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martedì 28 gennaio 2020

Recensione "La nube purpurea" di Matthew Phipps Shiel

Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo de "La nube purpurea", di Matthew Phipps Shiel, che esce oggi in una nuova e bellissima edizione curata da Mondadori.
Buona lettura!


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Un vapore mortale - dall'inquietante luce purpurea e dall'inebriante profumo di fiori di pesco - spazza il mondo e annienta tutte le creature viventi. Rimane un unico uomo, Adam Jeffson, medico, reduce da una missione esplorativa nell'Artico. Come un Robinson Crusoe apocalittico, Adam inizia la sua epopea per la sopravvivenza. Ma, a differenza di Robinson, non è relegato su un'isola: a sua disposizione ha l'intero pianeta, un mondo silenzioso e devastato. E se l'eroe di Defoe faceva ricorso a tutte le più sottili doti del raziocinio e dell'intelligenza, Adam sprofonda invece nella follia, passando per i deliri e le allucinazioni della solitudine più profonda. Tuttavia una lucidità visionaria si fa lentamente strada nella sua mente, ed egli diventa infine consapevole che la sua sopravvivenza non è casuale e che il suo destino - e quello della razza umana - fa parte di un piano più vasto.

A quasi trent'anni dalla sua prima uscita in Italia, 'La nube purpurea' torna con questa nuova e affascinante veste che attira moltissimo l'attenzione del lettore che si interfaccia all'opera di Shiel per la prima volta. E' un grande classico fantascientifico del ventesimo secolo che mancava alla mia collezione e che sono stata felice di recuperare...nonostante tutto.
Come sapete, il genere non è tra i miei preferiti ma ho apprezzato molto l'approccio dell'autore alla tematica. Adam Jeffson, protagonista del libro, sembra essere l'unico uomo rimasto sulla Terra dopo che una misteriosa nube letale ha sterminato ogni creatura vivente. Dovete immaginarvi questa storia come quella di Robinson Crusoe in versione più apocalittica, oscura e deprimente.

Shiel gioca tantissimo con la psiche del suo personaggio, portandolo davvero al limite della sopportazione umana sin dalle prime pagine e mettendolo alla prova già con la fallimentare spedizione nell'artico. Più si va avanti con la lettura e più incalza la negatività e la disperazione. L'unica luce presente nel libro è, per l'appunto, quella purpurea del misterioso vapore che uccide tutto quello che incontra.

Lo stile va di pari passo con l'oscurità della storia ed è brutale, quasi spietato, nelle descrizioni che ci regala e nella schiettezza narrativa con la quale vengono presentati i fatti. E' un libro molto particolare, lentissimo all'inizio e per niente semplice da comprendere. Non è sicuramente adatto a tutti i tipi di lettori ma solo agli appassionati del genere o a coloro che sono curiosi di scoprire un grande classico della letteratura moderna. Se saprete andare oltre le apparenze, Shiel vi regalerà un'imperdibile avventura apocalittica.



venerdì 17 novembre 2017

[Segnalazione] "New York 2140" di Kim Stanley Robinson

Buon pomeriggio lettori,
oggi vi parlo di un romanzo di fantascienza che mi ispira uscito ieri per Fanucci Editore.
Si tratta di "New York 2140", scritto da Kim Stanley Robinson.
Buona lettura!


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Il livello delle acque del mare si è alzato, sommergendo improvvisamente l’intera città di New York. Ogni strada si è trasformata in un canale, ogni grattacielo in un’isola a sé stante. Ma per i residenti di un edificio di Madison Square, la New York del 2140 è ben lontana dall’essere una metropoli isolata e perduta, e tutto sembra procedere esattamente come prima del disastro climatico. Il commerciante riesce a trovare occasioni dove tutti gli altri vedono solo problemi; per il detective il lavoro sembra non mancare mai; la star di internet continua ad ammaliare milioni di persone con le sue avventure su un dirigibile; e, infine, l’amministratrice di un grattacielo continua a essere rispettata per la sua frenesia di controllo e la cura maniacale dei dettagli. Ma la minaccia adesso sta giungendo dall’alto, dai programmatori, residenti temporanei sui tetti, la cui scomparsa darà avvio a una catena di eventi che influenzeranno per sempre l’esistenza dei newyorkesi e metteranno in pericolo le fondamenta della città stessa. Una visione distopica e audace di una New York postapocalittica che affronta le devastanti conseguenze del riscaldamento globale. Un’umanità che ha perso tanto, ma non la speranza.

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