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lunedì 12 maggio 2025

Recensione "La pazienza del diavolo" di Maxime Chattam

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog.

Oggi parliamo del nuovo libro di Maxime Chattam, "La pazienza del diavolo", edito da Salani Editore che ringrazio per la copia.

Si tratta del secondo capitolo della serie dedicata alla gendarme Ludivine Vancker, vi avevo già parlato di lei QUI.

Buona lettura!


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Pagine 544

Cinquantotto corpi. All’Istituto di medicina legale di Parigi non se ne erano mai visti tanti tutti insieme. Quella mattina, due amici sono saliti a bordo di un treno dell’alta velocità, hanno tirato fuori due fucili a canne mozze e hanno dato il via al massacro, prima di togliersi la vita. Movente: in apparenza, nessuno. Poche ore più tardi, Ludivine Vancker, tenente della Sezione Ricerche, accetta di partecipare a una rischiosa operazione: intercettare un carico di droga in autostrada. Li chiamano go-fast, sono convogli di macchine che viaggiano di notte, a duecento chilometri all’ora, e trasportano grosse quantità di stupefacenti. Ma quando Ludivine apre il borsone sequestrato al corriere, ciò che trova va oltre ogni immaginazione… Cosa unisce questi due terribili episodi? E come mai cominciano a comparire ovunque croci rovesciate e altri simboli satanici? È possibile che l’inferno abbia davvero aperto le sue porte e che le sue fiamme ardenti siano uscite dall’oscurità?


Quando si ha un precedente come "Loro", primo libro della serie, il rischio di non riuscire a raggiungere il livello di quel successo è enorme. Ma da quel poco che abbiamo capito di Chattam c'è sicuramente il fatto che non è un autore che ha paura ma che, al massimo, la fa provare a chi legge le sue opere.

Ne "La pazienza del diavolo", Ludivine si ritrova nel gravoso ruolo di protagonista principale e unica del libro, mentre nella storia precedente poteva contare su Alexis e Mikelis che sono stati un sostegno fondamentale, qui si ritrova fondamentalmente sola con i suoi demoni e i ricordi che fanno ancora male.

Lei ha una brutta aura, signorina. Mi dispiace dirglielo, ma ha addosso il malocchio.

Probabilmente la sua personalità è la cosa che ho apprezzato meno: troppo impulsiva, troppo sconsiderata, si è mossa tra queste pagine, e nell'indagine, come se fosse improvvisamente posseduta dallo spirito di John Rambo ai tempi della guerra in Vietnam... Anche meno, Ludivine.

È un simbolo esoterico, il pentacolo. Una stella a cinque punte rovesciata: brutto segno.

Ci muoviamo nell'ambito dell'esoterismo ma, anche stavolta, il focus della trama è il Male e il fatto che sembri una specie di veleno che si diffonde come un'epidemia. Stragi improvvise scuotono la Francia e sembrano avere come unico filo conduttore il diavolo che si manifesta ai folli di turno incitandoli ad abbandonare ogni freno inibitorio.

Nella seconda parte del libro, quella in cui le tessere del puzzle iniziano a trovare una collocazione, Ludivine/Rambo migliora un po' e inizia a mostrare la grinta giusta per il caso anche se l'avversario che deve fronteggiare è ad un livello altissimo e non sarà facile da neutralizzare.

Il diavolo esiste. Tutti credono che sia una leggenda, una balla per spaventare i bambini, e invece no: è proprio questa la sua forza, essere riuscito a farsi dimenticare! Per seminare il caos...

E ci siamo quasi.

Fra non molto salirà sul trono, manca poco...

Vi avviso che lo stile è sempre decisamente splatter e particolareggiato in maniera disturbante per chi è debole di stomaco. 

L'epilogo è, probabilmente, la parte che ho preferito un po' perché il villain della storia è un personaggio che ho amato tantissimo e anche perché ho avuto l'impressione che non sia finita qui.......... 

In ogni caso, super promosso!

Se amate storie piene di gente che ha "dei seri problemi", qui vi sentirete a casa. 🤣



mercoledì 26 febbraio 2025

Recensione "Mariano Di Gesù al Princess Hotel" di Giuseppe Sorgi

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog.

Qualche giorno fa ho ricevuto da Salani Editore una box a sorpresa che mi invitava a mettermi comoda ed iniziare un'indagine al "Princess Hotel".

Ebbene, ho accolto l'invito con piacere e insieme a Mariano Di Gesù, che è diventato uno dei miei personaggi preferiti di sempre, sono "partita" per la Scozia con destinazione Princess Hotel.

Buona lettura!



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Pagine 229

Accompagnare i suoi genitori a Edimburgo, per festeggiare le loro nozze d’oro, non è esattamente ciò che Jole chiamerebbe una vacanza. Semmai, un supplizio. Sua madre ha un carattere complicato, e suo padre da sempre asseconda la moglie in tutto. Benché Jole sia pronta al peggio quando, dopo un volo turbolento, mette piede nell’elegante hall del Princess Hotel, non può immaginare quali imprevisti le abbia riservato il soggiorno scozzese. Poche ore più tardi, infatti, in quell’albergo avverrà una serie di decessi. Cosa unisce quelle morti? Possibile che si tratti di una fatale coincidenza, come qualcuno vorrebbe far credere? Non spetta certo a lei indagare, ma un altro ospite italiano dell’albergo, Mariano Di Gesù, straripante e ficcanaso come un incrocio tra Poirot, Miss Marple e la signora Fletcher, si è messo in testa di risolvere il caso e di coinvolgere la donna, trascinandola con sé in una serie di guai, pericoli e situazioni surreali. Portando dalla sua esperienza teatrale una formidabile gestione delle voci e dei tempi comici, Giuseppe Sorgi ha creato un giallo originalissimo e fulminante, nel quale l’imprevisto, dispettoso com’è, accade con puntualità diabolica.

Quando ho iniziato la lettura del libro, armata di morbidissime ciabattine gentilmente offerte dall'hotel e fuori porta a tema per non essere disturbata durante la lettura, non avevo idea della storia che mi sarei trovata davanti. Come faccio spesso, infatti, ho deciso di non leggere la trama e immergermi direttamente tra le pagine.

A pagina dieci ero già piegata in due dalle risate per lo stile letteralmente esilarante di Giuseppe Sorgi e il suo senso dell'umorismo al limite tra il sacro e il profano. I due protagonisti della storia sono adorabili: da una parte abbiamo Mariano, una personalità poliedrica e autoironica all'ennesima potenza; dall'altra c'è Jole, adulta disincantata e intrappolata in un'esistenza che la rende insoddisfatta e frustrata.

