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giovedì 12 settembre 2024

Recensione "The perfect couple. La coppia perfetta" di Elin Hilderbrand

 Buongiorno e ben ritrovati cari lettori. 

Il libro di oggi, firmato dalla penna di Elin Hilderbrand, si intitola "The perfect couple. La coppia perfetta" ed è stato portato in Italia dalla casa editrice Timecrime.

Probabilmente il titolo vi suonerà familiare dato che da questo romanzo è stata tratta la serie omonima che sta spopolando su Netflix. 

Ho letto il libro per voi e sono prontissima a raccontarvi com'è andata....

Buona lettura!



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L’estate è la stagione dei matrimoni a Nantucket: la vista di una sposa che corre lungo Main Street è comune come il sole che tramonta a Madaket Beach. Il matrimonio Otis-Winbury si annuncia come un evento da ricordare, definito memorabile: i ricchi genitori dello sposo non hanno badato a spese per ospitare una cerimonia sontuosa nella loro tenuta sull’oceano. Ma quando un cadavere viene ritrovato nel porto di Nantucket poche ore prima del matrimonio, tutti i partecipanti diventano improvvisamente dei sospettati. Il capo della polizia, Ed Kapenash, interroga gli sposi, una famosa scrittrice di gialli e persino un membro della sua famiglia, e più indaga più porta alla luce segreti inconfessabili. Scopre così che ogni matrimonio è un campo minato e che nessuna coppia è perfetta.


La parola d'ordine in "The perfect couple" è "segreto". Tutti ne hanno uno, tutti farebbero di tutto per proteggerlo e quando viene ritrovato un cadavere questa consapevolezza assume dei connotati più sinistri.

Ma procedendo per ordine, la storia inizia in un piccolo angolo di paradiso chiamato Nuntucket, residenza di personalità di spicco e molto danarose, la cornice perfetta per un matrimonio dell'alta società. Tanti invitati, due famiglie di estrazione sociale totalmente differente e tanti intrecci insospettabili. 

Se dovessi scegliere una colonna sonora per questo libro sarebbe senza dubbio "Mon amour" di Annalisa con l'iconico ritornello

 "Ho visto lei che bacia lui che bacia lei che bacia me" 

perché niente potrebbe riassumere meglio gli intrighi che mi hanno tenuta incollata al romanzo di Elin Hilderbrand . Il punto di forza del libro, infatti, sono proprio le infinite dinamiche che si vengono a creare intorno ai protagonisti e alle loro famiglie dando vita ad una storia che regala più di un colpo di scena. 

Pur riconoscendo che probabilmente l'epilogo è la parte più debole della storia, mi è piaciuto moltissimo e mi ha lasciata con un velo di tristezza. Sicuramente dedicare qualche pagina in più a questa parte avrebbe giovato ancora di più all'intera trama ma non ritengo sia un elemento che pregiudichi il giudizio complessivo. 

La penna dell'autrice e la narrazione che procede per capitoli brevi e accattivanti, crea un'atmosfera coinvolgente tant'è che il libro si legge molto velocemente (vi assicuro che la voglia di sapere sarà talmente tanta che non riuscirete a metterlo giù tanto facilmente).

"The perfect couple" è la storia perfetta per tutti gli amanti del genere mistery new adult e per tutti quelli che adorano le trame in cui gli intrecci non finiscono mai. Ho dato un'occhiata anche alla serie e l'ho trovata abbastanza fedele all'originale, tra tutti ho apprezzato molto la Kidman nei panni di Greer e chiunque abbia letto il libro concorderà questa scelta, non avrebbe potuto rappresentarla meglio.

P.s. io ho preferito il libro 🤪


⭐️⭐️⭐️⭐️

martedì 29 maggio 2018

Recensione in ANTEPRIMA "Sabbie mobili" di Malin Persson Giolito

Buongiorno cuori librosi,
oggi vi parlo di una storia particolare, oscura e complicata. Si tratta del thriller firmato da Malin Persson Giolito "Sabbie Mobili", in uscita il 31 Maggio per Salani Editore, che vedrete presto trasformato in una serie tv Netflix.
Ho avuto l'opportunità di leggerlo in anteprima e non vedo l'ora di raccontarvelo.
Buona lettura!


