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lunedì 31 dicembre 2018

2018: Un anno di libri

Buongiorno, lettori.
Gli ultimi giorni dell'anno sono sempre quelli dei bilanci e delle riflessioni. Così, ho deciso di ripercorrere a ritroso le mie letture fino a stilare una top 10 dei libri più belli che ho letto quest'anno.
Pronti? Via!



Il mio meraviglioso anno letterario è iniziato subito alla grande con il ritorno sulle scene di Anna Premoli con il romanzo, "Non ho tempo per amarti", uno dei romance più belli di sempre in cui una donna matura si innamora di un rocker molto più giovane. E' una storia di una dolcezza disarmante e con una playlist pazzesca che ascolto, tuttora, nelle mie lunghe passeggiate.


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Visto che il mio blog è un inno alla lettura ambulante, ho pensato di cimentarmi in generi diversi e che non ho mai sentito vicini per finire imbrigliata nella tela di Monique Scisci e il suo romanzo, "Chiudi gli occhi". Un libro sulla cultura del BDSM e sull'amore totalizzante e oscuro che sboccia tra i due protagonisti.


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Ma il mio 2018 è stato, soprattutto, l'anno della consacrazione al thriller che ho amato e adorato in quasi un centinaio di letture e, tra i miei preferiti, non posso non annoverare "Il bambino silenzioso", di Sarah A. Denzil. Un libro inquietante, dalla prima all'ultima pagina, che racconta la storia di una madre e del figlio che ha perso e ritrovato a dieci anni di distanza. 


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E se penso ai thriller più belli, non posso non parlare di Jo Nesbo e del suo magistrale "Macbeth". E' stato uno dei miei regali di compleanno e l'ho adorato dall'inizio alla fine. Una rivisitazione attuale, in chiave poliziesca, della celebre opera di Shakespeare in un libro tutto da scoprire.


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Amo le storie vere, amo immergermi nella vita di persone comuni e carpire l'essenza che l'autore ha voluto dare raccontando l'accaduto. Sono rimasta conquistata e sconvolta da "Non sarò mai la brava moglie di nessuno", di Nadia Busato, che racconta il drammatico suicidio di Evelyn McHale. Una storia intensa e misteriosa che non conoscevo ma che mi è rimasta nel cuore.


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Sul lato emozionale, credo di non aver mai pianto così tanto come con "Dammi mille baci", di Tillie Cole. Un romanzo straziante ed emozionante oltre ogni aspettativa. Una storia che, ancora adesso, mi fa palpitare il cuore e che DOVETE assolutamente leggere!!!


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E' raro trovare un romanzo d'esordio 'epico', ma quest'anno sono riuscita a compiere anche questa impresa con un thriller pazzesco e super originale che ha abbinato al crime e alla suspense i più grandi successi della musica italiana degli anni '80. "Una ragazza cattiva", di Alberto Beruffi, è una lettura imperdibile!


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Il libro che, in assoluto, mi ha fatto più ridere e sognare quest'anno? Senza dubbio "Una cenerentola a Manhattan" che consacra Felicia Kingsley nell'Olimpo delle migliori autrici italiane. Il suo retelling della celebre fiaba di Cenerentola è davvero spaziale!!!


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Il mio anno letterario sta per concludersi e si chiude in bellezza con un romance e un thriller straordinari che sono stati la ciliegina sulla torta del mese di Dicembre. Ma andiamo con ordine. Ho trovato una bellissima ed emozionante storia d'amore con "Ogni volta che sono solo con te", di Amabile Giusti. Un libro che ha fatto palpitare il mio cuore tra i boschi di montagna e una calda baita sperduta.


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La lettura che chiude il mio 2018 in libri è "La segretaria", l'ultimo romanzo di Renée Knight. Un thriller in cui la tensione si taglia con il coltello e con una protagonista che conquista. Ne sono rimasta affascinata e non posso che consigliarlo!