Per una serie di "sfortunati eventi", entrambi si ritrovano ospiti del meraviglioso Princess Hotel, un luogo elegante in cui permea un'atmosfera d'altri tempi, ma soprattutto si ritrovano indirettamente coinvolti in un caso di omicidio. Da questo momento in poi la storia si tinge di giallo con un caso dalla tematica molto interessante che, in alcuni passi, strizza l'occhio anche alle più famose spy story con complotti e segreti di stato.

Mariano e Jole si rivelano dei personaggi incredibili e una coppia assai improbabile, lo stile dell'autore è talmente vivido che vi sembrerà di vederli mentre indagano sugli omicidi, che nel frattempo si moltiplicano, e si ritrovano alle prese con fughe rocambolesche e informazioni 'sensibili' che non dovrebbero conoscere.

Italia e Scozia, due scenari, molti personaggi e risate a non finire a suon di espressioni non proprio politicamente corrette e un'ironia disarmante. Sicuramente ciò che mi porterò dietro del libro, nel tempo, sarà proprio il ricordo delle risate che mi ha suscitato anche se vorrei sottolineare la bellezza e l'interessante indagine al centro della trama.

Se siete alla ricerca di un bel viaggio da poltrona, avete trovato il titolo giusto!



lunedì 11 novembre 2024

Recensione "La vita segreta di Agatha Christie" di Lucy Worsley

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog,

oggi parliamo di un saggio molto interessante, firmato dalla penna di Lucy Worsley, dedicato alla vita e alle opere della regina del giallo, Agatha Christie.

Ringrazio la casa editrice Salani per avermi dato l'opportunità di leggere il libro.

Buona lettura!



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Pagine 528

Editore Salani

La mattina del 4 dicembre 1926, un ex militare britannico decorato nella Grande Guerra riceve una chiamata dalla polizia. L'auto di sua moglie, danneggiata in un apparente incidente stradale, è stata trovata vicino all'ingresso di una cava. Nel bagagliaio, i documenti, una pelliccia e la valigia della donna. Di lei, però, nessuna traccia: svanita nel nulla. Sembrerebbe la prima scena di un poliziesco, se non fosse che la donna scomparsa esiste davvero ed è la più grande giallista di sempre: Agatha Christie. Centinaia di poliziotti e di giornalisti la cercheranno ovunque, chi temendo il suicidio o una vendetta contro il marito, chi sospettando una trovata pubblicitaria. La rintracceranno diversi giorni dopo in un centro termale, vittima di una brutta amnesia alla quale, secondo i più, è un po' difficile credere. Ma davanti a una geniale tessitrice di storie criminali, chi può stabilire dove finisce la realtà e comincia la finzione? Non soltanto su questo celebre episodio cerca di gettare nuova luce l'appassionato ritratto che Lucy Worsley fa della regina del mistero, restituendoci tutte le sfaccettature di una donna che ha avuto un'esistenza straordinaria – scrittrice di successo, giramondo, crocerossina in guerra, surfista alle Hawaii, archeologa – ma che in pubblico ha sempre recitato la parte della tranquilla signora inglese. Del resto, come scrisse in uno dei suoi romanzi, ‘pochissimi di noi sono ciò che sembrano'.


La vita e le opere di Agatha Christie sono due argomenti molto trattati in ambito letterario. Molti di voi, soprattutto gli appassionati, conoscono un po' tutto della vita della scrittrice: l'infanzia felice, un matrimonio di alti e bassi, la fuga misteriosa del 1926 e un'esistenza totalmente diversa dopo il divorzio.

Lucy Worsley, però, ha trovato una chiave diversa per raccontare la biografia dell'autrice analizzando e mettendo in connessione le opere con gli eventi della vita privata. Il risultato è un saggio che si legge quasi tutto d'un fiato che regala delle piccole chicche che stupiscono anche i fan più ferrati sull'argomento.

"La vita segreta di Agatha Christie" viene diviso in macro sezioni che corrispondono ai punti focali della vita della celebre scrittrice. Si parte dall'inizio, dall'infanzia felice ed agiata, il momento in cui la giovane mente di Agatha inizia a porre le basi per tutte le sue opere future. Ed è ancora in questo periodo che si sviluppa un'altra passione che porterà con sé tutta la vita: le case. Forse è un elemento che si nota poco ma Agatha Christie amava le case e ne "collezionò" moltissime durante il corso della sua vita.

Un capitolo ancora più interessante è quello dedicato all'anno peggiore della vita dell'autrice, il 1926, un anno in cui perse praticamente tutte le sue certezze e che la portò ad un punto di rottura. La fortuna, nella sfortuna, sta nel fatto che proprio da questo momento terribile inizierà la vera e propria ascesa di Agatha Christie, consacrata regina del giallo e un simbolo di emancipazione femminile.

In merito a questo argomento, Lucy Worsley porta all'attenzione del lettore un altro elemento poco noto e, soprattutto, inaspettato dell'autrice: in realtà Agatha Christie si sentiva poco affine con i movimenti femministi esprimendo più volte il suo punto di vista che pendeva decisamente a favore di una visione maschilista del mondo.

Non mancano i momenti felici e quelli più avventurosi, entrambi vedono protagonista Max il suo secondo marito, e il rapporto conflittuale con la figlia che attraversò molte fasi di alti e bassi. 

Ne "La vita segreta di Agatha Christie", si affrontano tutti gli aspetti legati alla sua vita, compresi quelli sulla sua salute mentale raccontando come spesso la scrittrice si sia sentita sull'orlo del baratro, attraversando quella che oggi chiamiamo depressione.

Non solo le luci della ribalta, quindi, ma anche le ombre che inevitabilmente fanno parte dell'esistenza umana, anche di una straordinaria come quella di Agatha Christie.

Il confronto con le opere che scaturivano da ogni evento, positivo e non, della vita dell'autrice è l'elemento che più ho apprezzato del libro, uno studio minuzioso e accurato che permette di comprendere questo personaggio leggendario dandone una visione a tutto tondo.

Lettura consigliatissima!




mercoledì 12 aprile 2023

Recensione "Formule mortali" di François Morlupi

 Buongiorno lettori, 

oggi vi racconto il primo capitolo di una serie poliziesca che promette scintilla. Si tratta di "Formule mortali", scritto da François Morlupi, edito da Salani.

Buona lettura!



