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giovedì 17 aprile 2014

Intervista doppia alle autrici Rebecca e Sofia Domino

Buonasera lettori!
Oggi per voi intervista doppia alle sorelle Domino le autrici dei libri "La mia amica ebrea" e "Quando dal cielo cadevano le stelle" .


Buona lettura!

1) Due sorelle con la stessa passione, siete in competizione tra di voi?

Rebecca e Sofia: No, non siamo in competizione fra noi. Siamo legatissime sin da quando eravamo molto piccole e facciamo un sacco di cose insieme;  siamo molto fortunate  perché condividiamo anche la passione per la scrittura e non potremmo mai essere invidiose l'una dell'altra. L'invidia e la gelosia non ci appartengono. Se uno dei nostri libri dovesse avere più successo dell'altro ( per ora stanno andando di pari passo) ne saremmo felici entrambe.

2) Quali sono gli autori a cui vi ispirate?

Sofia: Adoro leggere e credo che da qualsiasi libro, bello o brutto, si possa imparare qualcosa, ma onestamente non ho un autore al quale mi ispiro. Naturalmente prima di scrivere il mio libro mi sono documentata leggendo libri sul nazismo e sulla Shoah e sono certa che se Anna Frank fosse ancora in vita, sarebbe la mia scrittrice preferita.

Rebecca: Non c'è un autore a cui mi ispiro per i miei romanzi. Mi piace leggere un pò di tutto, anche generi che io non scrivo. Se proprio dovessi scegliere un'autrice preferita, sceglierei Jane Austen per la sua grande padronanza di linguaggio,per lo stile unico e la sua ironia intelligente.

3) Perché il tema dell'Olocausto per i vostri romanzi?

Rebecca: Ho sempre saputo che, prima o poi, avrei scritto un romanzo sull'Olocausto. L'idea per "La mia amica ebrea" è nata in maniera inaspettata ma volevo mostrare un lato inedito del più famoso genocidio di tutti i tempi.Ho voluto raccontare la storia dal punto di vista di una ragazzina tedesca di 15 anni che subisce passivamente la propaganda nazista, credendo che quella sia la verità. Penso che non venga mai data molta attenzione a questi eroi silenziosi che hanno salvato centinaia di ebrei da morte certa, il mio romanzo è per loro.

Sofia: Voglio dare voce a chi non ne ha una e ho sempre voluto parlare della Shoah. Ne ho voluto parlare affinché tali atrocità non si ripetano e affinché le persone non dimentichino. Dopo essermi documentata a lungo e leggendo numerose testimonianze, mi sento un pò responsabile per i sogni di tutti quei prigionieri, di tutte quelle persone che sono morte dietro il filo spinato dei lager nazisti. Col mio romanzo ho voluto esprimere l'amore per la vita che è un dono meraviglioso, non dobbiamo mai dimenticarlo!

4) Pensate di scrivere altri libri? Se sì, in che genere vi piacerebbe cimentarvi?

Sofia: Scrivo regolarmente, anche per tenermi allenata, ed il mio secondo romanzo uscirà presto. Adesso sono nell'ultima fase di editing ma intanto posso anticipare che il mio secondo lavoro accenderà i riflettori su una verità dei nostri giorni. Sarà la storia di due ragazze, una americana, l'altra indiana, che lotteranno per i diritti delle donne contro la mentalità ancora troppo chiusa di certi paesi. Come ho già detto, amo dare voce a chi non ce l'ha, non scriverò mai una storia in cui non credo solo per il successo. Scrivere è la mia passione, e scrivo tutti i miei libri con il cuore, senza secondi fini.

Rebecca:  Scrivere è la mia più grande passione quindi sì, sicuramente scriverò altri libri. Ne ho già molti nel cassetto che non pubblicherò mai; decido di pubblicare solo quelli che mi convincono al 100% e che penso possano regalare emozioni al lettore e dargli qualche insegnamento. Il mio prossimo romanzo uscirà a breve e parlerà dell'amicizia tra due ragazze, di cui una malata di leucemia. Non scriverò mai romanzi horror, paranormal o fantasy.Voglio scrivere romanzi in cui i sentimenti siano al centro dell'attenzione; per me scrivere significa emozionare ed emozionarmi.

5) Fate una domanda una all'altra e date una risposta.

Sofia: Rebecca, puoi descrivere brevemente il personaggio di Josepha?
 Josepha è il frutto della propaganda  di Hitler ma è prima di tutto una persona con i suoi pregi ed i suoi difetti. Non volevo che fosse perfetta, nessuno lo è. Seffi sogna di diventare una scrittrice o insegnante ed ha qualche problema familiare, soprattutto con il fratello. Coinvolta da situazioni più grandi di lei,  è un personaggio che matura nel corso del libro. Penso che Josepha sia un modello positivo per le lettrici, specialmente per le più giovani, perché mette in dubbio quello che fa e dice la massa, non ha paura di seguire la propria strada.