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Questo sarà l'ultimo post dell'anno ma tante nuove e bellissime letture ci aspettano nel 2019 ed io, come da quattro anni a questa parte, non vedo l'ora di raccontarvele!!!
Grazie per essere stati con me e per avermi letta in questo 2018! 💓















sabato 21 luglio 2018

Recensione "Non sarò mai la brava moglie di nessuno" di Nadia Busato

Buongiorno lettori,
oggi voglio parlarvi di un romanzo particolare e di una storia intensa che si nasconde dietro una fotografia che ha incantato il mondo, nonostante rappresenti una tragedia.
Si tratta de "Non sarò mai la brava moglie di nessuno", di Nadia Busato, edito da Sem Libri.
Buona lettura!



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La mattina del primo maggio 1947 una giovane e attraente impiegata sale fino alla terrazza panoramica all'ottantaseiesimo piano dell'Empire State Building, il grattacielo simbolo di New York, e si lancia nel vuoto. La fotografia del suo cadavere, miracolosamente intatto e bellissimo, scattata da un giovane fotografo sconosciuto subito dopo lo schianto, diventa una delle immagini più celebri e potenti mai pubblicate da LIFE Magazine. Quella ragazza si chiamava Evelyn McHale. La sua è una storia affascinante e misteriosa, come e forse più di un romanzo. Dopo anni di ricerche e interviste, Nadia Busato ha scritto un romanzo ispirato a Evelyn partendo proprio dalla celeberrima fotografia che ha suggestionato, anche grazie al lavoro di Andy Warhol, la moda e l'arte delle avanguardie pop.

Non è facile parlarvi di un romanzo del genere e non sarà stato facile scriverlo.
Nadia Busato ci racconta la storia di Evelyn McHale, morta suicida nel maggio del 1947. Personalmente, non mi era mai capitato di vedere la fotografia del suo corpo, ormai privo di vita, che ha fatto il giro del mondo ma è davvero un'immagine ipnotica. Il libro è una ricostruzione abbastanza fedele della sua vita raccontata dalle persone che le erano più vicine, dal ragazzo che scattò la foto e dalla stessa Evelyn. L'autrice prova, con una delicatezza estrema, a far luce sul perché di un gesto così forte e disperato, la McHale aveva, sulla carta, tutte le carte in regole per una vita e un futuro sereno: un lavoro, un uomo che aveva chiesto la sua mano e una discreta cerchia di parenti e amici. A quanto pare, però, dietro la facciata può nascondersi un profondo tormento e un'anima vuota e persa che non ha più voglia di vivere. Ho letto, con attenzione, ogni testimonianza riportata e mi sono affezionata sempre di più ad Evelyn tanto da aver sofferto anche io, almeno un po', per la sua perdita.

Quarta di copertina


Guardando la foto del suo corpo senza vita, che l'editore ci regala sulla quarta di copertina, non ho potuto fare a meno di versare una lacrima per una vita interrotta troppo presto. Per la bellezza eterna con cui è stata immortalata, per la classe e l'eleganza che trasuda da un'immagine in bianco e nero.
Questo libro racconta una storia drammatica e sconvolgente ma l'autrice è riuscita a non rendere opprimente la narrazione. La ricostruzione operata dalla Busato è veritiera, completa e coerente, l'elemento romanzato è praticamente inesistente. I sentimenti sono i veri protagonisti della vita di Evelyn e, senza dubbio, sono stati anche la causa del suo gesto estremo. E' un libro che lascia l'amaro in bocca perché avrei voluto dare un abbraccio alla protagonista, dirle che non è importante essere sempre all'altezza delle aspettative, avrei voluto convincerla che la soluzione è sempre dietro l'angolo ma non posso. Nessuno può.
Di lei resterà solo una bellissima e tragica fotografia in bianco e nero e i mille interrogativi sui motivi che l'hanno portata sulla cima dell'Empire State Building.
Ringrazio Nadia Busato e Sem Libri per avermi fatto conoscere la storia di Evelyn, una storia da leggere tutta d'un fiato e con un fazzoletto a portata di mano.


giovedì 12 luglio 2018

Recensione "Desire" di Meghan March

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo dell'ultimo capitolo di una trilogia che mi ha incantata nel mese appena trascorso.
Si tratta di "Desire", terzo volume della serie dedicata al tenebroso Mount e all'indomabile Keira.
E nulla, ora posso dire con certezza che si tratta di una splendida storia!
Buona lettura.