In una torrida estate romana, un anziano cammina nel parco di villa Sciarra, nell'elegante quartiere di Monteverde. Un odore tremendo attira la sua attenzione. Vicino a una macchia di cespugli scopre, con terrore, una mano mozzata. Poco più in là, gli arti amputati di un uomo sono disposti sul terreno a disegnare una celebre formula fisica. Il brutale omicidio turba la quiete del quartiere, ma soprattutto sconvolge l'instabile equilibrio del commissario Ansaldi, che con il trasferimento nella capitale sperava di aver trovato una tregua agli orrori cui ha assistito nella sua lunga carriera in polizia. Meticoloso e sensibile, la sua grande umanità lo porta a essere preda perfetta dell'ansia e degli attacchi di panico. Ciononostante rimane un professionista integerrimo che davanti al dovere non si tira mai indietro: costi quel che costi, troverà l'assassino. Ma prima dovrà capire come creare uno spirito comune con gli agenti della sua squadra investigativa, non meno unici e fragili di lui. Insieme, diventeranno i Cinque di Monteverde. Con il suo stile inconfondibile, che alterna il buon umore alla malinconia, Morlupi getta uno sguardo sugli abissi non solo di una mente criminale, ma della nostra intera società, che nasconde in bella vista i suoi istinti più feroci.

La prima indagine dei Cinque di Monteverde raccontata in "Formule mortali" ci regala un caso dai contorni inquietanti e sanguinosi. La prima scena del crimine che si trovano davanti Ansaldi e la sua squadra è qualcosa di una crudeltà mai vista che fa subito scattare nei protagonisti la voglia di fare giustizia e fare in modo che a nessun altro tocchi una sorte simile.

Gli indizi sono praticamente inesistenti, la vittima era una persona sola e apparentemente senza nemici. La squadra, nonostante vari interrogatori, procede molto lentamente brancolando nel buio. Morlupi ci racconta bene le loro sensazioni e il loro senso di impotenza che li porta addirittura a sperare in una seconda vittima pur di avere qualcosa su cui lavorare!


"Chi compie un atto del genere non è più un uomo, ma un mostro, il diavolo in persona. Prendetelo e ricacciatelo nell'abisso da cui è uscito."


E non passa molto prima che la "preghiera" venga esaudita portando alla luce una seconda vittima in uno scenario persino più macabro del precedente. Da questo punto in poi, la storia prende il via con uno stile dinamico e adrenalinico. L'aria è carica di tensione e più vengono alla luce i dettagli delle indagini e più i cinque si rendono conto di trovarsi nel mezzo di una situazione più grande, e oscura, di loro.

Il viaggio prosegue tra teorie scientifiche, una setta misteriosa e delle torture macabre. A fare da sfondo, la città eterna e delle location di nicchia che non sono le classiche più gettonate. 

I protagonisti sono il vero cuore pulsante del libro. Le loro storie mi hanno appassionato, emozionato e anche spezzato il cuore in alcune scene. È stato come guardare un film per le descrizioni così accurate e particolareggiate di situazioni e personaggi. Morlupi sa come coinvolgere il lettore e come farlo appassionare con un'indagine al cardiopalma che lascia la voglia di continuare a seguire le imprese dei cinque di Monteverde. 

Consigliato a tutti gli amanti dei romanzi polizieschi, questa storia vi conquisterà!







lunedì 29 ottobre 2018

Recensione "Misteriosa" di Elisabetta Gnone

Buongiorno, lettori.
Esce oggi, per Salani editore, un nuovo capitolo delle storie di Olga di carta, serie di successo firmata dalla penna di Elisabetta Gnone.
Questo nuovo, e coloratissimo, capitolo affronta una delle più grandi paure dell'uomo: crescere.
Buona lettura!


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Cosa significa diventare grandi? E come si fa? «Crescere è una faccenda complicata» direbbe il professor Debrìs, e Olga lo sa bene: per rassicurare una giovane amica, che di crescere non vuole sentire parlare, le racconta la storia di una bambina a cui i vestiti stavano sempre troppo grandi, anche se l'etichetta riportava la sua età, o la sua taglia, e che saltava nei disegni per fuggire dalla realtà. La storia di Misteriosa è la storia di chi fatica a trovare il proprio posto nel mondo, fugge da responsabilità e doveri, incapace di assumersene il carico, e combatte strenuamente per restare fanciullo. È anche, però, la storia di una bambina che non si arrende. Una storia che farà ridere, pensare e spalancare gli occhi per lo stupore; e che rassicurerà Olga, i suoi amici e i lettori di tutte le età su un punto, che è certo: per diventare splendidi adulti occorre restare un po' bambini. 

Sono una grande fan di Elisabetta Gnone: le sue storie, nonostante siano rivolte ad un pubblico decisamente più giovane di me, hanno il potere di farmi estraniare dalla realtà e di farmi riflettere attraverso messaggi semplici ma diretti. 'Misteriosa' è la nuova avventura raccontata da Olga, la protagonista di questa serie, maestra nel raccontare storie. In questa nuovo romanzo ci troviamo di fronte ad una bambina particolare, con i vestiti sempre grandi e un dono speciale: saltare in quadri e disegni per allontanarsi dalla realtà e andare alla scoperta di altri mondi.

Questa sua capacità non è altro che una bellissima metafora di una delle paure più grandi dell'uomo: la paura di crescere, di affrontare le responsabilità delle nostre azioni e di ottemperare agli obblighi che ci vengono richiesti. Alzi la mano chi non ha mai desiderato di scomparire prima di un esame tosto o prima di una giornata lavorativa cruciale per la carriera. Ci sono momenti in cui la vita diventa pesante, già da quando siamo bambini. Nessuno perde del tempo a spiegare alle giovani menti la bellezza e l'impegno del diventare grandi e, di conseguenza, si genera una grande paura verso l'ignoto e verso il mondo degli adulti.

L'autrice ci guida in questo viaggio oltre la paura attraverso una narrazione semplice, curata e ricca di metafore. I suoi disegni sono meravigliosi e fanno da cornice ad una storia magica in cui fantasia e realtà diventano una cosa sola. I protagonisti sono stati tutti carinissimi e ben costruiti, ho ritrovato con piacere alcuni personaggi già incontrati nei libri precedenti e apprezzato, ancora di più, la figura di Olga e il suo mondo fatto di storie e insegnamenti. Pur non essendo più una bambina, ho trovato questa lettura molto gradevole e interessante, credo che possa dare un insegnamento importante anche a noi adulti. La consiglio!



venerdì 14 settembre 2018

Recensione "Il peso dell'oro" di Barbara Bellomo

Buongiorno, lettori.
Oggi ho il piacere di parlarvi di un giallo storico molto carino e ben fatto edito da Adriano Salani Editori, che ringrazio per la copia.
Si tratta de "Il peso dell'oro" di Barbara Bellomo.
Buona lettura!