Rebecca: Sofia perché hai deciso di ambientare la tua storia a Roma, se sei toscana?
 E' vero sono toscana, come te, ma ho deciso di ambientare il romanzo a Roma non solo perché è la capitale, ma anche perché trovare testimonianze e documentazioni su Roma durante la Seconda Guerra Mondiale è stato molto più facile. Ho potuto mostrare la speranza del popolo romano che, essendo Roma "città santa", non avrebbe subito i bombardamenti. Inoltre ho potuto mostrare la bontà di tanti monaci che hanno ospitato centinaia di ebrei nei loro conventi.


Per leggere questi due toccanti romanzi, cliccate i link qui sotto:
 La mia amica ebrea di Rebecca Domino

Quando dal cielo cadevano le stelle di Sofia Domino

Ringrazio Rebecca e Sofia per il tempo che mi hanno dedicato e per avermi inviato i loro romanzi.
Buona fortuna per tutto ragazze!

martedì 1 aprile 2014

Recensione libro "La mia amica ebrea" di Rebecca Domino

Ho ricevuto questo libro direttamente dall'autrice Rebecca Domino e oggi sono pronta per la recensione.
Buona lettura!

IL LIBRO 

LA TRAMA 

Amburgo, 1943. La vita di Josepha, quindici anni, trascorre fra le uscite con le amiche, le lezioni e i sogni, nonostante la Seconda Guerra Mondiale. Le cose cambiano quando suo padre decide di nascondere in soffitta una famiglia di ebrei. Fra loro c'è Rina, quindici anni, grandi e profondi occhi scuri. Nella Germania nazista, giorno dopo giorno sboccia una delicata amicizia fra una ragazzina ariana, che è cresciuta con la propaganda di Hitler, e una ragazzina ebrea, che si sta nascondendo a quello che sembra essere il destino di tutta la sua gente. Ma quando Josepha dovrà rinunciare improvvisamente alla sua casa e dovrà lottare per continuare a sperare e per cercare di proteggere Rina, l'unione fra le due ragazzine, in un Amburgo martoriata dalle bombe e dalla paura, continuerà a riempire i loro cuori di speranza. Un romanzo che accende i riflettori su uno dei lati meno conosciuti dell'Olocausto, la voce degli "eroi silenziosi", uomini, donne e giovani che hanno aiutato gli ebrei in uno dei periodi più bui della Storia.


LA RECENSIONE

"Io mi aspetto solo di vivere una bella estate. Poi ho cancellato le ultime tre parole: io mi aspetto solo di vivere"

Questa è la vita della tedesca Josepha negli anni della Germania nazista. Passa le giornate pregando di non morire o cercando di vivere al meglio come se ogni giorno fosse anche l'ultimo.
Vive in un mondo dove tutto e tutti la portano a credere che i tedeschi siano una razza superiore e che il popolo ebreo debba essere schiacciato come una colonia di formiche. 
Un padre di mentalità aperta è il miglior amico per Josepha che porterà sempre con se' i suoi insegnamenti.
La sua vita viene sconvolta da Rina e la sua famiglia quando se li ritrova come fuggiaschi in soffitta.

"Se chiunque mi vedesse adesso! Io sono un'ariana, lei è un ebrea"
Un'amicizia che sconvolge il mondo quanto le protagoniste. Sembra sbagliato e senza senso. Ma perche'?
Perchè una tedesca non può essere amica di un'ebrea? La risposta e il coraggio di Josepha nel rispondere a questa domanda danno inizio ad una commovente e intensa amicizia più forte del destino e della guerra.

"Raccontami quello che vivi,provi,vedi,sogni.
Raccontamelo su questi pezzi di carta.
Vai la fuori Seffi e vivi.
Vivi anche per me."
Solo un mucchio di lettere su fogli di carta rimediati tengono insieme le due protagoniste. Rina deve vivere nascosta, Josepha lotterà fino alla fine per lei perchè ormai è libera. Libera dalla propaganda nazista, libera dalla paura della morte.

Tanti protagonisti marginali in tutto il romanzo alla fine rivelano il proprio valore, una schiera di "eroi silenziosi" che hanno aiutato con tutte le proprie forze e i pochi mezzi a disposizione centinaia di ebrei nascondendoli anche a costo della vita. Di loro non conosciamo i nomi, ma sappiamo che sono esistiti anche grazie a storie come questa.
Concludo con una citazione del saggio padre della nostra Josepha, un protagonista secondario ma mai fuori luogo nella sua infinita saggezza

"Ricordatelo sempre Josepha: una persona è viva solo quando è libera, ed è libera solo quando può far valere i propri diritti"

IL MIO GIUDIZIO

Come sapete non amo dare un voto ai libri; senza subbio è un libro da leggere. Un libro che nella sua semplicità ci fornisce una finestra su un periodo oscuro della storia dell'uomo. Finale commovente, forse la mia parte preferita di tutto il romanzo. Il coraggio e la forza di una ragazza di 15 anni che lotta per un'amicizia. Non lasciatevi spaventare dal tema e dall'argomento che sicuramente è stato ampiamente trattato in altri libri. "La mia amica ebrea" merita di essere letto perchè con leggerezza e , oserei dire, anche spensieratezza, riesce a raccontare una bella storia senza essere appesantita dal contorno.



A presto lettori!



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