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lo difendo sempre ciò che possiedo. Compresa Keira Kilgore. Lei è mia. Non mi basta più il suo corpo. È una donna orgogliosa, ma prima o poi si arrenderà. Niente ci può tenere separati. Nessuno deve mettersi fra noi. Keira pagherà il suo debito fino in fondo. Con il cuore.

Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando le strade del re di New Orleans e di una ribelle irlandese si sono incrociate. Il loro percorso è stato tutto in salita e, a differenza dei libri precedenti, ora non devono più fare i conti con le reciproche diffidenze ma con le ostilità che arrivano direttamente dalla vita condotta da Mount. Sembrano esserci nemici ovunque ma, per il re, Keira è diventata la priorità numero uno ed è disposto e radere al suolo l'intera città pur di tenerla al sicuro.
L'autrice rende questo rapporto molto vivido ed estenuante, il lettore si ritrova pienamente coinvolto nell'attrazione che coinvolge i personaggi ad ogni sguardo.

La tensione è palpabile tanto che definirei questo ultimo romanzo più un romantic suspense piuttosto che un erotico. Non aspettavo assolutamente il colpo di scena finale, la March è davvero diabolica quando vuole. Ma, in generale, questo libro vi farà perdere qualche battito più di una volta!!
E' una vicenda diversa perché diversi sono anche i protagonisti: entrambi hanno affrontato i propri limiti e le proprie paure pur di vivere a pieno il sentimento che li lega. Non c'è posto per l'orgoglio e i pregiudizi in questo libro: la regina ha preso il posto che le spetta accanto al re che, a sua volta, si è reso conto di non poter più governare senza una compagna. 

Ho divorato il libro nel giro di poche ore, un po' per curiosità, un po' perché la scrittura di questa autrice è talmente scorrevole e ben elaborata che è una piacere per gli occhi. Quando si tratta di storie che si sviluppano su più di un libro, ho sempre paura delle delusioni dietro l'angolo o che la vicenda perda concretezza e coerenza strada facendo, ma con la trilogia della March, invece, è stato il contrario: penso di aver amato molto di più quest'ultimo libro rispetto ai precedenti (che, comunque, ho apprezzato tantissimo). Credo che non riuscirò a dimenticare facilmente i due protagonisti, quasi mi dispiace che la serie sia conclusa ma anche le cose belle devono finire prima o poi.

Sono certa che se avete seguito la trilogia, amerete questo finale ma, se ancora non l'avete letta, vi consiglio di portarla in vacanza con voi, per rendere ancora più bollente la vostra estate!
Grazie Meghan March per questa storia, per la sensualità, per la passione, per le battaglie, per la crudeltà e la paura. Grazie per averci regalato due personaggi straordinari e un amore che supera ogni limite. 


Se avete perso la recensione degli altri due libri, la trovate QUI .

mercoledì 11 luglio 2018

Recensione "L'orso" di Claire Cameron

Buon pomeriggio lettori,
nella seconda recensione di oggi voglio parlarvi di una storia particolare: una tragedia dolorosa raccontata dalla leggerezza e tutta la tenerezza possibile di una bambina di cinque anni.
Si tratta de "L'orso", un romanzo di Claire Cameron edito da Sem.
Buona lettura!

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Anna è una bambina di cinque anni. Con i genitori e il fratellino, Stick, di poco più piccolo, sta facendo una bella vacanza sull'isola di Bates, un paradiso naturale al centro del meraviglioso lago canadese di Opeongo. La radura dove si fermano per la notte è un incanto. Anna stringe a sé il suo pupazzo, dice buonanotte al papà e alla mamma, e si ritira con Stick nella tenda. La sera è tiepida, trasparente, e i suoni che provengono dal bosco accompagnano fin dentro i sogni più dolci. Ma nel cuore della notte la vita diventa un incubo. All'improvviso i due fratellini vengono svegliati dalle urla della mamma e del papà, dal trambusto assordante. Un grosso orso nero ha attaccato i genitori e si accanisce su di loro con la sua enorme forza, con la ferocia della bestia affamata. In un ultimo, disperato atto di coraggio il padre mette in salvo i piccoli, chiudendoli all'interno di un robusto contenitore per gli attrezzi e le provviste. Il mattino seguente, nella luce di una giornata di sole, i due bimbi escono dal nascondiglio che li ha protetti dalla bestia e si incamminano, insieme con il lettore di questo sorprendente, emozionante romanzo, nella loro nuova vita. Attorno, oltre i resti del passato e dell'amore, c'è la natura pericolosa, affamata, impenetrabile, ostile. E una fioca luce per guardare verso il futuro.