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Per la giovane archeologa siciliana Isabella De Clio il lavoro è sempre stato tutto. Ma adesso sta cominciando a non bastarle più. La solitudine può diventare pesante, soprattutto se non si riesce a scordare chi un giorno ti ha rubato il cuore. Per fortuna un nuovo mistero è pronto a farle dimenticare la sua situazione sentimentale: una recente scoperta di papiri attribuibili ad Archimede, rinvenuti durante degli scavi, la spinge ad avvicinarsi all'importante codex rescriptus di età medievale, ritenuto per molto tempo solo un libro di preghiere che nasconde però molte sorprese... Isabella si troverà così a dover districare un intreccio che interseca passato e presente: da un lato il famoso scienziato impegnato alla difesa di Siracusa sotto l'assedio dei Romani, guidati dal console Claudio Marcello, dall'altro un tesoro dal valore inestimabile, morti misteriose e intrighi molto più grandi di lei. Sarà proprio grazie a questa nuova, azzardata, indagine, però, che Isabella scoprirà di non essere poi sola come credeva...

La serie di gialli storici, che ha come protagonista l'archeologa Isabella De Clio, è giunta al terzo capitolo. Mi preme specificare che si tratta di episodi autoconclusivi che possono essere letti anche in completa autonomia; ovviamente, se vi piace avere un quadro completo delle cose, vi consiglio di recuperare i capitoli precedenti: La ladra di ricordi e Il terzo relitto .
L'autrice ha un'ottima padronanza della materia trattata e riesce, a modo suo, a mescolare perfettamente episodi storici e misteri attuali. La prosa è, a dir poco, coinvolgente: il lettore resta incollato alle pagine, stimolato da una curiosità crescente e da una protagonista che non delude.
Isabella De Clio è un elemento chiave della storia, non siamo di fronte alla classica detective che indaga su inspiegabili omicidi, ma dobbiamo rapportarci con una donna molto intelligente e capace, in grado di incantare lo spettatore non tanto con il suo aspetto esteriore, ma con una mente brillante e acuta.

Niente di ciò che vedeva l'entusiasmava, ma il cuore cominciò lo stesso a batterle più forte.
Presto sarebbe stata davanti al Palinsesto di Archimede.

Mi sono divertita moltissimo a perdermi nei suoi pensieri e nelle sue riflessioni. 
Ho apprezzato tanto i momenti in cui l'autrice ci ha regalato una versione più umana ed emotiva di lei, permettendo di avere una visione olistica del suo personaggio.
La trama è costruita alla perfezione, compreso il colpo di scena finale in cui tutte le carte vengono scoperte. Barbara Bellomo incarna alla perfezione i dettami del genere thriller/noir, regalandoci una storia deliziosa e per nulla sanguinosa, nonostante il tema e gli omicidi. E' un libro completo da ogni punto di vista, ideale per trascorrere un pomeriggio alla scoperta della Sicilia e di una parte poco nota della storia romana. Mi è piaciuto e lo consiglio!


sabato 30 giugno 2018

Recensione "L'unico ricordo di Flora Banks" di Emily Barr

Buongiorno cuori librosi,
oggi voglio parlarvi di un romanzo che ho divorato in pochissime ore e dalla trama estremamente particolare. Si tratta del libro di Emily Barr, "L'unico ricordo di Flora Banks", edito da Salani Editore.
Buona lettura!



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Flora Banks, diciassette anni, non ha la memoria a breve termine. I suoi ricordi si sono fermati a quando aveva dieci anni: da allora, dopo che una malattia le ha colpito il cervello, deve continuamente fissare i momenti che vive, scrivendoli su un quaderno, su post-it, oppure direttamente sulle mani e sulle braccia. Quello che sa di sé è che mamma e papà le vogliono bene, così come Jacob, il suo adorato fratello maggiore, e che Paige è la sua migliore amica, quella che si prende cura di lei nel difficile mondo esterno. Ma una sera, durante una festa, Drake, il ragazzo di Paige, la bacia sulla spiaggia e stranamente questo ricordo non svanisce come gli altri. Flora ricorda il bacio, ricorda le parole di Drake, ricorda ogni singolo istante di quell'episodio. Possibile che Drake sia l'artefice del miracolo? Peccato però che il ragazzo sia partito per studiare in Norvegia. Flora non ha dubbi: deve raggiungerlo, solo così potrà capire veramente chi è e cominciare a vivere davvero. Ma come può fidarsi degli altri se non può fidarsi nemmeno di se stessa?

Ogni tanto amo fare delle letture al buio, ovvero senza leggere nemmeno una parola della trama. Vista la copertina e il titolo, non sapevo proprio cosa aspettarmi da questo romanzo ma la lettura è stata un'esperienza incredibile. L'autrice sceglie, come protagonista, un'adolescente complicata e con una vita molto particolare: Flora Banks, infatti, è affetta da amnesia anterograda, una patologia che le permette di ricordare solo episodi del suo passato eliminando, invece, tutti i ricordi più recenti. E' una condizione stranissima e invalidante: per tutto il tempo, Flora va in giro scrivendo frasi e indizi ovunque per poi rileggerli appena le cose diventano di nuovo confuse. La componente psicologica ha un'importanza vitale, nel libro, e l'autrice si dedica moltissimo a questo elemento. Leggendo le avventure della giovane Flora, si ha la frustrante sensazione di dimenticare ogni cosa. Il percorso della ragazza, però, va in crescendo pur essendo disseminato da continui buchi neri e falle di ricordi. E' entusiasmante seguire gli sviluppi della trama che è tutt'altro che scontata. Mi sono affezionata facilmente a Flora e alla sua particolarità, nonostante un limite enorme e i continui vuoti di memoria, riesce a vivere esperienze incredibili che la aiuteranno, un po' alla volta, a guarire. 

Ricordo ogni singola parola che ci siamo detti. Ricordo che ci siamo baciati. Me lo ricordo perfettamente. Tutto il resto svanisce dalla mia mente, ma il bacio è ancora lì.

Può l'amore essere la cura di tutti i mali? E chi può saperlo. Quel che è certo è che l'amore è la spinta principale che fa scattare una molla in Flora facendo sorgere in lei degli interrogativi importanti. Non tutte le persone che la circondano sono sincere approfittandosi, a volte, della sua particolare condizione mentale. A questo punto vi starete chiedendo a quale categoria appartenga questo romanzo e, a dirvi la verità, credo che non sia così semplice da catalogare: a seconda delle parti della storia vi sembrerà di essere in un sick romance o in un mistery romance. Senza dubbio, è una storia molto originale che divorerete in un soffio. Mi è piaciuto molto lo stile dell'autrice anche se, a tratti, il fatto di ripetere in maniera ossessiva sempre le stesse informazioni può risultare pesante, capisco che si tratta di una scelta necessaria per lo sviluppo della storia. Amo i libri particolari e innovativi e, quello di Emily Barr, lo è senza ombra di dubbio. E' perfetto per gli adolescenti, per imparare ad avere sempre fiducia nelle proprie capacità, ma lo consiglio anche ad un pubblico più adulto.


martedì 29 maggio 2018

Recensione in ANTEPRIMA "Sabbie mobili" di Malin Persson Giolito

Buongiorno cuori librosi,
oggi vi parlo di una storia particolare, oscura e complicata. Si tratta del thriller firmato da Malin Persson Giolito "Sabbie Mobili", in uscita il 31 Maggio per Salani Editore, che vedrete presto trasformato in una serie tv Netflix.
Ho avuto l'opportunità di leggerlo in anteprima e non vedo l'ora di raccontarvelo.
Buona lettura!