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Stoccolma, il quartiere più elegante. Nella classe di un liceo cinque persone sono a terra, colpite da una raffica di proiettili. Accanto a loro, Maja Norberg: diciotto anni appena compiuti, brava studentessa, popolare, ragazza di buona famiglia. Tra le vittime ci sono il suo fidanzato, Sebastian Fagerman, il figlio dell’imprenditore più ricco di Svezia e la sua migliore amica, Amanda.
Nove mesi dopo, il processo sta per cominciare. Maja è accusata della strage e ha trascorso un lungo periodo in custodia cautelare. I giornali non le hanno dato tregua, nessuno crede alla sua innocenza, la ragazza della porta accanto si è trasformata nella teenager più odiata di Svezia. 
Peder Sander, l’avvocato difensore, ha il difficile compito di mettere in discussione quello che ormai sembra scontato per tutti, la colpevolezza della ragazza, e di fare emergere la verità di Maja. Che cosa ha fatto? O, forse, è quello che non ha fatto ad averla condotta a questo punto?
Attraverso la voce di Maja, irriverente, dura, unica, ripercorriamo i fatti fino ad arrivare a quel terribile giorno. L’incontro con Sebastian, un amore malato e totalizzante, feste, tradimenti. E, mentre il racconto prosegue, si sgretola la facciata rassicurante di una comunità agiata in cui gli adulti si voltano dall'altra parte per non vedere i loro figli che – tra violenzatensioni razziali e problemi di droga – affondano sempre di più nelle sabbie mobili.

Ritornai da Sebastian e ci rimasi. Perché lui aveva bisogno di me. Non aveva nessun altro. Lui mi amava. Per fortuna ci eravamo trovati.

Questa è una storia molto intricata e complessa che si apre sullo scenario di una tragedia tra giovanissimi. Siamo in un liceo e un gruppo di adolescenti giace esanime a terra, l'unica sopravvissuta/colpevole sembra essere Maja Norberg che, però, è sotto shock e non è consapevole di come siano andate realmente le cose. Il libro è una sorta di diario nel quale la protagonista annota tutte le sue riflessioni e i suoi ricordi. Questi ultimi girano tutti intorno alla figura di Sebastian, il suo fidanzato, un ragazzo mentalmente instabile e dal carattere altalenante. Il lettore vive la storia a trecentosessanta gradi, Maja racconta dall'inizio alla fine, come è cominciato tutto e come tutto è poi tragicamente finito. E' una protagonista forte e insicura al tempo stesso: è la ragazza che riesce a gestire egregiamente la tensione di un processo e la permanenza in un cella di isolamento ma che si fa trascinare dalla follia di un ragazzo. Mi ha fatto tanta tenerezza e ho letto il suo diario con avidità per la voglia di scoprire la verità in fondo al caos di ricordi e flash back.

L'amore? No, l'amore non mi manca. L'amore non è la cosa più grande, né la più pura, non è mai un miscuglio perfetto, solo un liquido impuro. Si dovrebbe annusare prima di assaggiarlo. E perfino così non è detto che si capisca quant'è velenoso.

