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giovedì 30 novembre 2017

Recensione "Era il mio migliore amico" di Gilly MacMillan

Buongiorno lettori,
dopo qualche tempo torno a parlarvi di thriller con l'ultimo lavoro di Gilly MacMillan, "Era il mio miglior amico", edito da Newton Compton.
Buona lettura!


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Noah Sadler e Abdi Mahad sono due amici inseparabili. Per questo motivo, quando il corpo di Noah viene trovato in un canale di Bristol, il silenzio di Abdi è inspiegabile. Perché non parla? Il detective Jim Clemo è appena tornato dopo un congedo forzato che l'ha allontanato dal suo ultimo caso e la morte di Noah sembra l'incidente perfetto con cui tenerlo occupato. Ma ben presto quello che sembrava un gioco tra ragazzi finito molto male si trasforma in un caso che accende il dibattito pubblico: Noah è inglese, Abdi un rifugiato somalo. La tensione sociale, la paura e la rabbia cieca degenerano velocemente a Bristol, mentre le due famiglie combattono per ottenere le risposte che cercano. Non sanno quanto sarà lunga la strada per capire che cosa è successo davvero, né sono preparate all'orrore che dovranno affrontare. Perché la verità spesso può fare molto male.

Dopo una partenza un po' in sordina, il thriller della MacMillan acquista un ritmo incalzante e un livello di suspense che non permette al lettore di staccare gli occhi dalle pagine. 
I protagonisti sono due adolescenti all'apparenza perfetti, tranquilli, bravi a scuola e figli modello. A dividerli, due tradizioni e provenienze opposte: uno bianco e di buona famiglia, l'altro nero e figlio di profughi somali. Sono due personalità molto interessanti che non mostrano subito i loro lati nascosti. 
Noah, ad esempio, si presenta come l'amico migliore che possa esistere salvo poi mostrare atteggiamenti soffocanti nei confronti di Abdi. La loro amicizia, presentata come idilliaca e indissolubile, viene sviscerata e analizzata sotto ogni punto di vista fino a far dubitare di uno e dell'altro. Il finale, infatti, giunge quanto mai inaspettato e shockante. Da una parte avevo previsto una scelta del genere, ma ne sono rimasta comunque sorpresa. Abdi nasconde un vero e proprio micromondo in sé: gli strascichi e i racconti terribili della sua famiglia, non lo hanno lasciato indifferente e, per quanto voglia integrarsi al cento per cento, vuole anche chiudere definitivamente il conto con quella parte della sua storia. 
Interessanti sono anche i personaggi secondari, in particolare le due famiglie dei ragazzi che si trovano a fare i conti con molti pregiudizi e una forte pressione mediatica. Avrei voluto saperne di più sull'ispettore Clemo, ma spero di ritrovarlo in un, eventuale, prossimo libro.
La trama è un mix perfetto di elementi crime/polizieschi ed elementi sociali. I problemi di integrazione affrontano in modo realistico e attuale una condizione sociale che, sempre più spesso, porta ad episodi di intolleranza e violenza gratuita, mi è piaciuto il fatto di utilizzare una storia per lanciare anche un messaggio importante su queste tematiche.
La prosa dell'autrice è molto scorrevole, rispetto al più famoso "9 Giorni", mi ha appassionato di più.
Pur essendo classificato come thriller, penso sia più giusto collocarlo nel genere crime ed è la lettura perfetta per chi vuole avvicinarsi a questo genere. Nel complesso è stata una buona lettura, magnetica come la copertina scarlatta.
La consiglio!






domenica 30 ottobre 2016

Recensione "La ragazza perfetta" di Gilly Macmillan

Buongiorno cuori librosi,
oggi vi parlo di un thriller che non mi ha convinta al 100% .
Si tratta de "La ragazza perfetta" di Gilly Macmillan, edito da Newton Compton.
Buona lettura!


LA COPERTINA:




LA RECENSIONE:

"E' la bambina che ho amato , per cui mi sono preoccupata e alla quale mi sono interessata.
E quindi, nonostante ciò di cui si è resa responsabile, continuo ad amarla. Zoe ha commesso uno stupidissimo errore, una sera della sua vita, che ha avuto le più terribili conseguenze.
Ma io la amerò sempre. Qualcuno deve farlo."

Zoe è solo un'adolescente di quattordici anni quando viene accusata di omicidio e condannata a scontare la sua pena in un carcere minorile. Nessuno ha creduto alla sua versione, il processo e le indagini le hanno tolto tutto. Una volta uscita dal carcere, la vita non è più la stessa. I suoi si sono separati e la madre si sta ricostruendo una vita con un altro uomo. In questa nuova vita non c'è spazio per la vecchia, è per questo che entrambe cambiano identità, nella speranza di avere una seconda occasione.

"Due domande si fanno strada nella mia mente e mi spaventano fino al punto da farmi tremare.
Uno: E se la morte di mia madre fosse una vendetta per ciò che ho fatto io, e adesso vengono a cercare anche me?
Due: E se la polizia pensasse che sono stata io?
Sono stata condannata per omicidio, dopotutto."

Quando viene rinvenuto il corpo della madre di Zoe, la paura, il dolore e lo sconforto sono le sensazioni predominanti. Zoe prova un profondo senso di perdita che si mescola alla paura di rivivere situazioni dolorose del passato. Chi ha ucciso sua madre e perché?
E' come vivere in un incubo che si ripete. La polizia è alla ricerca di indizi per ricostruire l'accaduto e far luce sul caso. Zoe ha il terrore di essere sospettata, ma allo stesso tempo vuole scoprire la verità.
Insieme al fratellastro, Lucas, rivivono la serata sotto una nuova prospettiva alquanto sinistra.