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Stoccolma, il quartiere più elegante. Nella classe di un liceo cinque persone sono a terra, colpite da una raffica di proiettili. Accanto a loro, Maja Norberg: diciotto anni appena compiuti, brava studentessa, popolare, ragazza di buona famiglia. Tra le vittime ci sono il suo fidanzato, Sebastian Fagerman, il figlio dell’imprenditore più ricco di Svezia e la sua migliore amica, Amanda.
Nove mesi dopo, il processo sta per cominciare. Maja è accusata della strage e ha trascorso un lungo periodo in custodia cautelare. I giornali non le hanno dato tregua, nessuno crede alla sua innocenza, la ragazza della porta accanto si è trasformata nella teenager più odiata di Svezia. 
Peder Sander, l’avvocato difensore, ha il difficile compito di mettere in discussione quello che ormai sembra scontato per tutti, la colpevolezza della ragazza, e di fare emergere la verità di Maja. Che cosa ha fatto? O, forse, è quello che non ha fatto ad averla condotta a questo punto?
Attraverso la voce di Maja, irriverente, dura, unica, ripercorriamo i fatti fino ad arrivare a quel terribile giorno. L’incontro con Sebastian, un amore malato e totalizzante, feste, tradimenti. E, mentre il racconto prosegue, si sgretola la facciata rassicurante di una comunità agiata in cui gli adulti si voltano dall'altra parte per non vedere i loro figli che – tra violenzatensioni razziali e problemi di droga – affondano sempre di più nelle sabbie mobili.

Ritornai da Sebastian e ci rimasi. Perché lui aveva bisogno di me. Non aveva nessun altro. Lui mi amava. Per fortuna ci eravamo trovati.

Questa è una storia molto intricata e complessa che si apre sullo scenario di una tragedia tra giovanissimi. Siamo in un liceo e un gruppo di adolescenti giace esanime a terra, l'unica sopravvissuta/colpevole sembra essere Maja Norberg che, però, è sotto shock e non è consapevole di come siano andate realmente le cose. Il libro è una sorta di diario nel quale la protagonista annota tutte le sue riflessioni e i suoi ricordi. Questi ultimi girano tutti intorno alla figura di Sebastian, il suo fidanzato, un ragazzo mentalmente instabile e dal carattere altalenante. Il lettore vive la storia a trecentosessanta gradi, Maja racconta dall'inizio alla fine, come è cominciato tutto e come tutto è poi tragicamente finito. E' una protagonista forte e insicura al tempo stesso: è la ragazza che riesce a gestire egregiamente la tensione di un processo e la permanenza in un cella di isolamento ma che si fa trascinare dalla follia di un ragazzo. Mi ha fatto tanta tenerezza e ho letto il suo diario con avidità per la voglia di scoprire la verità in fondo al caos di ricordi e flash back.

L'amore? No, l'amore non mi manca. L'amore non è la cosa più grande, né la più pura, non è mai un miscuglio perfetto, solo un liquido impuro. Si dovrebbe annusare prima di assaggiarlo. E perfino così non è detto che si capisca quant'è velenoso.

L'autrice, giurista di professione, ha raccontato nel dettaglio il processo di Maja. Le accuse, la difesa, le prove e le testimonianze ma senza utilizzare tecnicismi incomprensibili. La lettura, infatti, è molto scorrevole nonostante la prosa molto dettagliata, la narrazione divisa in due tempi, i numerosi capitoli e i monologhi della protagonista. E' una storia che si divora e che acquista un senso compiuto solo alla fine. L'ambientazione nordica mi è piaciuta moltissimo, la Giolito ci racconta aneddoti e scorci di vita di una delle città più innovative e all'avanguardia d'Europa mostrando, però, anche il suo lato peggiore che non è molto diverso dalla realtà che viviamo noi.
L'unico neo che ho riscontrato è, forse, la mancanza di una svolta decisiva. Non c'è nessun colpo di scena degno di nota, nessun momento di tensione o suspense. Tutto scorre veloce ma piatto, come una sorta di cronaca priva del pathos tipico di un thriller. Nel complesso, però, non posso dire di non averlo apprezzato perché sarebbe una bugia. Sono rimasta molto affascinata dal quadro psicologico dei personaggi, dalle dinamiche contorte che li coinvolgono e dalla scrittura minuziosa dell'autrice.
La tematica è molto attuale, dato che quotidianamente ci giungono notizie di sparatorie nelle scuole. In questo libro, l'autrice ha provato a delineare un ipotetico quadro (e movente) che si può celare dietro gesti così folli, focalizzando l'attenzione sul fatto che, il più delle volte, sono gesti prevedibili se si presta la dovuta attenzione agli adolescenti e ai loro comportamenti. A questo punto non mi resta che attendere, con ansia, la serie ma vi consiglio, nel frattempo, di procurarvi una copia del romanzo e lasciarvi trasportare dagli animi tormentati di questi giovani ragazzi.
Lo consiglio!




lunedì 22 gennaio 2018

Recensione "Il ragazzo invisibile. Seconda generazione"

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo del libro firmato dagli sceneggiatori dei film di successo de "Il ragazzo invisibile".
Dopo gli straordinari risultati raggiunti dal libro precedente, gli autori ci riprovano con questo secondo romanzo, "Il ragazzo invisibile. Seconda generazione", strettamente collegato al film.
Curiosi di scoprire come è diventato Michele, tre anni dopo aver scoperto il suo potere?
Buona lettura!


