni.
Promosso? Ni.



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