Ho letto questo romanzo a scatola chiusa, senza dare nemmeno uno sguardo alla trama.
Sono rimasta sconvolta dal contenuto ma, soprattutto, da come l'autrice ha scelto di raccontare una vicenda così sanguinosa e traumatica. 
Gli occhi, e la voce, della storia sono quelli di Anna, una bambina come tante che trascorre le vacanze in campeggio con la sua famiglia. Le urla disperate della madre, in piena notte, sono udibili anche tra le pagine grazie ad una narrazione vivida che, seppure semplice, è molto evocativa. 
Da questo momento , Anna diventa responsabile di Stick e si ritrova a vestire i panni di madre. Se consideriamo la terribile scena che la bambina si ritrova davanti, al suo risveglio, è inevitabile sottolineare l'immensa capacità che possiedono i bambini di plasmare la realtà, creandone una versione accettabile e meno cruenta.

Forza di volontà e coraggio sono due doti che, senza dubbio, non mancano alla nostra Anna, nonostante la paura, la fame e la fatica riesce a mettersi in salvo insieme a Stick.
E' una vicenda crudele e tragica, un resoconto incredibile di una terribile esperienza con un finale tutto da scoprire. 

La storia di Claire Cameron si divora in poche ore, dato l'esiguo numero di pagine.
E' un libro commovente e sconvolgente allo stesso tempo. Il linguaggio è semplice ma coinvolge completamente il lettore. Per quanto mi riguarda, ho sviluppato una profonda empatia per Anna e ho letto con molto interesse gli sviluppi della sua vita che, fortunatamente, non è finita con quella terribile notte. Non è una lettura da affrontare a cuor leggero.


martedì 19 giugno 2018

Recensione "King" e "Queen" di Meghan March

Buongiorno, lettori. 📚
Oggi vi aspetta una doppia recensione sui primi due capitoli di una trilogia davvero bollente che, nonostante non sia un'appassionata del genere, mi ha colpita.
Si tratta di "King" e "Queen", due romanzi dell'autrice Meghan March arrivati in Italia grazie a Sem Libri.
Buona lettura!

**PUO' CONTENERE SPOILER**


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New Orleans è il mio regno. Nessuno conosce il mio nome, ma in città il mio potere è assoluto. Ciò che voglio lo ottengo sempre. Mi piace che la gente sia in debito con me. E che abbia paura. Soprattutto se si tratta di una bella, giovane vedova alle prese con un business da uomini. Lei non sa che la volevo da molto tempo. D'ora in avanti io sarò il suo padrone. E poi potrei anche tenerla solo per il mio piacere. è il momento di riscuotere il mio debito. Keira Kilgore è proprietà di Lachlan Mount.

Nel primo romanzo della serie, 'King', conosciamo i due protagonisti che ci toglieranno il respiro in più di una occasione. Inizio subito col dirvi che rispecchiano pienamente il cliché del genere: lui, potente e perfido; lei, innocente fino a prova contraria. Devo dire, però, che l'autrice è riuscita a coinvolgermi da subito nella vicenda, nonostante la trama non originalissima. Inaspettatamente mi sono piaciuti entrambi: Lachlan non è tormentato da chissà quali fantasmi del passato, direi che è solo molto concentrato a mantenere il potere sulla città del peccato, New Orleans. Anche Keira non è sprovveduta come sembra, ma pienamente consapevole del gioco perverso in cui la coinvolge Lachlan. 

I nostri occhi si incrociano e io irrigidisco la schiena sollevando il mento con orgoglio, mentre si consuma in silenzio la battaglia delle nostre volontà. Entrambi sappiamo che sarò io a perdere.