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Michele Silenzi ha sedici anni e qualcosa nel suo sguardo è cambiato. Da quando ha perso la mamma gli adulti non possono fare a meno di compatirlo, vive da solo con il cane Mario in una casa disordinatissima e, come se non bastasse, la sua amata Stella sta con un altro. Michele è arrabbiato con il mondo intero, con se stesso e, più di tutto, con la verità che non può raccontare: essere uno degli Speciali. Ma nella sua vita irrompe una ragazza altrettanto speciale, con un'esistenza non meno complicata della sua: la sorella Natasa. E con lei arriveranno altre sconvolgenti rivelazioni sul suo destino, che si intreccia pericolosamente con quello del crudele magnate russo Zavarov, proprietario di un gasdotto che sta per essere inaugurato in città. Da quel momento il mondo a cui era abituato, fatto di scuola, aperitivi, serie tv, si sovrappone a quello sotterraneo, inquietante e incredibile degli altri Speciali: Michele ha finalmente un piano, una missione. Ma nessuna missione è senza imprevisti e la parte più difficili: per 'Misa' sarà confrontarsi con il suo lato più oscuro.

Se il libro precedente mi era piaciuto molto, con questo secondo libro sono capitolata definitivamente. Un successo tutto italiano e meritatissimo quello de 'Il ragazzo invisibile' che richiama, come tematica, il filone che da anni appassiona grandi e piccini, gli X men. 
Nel libro, infatti, si uniscono a Michele un gruppo variegato e particolare di individui. Sono altri 'speciali', ognuno con un suo potere e con la voglia di rivalsa.
Abbandonata definitivamente la sua vita 'normale', in cui nulla va per il verso giusto, Michele ritrova una sorella, speciale come lui e con preziose informazioni di cui non era a conoscenza.
Il personaggio di Michele è notevolmente più maturo, in questo libro. Non ha ancora accettato pienamente la sua condizione e il suo essere 'speciale', ma è più consapevole delle sue capacità e delle sue potenzialità. Igor Zavarov è un villain eccezionale, pur non essendo il vero obiettivo da abbattere, poi capirete perché.
Il mondo è troppo piccolo per ospitare esseri normali e speciali? Questo non è chiaro ma gli speciali sono stanchi di nascondersi, stanchi di celare le proprie capacità e di venire considerati dei mostri. 
La strada verso la ribellione contro il genere umano trova terreno fertile nei loro cuori colmi di rabbia e di desiderio di vendetta. Anche per Michele è difficile comprendere e scegliere da che parte stare.
Una carrellata di ricordi lo travolge e sconvolge fino a spezzarlo completamente. 
In questa condizione, il confine tra il bene e il male è molto labile e Michele dovrà impegnarsi con tutto se stesso per fare la scelta giusta. La cosa che ho amato del libro, è la parte descrittiva. Pur essendo una storia veloce e molto dinamica, gli autori non si risparmiano e descrivono molto bene personaggi, luoghi e sensazioni. La divisione narrativa in varie parti, contribuisce a rendere la trama ancora più in movimento, sembra davvero di guardare un film. Pur essendoci dei richiami con il primo libro/film, penso che possiate leggere tranquillamente il romanzo anche come volume a sé stante. Il mio consiglio resta comunque quello di rispettare 'la scaletta' per godervi a pieno una storia originale e straordinaria che non ha nulla da invidiare a quelle più famose e conosciute americane.
Da italiana, sono orgogliosa del successo de 'Il ragazzo invisibile' e vi consiglio di concedergli una possibilità, se ancora non lo avete fatto. Sono certa che resterete conquistati da Michele e il fantastico mondo degli esseri 'speciali', mi è piaciuta la scelta di questo termine. Il suo significato va ben oltre il senso letterale: è un invito metaforico a sentirci tutti un po' speciali, anche quando le nostre vite normali fanno acqua da tutte le parti, quando vorremmo essere anche noi invisibili e scomparire. Impariamo a fare dei nostri difetti e delle nostre debolezze dei punti di forza, degli elementi che ci rendano speciali e unici.
Una serie da recuperare, al cinema e in libreria!



venerdì 13 ottobre 2017

[Baby's Book] "Addio, Fairy Oak" di Elisabetta Gnone

Buongiorno lettori,
oggi torno a parlarvi di libri per bambini/ragazzi con l'ultimo libro della serie 'I misteri di Fairy Oak' firmata dalla brillante penna di Elisabetta Gnone.
Buona lettura!


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Felì è tornata a casa. Nei quindici anni che ha trascorso lontano, ha sempre scritto alle compagne rimaste a casa, descrivendo il villaggio, le bambine e tutte le incredibili avventure che viveva con loro e i loro fantastici amici. Al punto che ora le fate vogliono saperne di più, desiderano che lei racconti ancora, anzi, che non smetta mai! Chiedono altre storie, nuovi aneddoti, di sapere tutto del villaggio della Quercia Fatata e dei suoi abitanti. Felì accetta di buon grado e promette quattro nuovi racconti: le permetteranno di restare in compagnia dei suoi ricordi e di rivivere quei bellissimi giorni. Sì, ma per quanto ancora? Prima o poi dovrà separarsi dal passato e affrontare il futuro. Lei lo sa, e ora, che manca solo un racconto, sente il cuore batterle forte: riuscirà a dire addio a Fairy Oak? La sua ultima storia è intensa e commovente, e tuttavia cela un mistero, e svela una profezia... 

Il momento tanto atteso e temuto è arrivato, l'ultimo libro della serie di Fairy Oak è stato un mix di emozioni e magia. L'autrice ci ha regalato uno splendido epilogo, leggermente più lungo rispetto ai romanzi precedenti.
Il punto forte del libro è, come per gli altri, tutta la parte illustrata e curatissima dell'edizione. 
Felì è la protagonista assoluta della storia, il suo addio al magico mondo di Fairy Oak è ormai imminente o non più procrastinabile. L'ultimo racconto è emozionante e carico di nuovi aneddoti e misteri.


La narrazione scorrevolissima e leggera, ci regala una carrellata veloce di tutti i personaggi incontrati nei vari libri, salutiamo così le gemelle, Capitan Grisam, Flox e tanti altri.
Le descrizioni sono sempre ricche di dettagli e molto allegre.
Questa serie ci ha insegnato i valori più importanti della vita in maniera allegra e spensierata. 


L'epilogo è commovente ma inaspettato. Non sono sicura che non sentiremo più parlare di Fairy Oak ma, per il momento, il nostro viaggio si conclude.
Consigliatissimo per i vostri bimbi ma anche per i lettori che non smettono mai di sognare grazie alla magia dei libri.
Da Fairy Oak è tutto, grazie Elisabetta Gnone!


Nelle puntate precedenti:

- Capitan Grisam e l'amore > QUI

- Gli incantevoli giorni di Shirley > QUI

- Flox sorride in autunno > QUI





sabato 26 agosto 2017

[Baby's Book] "Flox sorride in autunno" di Elisabetta Gnone

Buongiorno lettori,
oggi si torna bambini col il terzo libro della serie de 'I quattro misteri di Fairy Oak', di Elisabetta Gnone.
Buona lettura!