L'autrice, giurista di professione, ha raccontato nel dettaglio il processo di Maja. Le accuse, la difesa, le prove e le testimonianze ma senza utilizzare tecnicismi incomprensibili. La lettura, infatti, è molto scorrevole nonostante la prosa molto dettagliata, la narrazione divisa in due tempi, i numerosi capitoli e i monologhi della protagonista. E' una storia che si divora e che acquista un senso compiuto solo alla fine. L'ambientazione nordica mi è piaciuta moltissimo, la Giolito ci racconta aneddoti e scorci di vita di una delle città più innovative e all'avanguardia d'Europa mostrando, però, anche il suo lato peggiore che non è molto diverso dalla realtà che viviamo noi.
L'unico neo che ho riscontrato è, forse, la mancanza di una svolta decisiva. Non c'è nessun colpo di scena degno di nota, nessun momento di tensione o suspense. Tutto scorre veloce ma piatto, come una sorta di cronaca priva del pathos tipico di un thriller. Nel complesso, però, non posso dire di non averlo apprezzato perché sarebbe una bugia. Sono rimasta molto affascinata dal quadro psicologico dei personaggi, dalle dinamiche contorte che li coinvolgono e dalla scrittura minuziosa dell'autrice.
La tematica è molto attuale, dato che quotidianamente ci giungono notizie di sparatorie nelle scuole. In questo libro, l'autrice ha provato a delineare un ipotetico quadro (e movente) che si può celare dietro gesti così folli, focalizzando l'attenzione sul fatto che, il più delle volte, sono gesti prevedibili se si presta la dovuta attenzione agli adolescenti e ai loro comportamenti. A questo punto non mi resta che attendere, con ansia, la serie ma vi consiglio, nel frattempo, di procurarvi una copia del romanzo e lasciarvi trasportare dagli animi tormentati di questi giovani ragazzi.
Lo consiglio!




domenica 18 dicembre 2016

[Serie Tv] "Gilmore Girls"

Buon pomeriggio cuori librosi,
chi mi segue sui social, sa che finalmente avevo iniziato la maratona di 'Gilmore Girls' e ora sono pronta per parlarvene.

** può contenere spoiler **



Grazie a Netflix, gli appassionati di una serie storica, hanno avuto l'opportunità di ritrovare luoghi e personaggi che hanno tanto amato. 
'Gilmore girls: A year in the Life', è composto da quattro episodi che durano circa un'ora e mezza ciascuno, divisi nelle varie stagioni dell'anno.


Inutile dire che è stato emozionante ritrovare Lorelai e Rory, le attrici sono molto diverse ma conservano le verve che le ha sempre contraddistinte. Molte cose sono cambiate, ma il fascino della piccola cittadina di 'Stars Hollow' mantiene intatto il suo fascino.
Lorelai e Luke vivono insieme tra litri di caffè e tazze di gelato, Rory prosegue con il suo sogno di diventare giornalista ma la sua vita è molto indaffarata. Tra i mille impegni dimentica persino di lasciare Paul, l'uomo che frequenta da un po'.


Emily Gilmore è sempre la signora elegante di un tempo, ma deve fare i conti con la mancanza di Richard dopo la sua tragica scomparsa. La vita per lei è tutta diversa ora, ha voglia di cambiamenti e di scoprire cosa può esserci al di là delle regole e dei  protocolli.

Gli episodi sono un evolversi e un avvicendarsi dei vari personaggi, non manca proprio nessuno.
Il finale, come avevo già letto qui è là, non è molto sensato. Penso sia stato lasciato così per un eventuale seguito.. o, almeno, spero!




Mentre guardavo gli episodi, ho sbagliato pulsante ed è erroneamente partita la 1x01 di 'Una mamma per amica' e devo dire dire che si è vista la differenza, e non parlo di Laurel Graham e la sua faccia di gomma. Trovo che il personaggio di Rory sia stato completamente snaturato e non mi è piaciuto per nulla, se non nei battibecchi con Lorelai. Ho trovato confusionaria anche la scelta di girare quattro episodi così lunghi, penso che i tratti salienti si sarebbero potuti riassumere in un unico episodio.
Uno dei momenti più belli è, senza dubbio, il matrimonio tra Luke e Lorelai. 
Mi è dispiaciuto per il personaggio di Sookie, la sua apparizione è ridotta a circa cinque minuti totali. Sarebbe stato meglio non vederla affatto.
Come vi accennavo sopra, il finale è shockante ma, allo stesso tempo, privo di significato inserito in questo modo nella storia.
Il personaggio che ho apprezzato di più in assoluto, è stato quello di Emily, per la coerenza mantenuta e la classe innata del suo personaggio.


Nel complesso, darei un 6 a questo revival.
Avrebbero potuto fare molto meglio, ma è stato un piacere ritrovarsi, per qualche ora, a Stars Hollow!



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