Il libro, essendo relativamente breve, si gioca tutto sull'equilibrio precario nel rapporto tra i due. Lui comanda, lei si ribella e così via in una infinita e sfiancante lotta per il potere che, in realtà, non hanno nessuno dei due (anche se sembrano inconsapevoli della cosa). Appare subito chiaro, infatti, che i presupposti con i quali hanno iniziato questo rapporto, non valgono più e che nuovi meccanismi, ingovernabili e non previsti, li legano profondamente e irrimediabilmente. 
Trattandosi di un primo libro di una serie, sono molti gli elementi che restano in sospeso (soprattutto l'epilogo!!!!). Tuttavia l'autrice è riuscita a trasmettermi la voglia, e la curiosità, di andare avanti con la storia per scoprire la vera essenza di questi due personaggi e il futuro del loro rapporto.

Io sono la sua distrazione, il mio corpo è il suo giocattolo. Ho dovuto cedere, non avevo scelta. Lo odio, mi dico, ma ogni volta che entra da quella porta sento un brivido. Come posso desiderarlo e detestarlo allo stesso tempo? Mi sta facendo impazzire. Non dovevo finire in questo gorgo, dovevo immaginare che Lachlan Mount è un maschio senza regole. Ma non ho nessuna intenzione di arrendermi, non voglio che veda le mie debolezze. Pagherò il mio debito e manterrò intatto il mio cuore.

Tutt'altra storia, invece, quando si parla di 'Queen'. Questo secondo romanzo, infatti, mi è piaciuto decisamente più del primo: l'ho trovato più completo, più intenso e meno scontato. Ho scoperto che la luce può penetrare anche nell'animo più buio e che tutte le certezze possono svanire in un attimo quando l'attrazione diventa irrefrenabile e profonda. Nel libro, l'autrice scava ancora più a fondo nei suoi personaggi, facendo luce sul passato di Lachlan e lasciando il lettore a bocca aperta con qualche colpo di scena. Ho apprezzato tantissimo il fatto che, pur mostrando un lato più umano e 'quasi' dolce di Mount, l'autrice non abbia stravolto la sua personalità e la sua attitudine al comando e al controllo. 

Non sono una brava persona. La mia anima è nera. Il mio cuore è di pietra. La mia reputazione non è né un mito né una leggenda, ma una collezione di fatti. Se esistesse una bilancia per misurare la purezza di qualcuno, io farei schiantare uno dei due piatti a terra, con il peso dei miei peccati. E ci riderei su.

Questo secondo libro è decisamente più dinamico ed emozionante, rispetto al primo. E' una storia accattivante, sensuale a livelli altissimi, in alcune pagine, ma allo stesso tempo crudele e violenta. No, Lachlan non è una carnefice (perlomeno non nei confronti di Keira) ma la sua personalità e il suo carisma trasuda in maniera prepotente in entrambi i libri. E' un protagonista che non ammette repliche, un personaggio che si ama o si odia senza zone grigie. L'evoluzione di Keira è più radicale, invece. Grazie a Mount, infatti, acquisisce e risveglia doti che non sapeva nemmeno di avere. Lui a rende viva, intraprendente e spietata ad un livello che non credeva di poter raggiungere. Dopo aver letto entrambi i romanzi, capisco la scelta dei titoli: siamo davvero di fronte al Re e alla Regina di New Orleans e, a questo punto, non vedo l'ora di scoprire cosa combineranno nell'ultimo capitolo della serie!

Come vi accennavo all'inizio, non si tratta di certo di una storia sconvolgente o super originale ma, nell'insieme, mi è piaciuta. La March, e la sua prosa irriverente e senza fronzoli, mi ha regalato parecchie emozioni e momenti bollenti con due libri non brillanti ma intriganti e accattivanti all'ennesima potenza. E' una serie perfetta per tutte le amanti del genere erotico e New Adult.
Nonostante i suoi limiti, sono certa che ne resterete completamente ammaliati e conquistati. 
Aspettando il capitolo finale, lo promuovo (quasi) a pieni voti.



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