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Succede sempre così, un giorno di settembre, qualcuno commette una stranezza più strana delle solite stranezze, e da quel momento, per un mese, a volte due, da Fairy Oak è bandita la normalità. La chiamano "La danza delle follie di stagione". È esilarante quel che avviene in quei giorni e bellissimo, perché ciascuno sembra dare davvero il meglio di sé quanto a fantasia, forza, abilità e... stravaganza. Anche gli alberi non scherzano, l'intera Valle sembra stregata. E Flox ha una teoria al riguardo: basta guardare gli occhi di chi danza per capire che... Lasciamolo dire a Flox, questo mistero lo svelerà lei, la ragazza arcobaleno, l'amica del cuore di Vi e Babù. Questa storia è dedicata a lei e all'amicizia, quella che ovunque ti volti te la ritrovi davanti e qualche volta ti lascia i lividi. E non solo sulla pelle...



Come tutti sapete, adoro Elisabetta Gnone e la magnifica serie di Fairy Oak.
Il viaggio nei quattro misteri sta per finire ma, intanto, possiamo goderci questa terza incredibile storia di amicizia e ironia.
Flox è il personaggio centrale del libro, ho amato il suo estro creativo e la simpatia dirompente.


I ragazzi di Fairy Oak ne combinano sempre una e l'autrice ha una prosa appassionante e coinvolgente. Rispetto ai due volumi precedenti, mi ha coinvolto molto di più per la storia e l'inimitabile Flox.


L'edizione è curatissima, colorata e una vera delizia per gli occhi.
Ho terminato il libro con un velo di tristezza perché so che, ormai, siamo quasi alla fine di questa nuova serie, ma è una lettura che merita assolutamente e ci permette di viaggiare con la fantasia.
Non è facile restare coinvolti con storie di fate e magia, ma il potere della Gnone non conosce età.
Non lasciatevi ingannare dall'apparenza, amerete questa serie anche da 'adulti'! :)



martedì 27 giugno 2017

[Baby's Book] "Gli incantevoli giorni di Shirley" di Elisabetta Gnone

Buongiorno cuori librosi,
oggi torno a parlarvi di libri per bambini e ragazzi, con il nuovo romanzo di Elisabetta Gnone, la magica penna che ha creato il mondo di Fairy Oak.
In questa nuova serie, l'autrice si propone di affrontare quattro misteri: abbiamo già letto il primo sull'amore (trovate la mia recensione, QUI ) mentre in questo secondo capitolo si parlerà di magia.
Allacciate le cinture, si vola a Fairy Oak.


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LA RECENSIONE:

"A Fairy Oak, ogni creatura, o quasi, viveva in armonia con le altre. Non per legge, ma per istinto, il rispetto era dovuto a tutto ciò che era vivo, anche senza avere un cuore.
Il fiume era vivo e gli abitanti della Valle lo avevano sempre rispettato e lui aveva sempre rispettato loro.
Fino a quel giorno..."


A Fairy Oak è arrivata la primavera, ma le giornate allegre e festose di questa colorata stagione lasciano presto il posto ad una pioggia incessante. Per passare il tempo, Shirley Poppy ha trovato il mistero perfetto: ha appena ritrovato un libro che ha tutta l'aria di essere un ricettario. Al suo interno però, contiene delle ricette che prevedono ingredienti davvero interessanti come pezzi di cielo o cuori di pietra.. di certo sua zia non aveva intenzione di preparare una semplice torta di mele.




"In una tiepida notte, una notte uguale al giorno, un libro si aprirà sulla pagina di un mistero. In ordine sparso trova i sei ingredienti e svela il segreto del bosco incantato."

I misteri non finiscono qui, però. Alcune parole sono state cancellate e si fa accenno ad un bosco incantato. Che sia una specie di mappa o incantesimo da risolvere? Le gemelle Vaniglia e Pervinca ne sono convinte e decidono di aiutare Shirley a risolvere l'enigma insieme a tutta la banda del Capitano.
Nessuno sa dove li porterà questa avventura, ma questi giovani ragazzi non temono nulla e sono pronti ad intraprendere anche questo nuovo viaggio!


Quello che ammiro di più di questa autrice, oltre alla bravura e alla fantasia indiscussa, è la capacità di coinvolgere il lettore. E quando la persona in questione non ha più dieci anni e devi coinvolgerla parlando di magia e avventure l'impresa potrebbe rivelarsi non facile, eppure la Gnone riesce sempre ad incantarmi. E' stato bellissimo ritrovare tutti i miei amati personaggi, ad ogni libro della serie viene alla luce una nuova sfumatura o pezzetto di carattere in più, mi stupiscono ogni volta. Mi è piaciuta molto la trama e il suo sviluppo, l'immaginazione dell'autrice è disarmante ma mai eccessiva. La storia conserva sempre una sua coerenza. La prosa è scorrevole e facile da seguire, la cura per i dettagli è evidente ad ogni pagina e costituisce un altro punto di forza di questa serie di successo.
Sfogliare le pagine del libro si è rivelata, ancora una volta, un'esperienza a tutto tondo che coinvolge tutti i sensi del lettore e che permette di vivere qualche ora con la spensieratezza dei bambini.
E' una serie che vi consiglio di leggere perché merita moltissimo, indipendentemente dalla vostra età.



domenica 23 aprile 2017

Recensione "Il valzer degli alberi e del cielo" di Jean Michel Guenassia

Buongiorno lettori,
oggi voglio parlarvi di un romanzo che ho divorato in poche ore intriso di storia e di arte.
Si tratta de "Il valzer degli alberi e del cielo", di Jean Michel Guenassia, edito da Salani.
Buona lettura!


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LA RECENSIONE:

"Forse gli uomini temono di perdere il predominio, qualora fossimo messi a confronto. Noi siamo buone soltanto a contemplare le loro opere, senza avere il diritto di imparare e diventare delle artiste riconosciute. E, se mai una donna riuscisse a mettere un piede nella porta socchiusa, sono sicura che loro la richiuderebbero con tutta la violenza possibile, anche a costo di spezzare qualche osso."

Questa è la storia di Marguerite Gachet, una donna che ha amato perdutamente un genio e che, a suo dire, è stata ricambiata. Vincent Van Gogh è un pittore di successo nell'immaginario comune, ma tra i suoi contemporanei non era ben visto. Quando arriva alla porta del dottor Gachet, padre di Marguerite, altro non sembra che un sempliciotto con qualche problema mentale. In quel periodo Marguerite è in una fase di piena ribellione: vorrebbe frequentare l'Accademia delle Belle Arti, ma non è aperta alle donne; vorrebbe innamorarsi e scegliere liberamente un compagno, ma suo padre vuole obbligarla ad un matrimonio di convenienza; ha lottato per ottenere un'istruzione dignitosa, ma non può sfruttarla in alcun modo. L'incontro con Vincent e la sua influenza, sono una boccata d'aria per la sua vita frustrata.