"Non appena suono la prima nota sul pianoforte mi perdo istantaneamente nella musica, ne vengo intrappolata, ne vivo ogni delicato, inquietante fraseggio, e ho la sensazione che la mamma la stia ascoltando insieme a me.
E so che andrà tutto bene, anzi: sarà tutto perfetto."

Il tempo di rendersi conto della verità e si va in scena.
Per un finale perfetto, Zoe dovrà dare tutta sé stessa.


IL MIO GIUDIZIO:

Questo romanzo ha molto potenziale ma, a mio avviso, non è stato sviluppato al meglio!
L'introduzione e la descrizione della vicenda è intrisa di suspense e mistero che, tuttavia, va scemando man mano che si prosegue con la lettura. Tante situazioni raccontate nel dettaglio e poi abbandonate  senza un apparente motivo. La protagonista, Zoe, è stata ben costruita soprattutto a livello psicologico. Per la maggior parte del libro, si dà decisamente più importanza al passato rispetto al presente. L'azione si evolve molto velocemente nell'arco di un paio di giorni. L'autrice scrive con un ritmo incalzante e ben curato. Definirei questo romanzo un thriller molto molto soft, adatto per chi vuole avvicinarsi al genere. Non mi ha soddisfatta al cento per cento.
Se lo avete letto, aspetto i vostri commenti per confrontarci insieme!


                                                                  



Della stessa autrice:

"9 giorni" ---> recensione

mercoledì 30 settembre 2015

Recensione IN ANTEPRIMA "9 giorni" di Gilly Macmillan

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un thriller in uscita per Newton Compton Editori, "9 giorni" di Gilly Macmillan.
La recensione è spoiler free, perciò potete curiosare tranquillamente.
Buona lettura!


LA COPERTINA:




LA TRAMA:

Rachel Jenner è sconvolta e in preda al panico: suo figlio Ben, di soli otto anni, è scomparso, e lei non sa come affrontare questa tragedia. Inoltre, a peggiorare la situazione, ci sono gli obiettivi della stampa e le telecamere delle TV che seguono lo sviluppo del caso e le stanno con il fiato sul collo. È vero, ha commesso una leggerezza: ha perso per un attimo di vista Ben e lui è sparito e ora tutto il Paese pensa che lei sia una madre sprovveduta e vada condannata. Ma cosa è successo veramente in quel tragico pomeriggio? Stretta fra il dramma di aver perso il figlio, le sempre più serrate indagini della polizia e la pubblica gogna dei media, Rachel deve affrontare un’altra agghiacciante realtà: tutto quello che sa di sé e dei suoi cari si rivela una gigantesca bugia. E non c’è più nessuno, nemmeno nella sua famiglia, di cui la donna possa fidarsi. Il tempo stringe e forse il piccolo Ben potrebbe essere ancora salvato, ma l’opinione pubblica ha già deciso. E tu, da che parte starai?


LA RECENSIONE:

"Lui dà la colpa a me."

"Non è colpa tua."

Ma io sapevo che aveva torto.

Quando sei madre, ti senti responsabile di tuo figlio al 100%. Sai che ogni scelta, ogni svista potrebbe causargli sofferenza e faresti qualsiasi cosa per evitarlo. Per Rachel Jenner la situazione è ancora più complicata in seguito ad un difficile divorzio. 
Mentre è al parco con Ben, succede l'irreparabile. Ben scompare nel nulla, lasciando dietro di sé, soltanto un'altalena vuota mossa dal vento.

"Io andai nella mia roccaforte, la stanza di Ben, e tutti i miei pensieri si concentrarono su di lui, com'era mia abitudine. Quello era l'unico posto in cui mi sentivo al sicuro. La sua stanza era diventata il mio guscio."

Condannata dai media e messa sotto torchio dalla polizia, Rachel  appare molto provata. Tutte le sue certezze sono crollate, suo figlio è scomparso, i giorni passano e le indagini della polizia sono ferme. Tanti i sospettati, ma nessuna prova.

"Da lì la vista spaziava sulla città e il porto galleggiante, sulla campagna e oltre: in primo piano alberi e tetti, dietro altri edifici, il fiume luccicante, e più in là campi lontani e colline sotto un cielo grigio e turbolento, e sentori di pioggia che si avvicinavano lentamente e senza sosta.
Sapevo che avevo solo qualche secondo per agire.
Il mio fu un gesto del tutto impulsivo."

Tra verità nascoste, colpi di scena e momenti ad alta tensione, si conclude questo thriller  che non potete lasciarvi scappare.


IL MIO GIUDIZIO:

Devo dire che ho apprezzato molto il libro. 
La trama è ben costruita e articolata. La narrazione da due POV differenti, tiene sempre alta l'attenzione del lettore e permette una comprensione olistica della vicenda. 
Buoni i personaggi, molto curato soprattutto l'aspetto psicologico.
L'autrice ha uno stile neutro, preciso e lineare. Ogni passaggio, compresi quelli in gergo tipicamente poliziesco, vengono spiegati con chiarezza.
E' ricreata la giusta dose di suspense che va in crescendo man mano che la trama si sviluppa.
Finale che non delude a chiusura di uno de thriller più belli di questo 2015.



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