"Quando non dipinge,Vincent scrive. Sdraiata su quel misero letto, lo guardo che si affanna sul foglio. Scrive come dipinge, con frenesia, senza mai mettere un freno allo straripamento della sua anima, rovinandosi gli occhi alla luce di una candela vacillante, raccontando al fratello nei minimi particolari le sue giornate, il progredire dei quadri, come se facesse il punto con se stesso e chiarisse i suoi progetti pittorici."

Il pittore non è immune al fascino delle donne e la giovane e ingenua Marguerite, è una preda fin troppo invitante per lasciarsela scappare. La passione tra loro è travolgente, così come l'ispirazione di Vincent che fa, ufficialmente, un salto di qualità. Col passare del tempo, la situazione diventa statica e Marguerite vorrebbe di più, vorrebbe certezze e libertà, vorrebbe fuggire via da quella realtà piccola e chiusa. Sogna l'America e una vita diversa con il suo grande amore. Ha un piano e ha già escogitato un modo per ottenere i fondi necessari a realizzarlo. Ma suo padre scopre la verità e stringe ancor di più la morsa sulla sua, già controllata, vita.

"Non potrete costringermi in eterno. Un giorno sarò libera e ritroverò Vincent, e voi non potrete impedirmelo. Potete pestarmi, rinchiudermi a doppia mandata, non appena volgerete le spalle scapperò da questa casa orrenda e andrò a raggiungerlo, ovunque sia.
(...) E' la cosa più bella che potesse capitarmi: amarlo ed essere amata da lui."

Un amore travolgente, un mistero mai svelato e un tragico epilogo già tristemente noto.
Questa è la storia di Marguerite, l'ultimo amore di Van Gogh.

Amo i romanzi che parlano d'arte e amo Van Gogh. 
Sono rimasta affascinata sin da subito dalla scelta dell'autore di raccontare la storia da un punto di vista diverso e mai raccontato. Le libertà e le scelte che ha portato avanti, non stridono con le certezze storiche, anzi, si incastrano alla perfezione dando vita ad una storia coerente e travolgente. E' assodato l'amore che Marguerite ha provato per il pittore, nel libro l'autore calca molto la mano su questo mostrando una donna fragile e bisognosa di affetto. Più vago, invece, il punto di vista di Van Gogh stesso che, pur dimostrando un certa delicatezza nei confronti di Marguerite, non si espone mai in merito ai suoi sentimenti. Ho apprezzato molto gli intervalli narrativi composti, perlopiù, da documenti originali come le lettere del pittore a suo fratello, e da avvenimenti storici realmente accaduti in quegli anni. Guenassia incanta il lettore con una prosa elegante e una scrittura ricercata, è impossibile distogliere l'attenzione dalle pagine. Ho intenzione di recuperare anche le opere precedenti dell'autore perché questo mix tra verità storica, arte ed elementi romanzati mi ha convinta al cento per cento. Ne consiglio la lettura.



martedì 14 marzo 2017

Recensione "L'ottico di Lampedusa" di Emma-Jane Kirby

Buongiorno lettori,
oggi voglio parlarvi di un romanzo forte e intenso.
La cronaca romanzata di un tragedia che si consuma ogni giorno sotto i nostri occhi, incapaci di reagire, incapaci di contrastare un fenomeno dilagante come quello dell'immigrazione.
Una storia che fa, senza dubbio, riflettere.
Buona lettura!


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LA RECENSIONE:

Questa è la storia di Carmine, professione: ottico.
I suoi pensieri quotidiani sono, perlopiù, rivolti all'attività: una montatura da consegnare, numeri, gradazioni da controllare, i saldi di fine stagione da affiggere. La vita, nella piccola isola di Lampedusa, scorre placida e serena fino ad una gita in barca con gli amici. Quella che doveva essere una mini vacanza tra le acque cristalline del Mediterraneo, si trasforma nella più sconvolgente delle esperienze. Urla e grida disperate attirano l'attenzione dell'ottico e degli altri membri dell'equipaggio. All'improvviso, il mare, non è che una distesa di corpi, uomini che si sbracciano alla disperata ricerca di aiuto e salvezza.

Chiuse con rabbia il giornale.
'Io non sono un eroe' pensò. 'Ho fallito. Abbiamo fallito tutti quanti.
Noi, l'Italia, l'Europa, tutti quanti.'

Nonostante la buona volontà e l'impegno, Carmine non riuscirà a salvarli tutti da quella prigione d'acqua mortale. Ma il rimorso, lo shock e la consapevolezza di essere stato testimone impotente di una tragedia, gli apre gli occhi su un fenomeno che, fino a quel momento, gli era scivolato addosso.
Questa volta, è stato protagonista assoluto degli sbarchi di cui sentiamo quotidianamente parlare in TV. Della disperazione dei superstiti, dei polpastrelli bruciati volontariamente per non farsi riconoscere, della voglia di raggiungere una vita migliore ricongiungendosi ai familiari che hanno fatto fortuna in questo nuovo mondo, delle sepolture, dignitose, ma anonime..
Simili tragedie testimoniano che l'umanità ha davvero fallito.
Siamo tutti colpevoli.


Questo è un romanzo che mi ha fatto riflettere, interrogare e mettere in discussione.
Quando ho accettato di leggerlo, sapevo a cosa sarei andata incontro, sapevo che non sarebbe stata una lettura facile o frivola. Eppure volevo sapere, volevo leggere questa cronaca intrisa di realismo e raccontata in maniera diretta, a tratti brutale. D'altronde non poteva essere altrimenti, il messaggio viene recepito chiaramente. L'ottico di Lampedusa rappresenta tutti noi che viviamo le nostre vite alle prese con problemi che, in realtà, sono sciocchezze, ignari delle tragedie che ci circondano, ignari di essere complici ogni volta che spariamo sentenze senza ragionare, o scacciamo via la realtà perché non ci fa comodo. Penso che ognuno di noi dovrebbe leggere queste duecento pagine scarse di verità, se non altro per acquisire un pizzico in più di consapevolezza e capire che è un problema che riguarda tutti noi. Un giorno i nostri figli ci chiederanno dove eravamo mentre migliaia di uomini morivano sotto i nostri occhi, un po' come noi chiediamo ai nonni e bisnonni dov'erano quando Hitler faceva strage di ebrei, e quel giorno dovremo avere tutti una risposta da dare, dovremo rendere conto del nostro menefreghismo e del nostro egoismo più assoluto. 
E' un libro da leggere, non c'è altro da aggiungere.





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