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lunedì 12 settembre 2022

Review Party "La verità sul caso Joanna Duncan" di Robert Bryndza

 Buongiorno lettori,

Oggi ho il piacere di ospitare il review party dedicato all'ultimo thriller di Robert Bryndza,  "La verità sul caso Joanna Duncan", edito da Newton Compton Editori. 

Solo un piccolo spoiler: mi è piaciuto molto!



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Niente è meglio di un caso di portata nazionale per un’agenzia investigativa appena nata. Kate Marshall e il suo socio, Tristan Harper, hanno accettato l’incarico sperando di riuscire a chiudere con successo le indagini.

Il problema è che la scomparsa della giornalista Joanna Duncan, avvenuta dodici anni prima, è sempre stata circondata da un inquietante alone di mistero. Sembra tutt’altro che casuale, infatti, che sia svanita nel nulla proprio dopo aver denunciato uno scandalo politico…

In assenza di prove, però, la polizia ha dovuto chiudere il caso. E tutti se ne sono dimenticati. Tutti tranne sua madre, che a distanza di anni non intende arrendersi: è sicura che Joanna abbia scoperto qualcosa di terribile, mettendo così in pericolo la sua vita.

Per Kate e Tristan è chiaro fin da subito che non sarà facile risalire alla verità: l’indagine procede tra false piste e vicoli ciechi, almeno finché tra gli effetti personali di Joanna non scoprono i nomi di due giovani, scomparsi senza lasciare traccia pochi giorni prima che anche lei fosse vista per l’ultima volta.


Che cosa hanno in comune quelle sparizioni? Possibile che ci sia un pluriomicida a piede libero da dodici anni?


"La verità sul caso Joanna Duncan" è il terzo libro della serie dedicata a Kate Marshall, un agente investigativo privato. La sua impresa fatica, non poco, a stare a galla perciò quando un nuovo cliente si affaccia nel suo ufficio, Kate non può che accogliere questo nuovo caso a braccia aperte. In realtà si tratta di quello che viene definito in gergo "un cold case", ovvero un caso del passato che non ha mai trovato una soluzione: dodici anni prima, una promettente giornalista è sparita nel nulla dopo aver denunciato e provocato un grande scandalo su un politico locale. Il fascicolo delle indagini è davvero scarso: la ragazza sembra aver semplicemente smesso di esistere da un momento all'altro ma Kate e Tristan non si danno per vinti e si mettono subito all'opera partendo dall'inizio e ripercorrendo, passo dopo passo, le ultime ore di Joanna Duncan per trovare indizi sfuggiti alla polizia dodici anni prima.


"La chiamo in merito a mia figlia, Joanna Duncan. Era una giornalista ed è scomparsa, quasi tredici anni fa… È svanita nel nulla. La polizia non ha mai scoperto cosa le fosse accaduto, ma è davvero sparita."

Kate apre un vero e proprio vaso di Pandora ricollegando la sparizione ad altri casi irrisolti, c'è un assassino in circolazione che non ha nessuna voglia di essere consegnato alla giustizia. È forse a causa del suo lavoro che Joanna è finita sulla stessa scia di questo serial killer? Arrivata a questo punto della lettura non sono più riuscita a staccarmi dalle pagine e l'ho finito tutto d'un fiato in un crescendo di suspense, dolorose verità e colpi di scena. Per quanto mi riguarda, è ad un livello superiore rispetto ai libri precedenti. Ho ritrovato il Robert Bryndza che mi aveva fatto innamorare con "La donna di ghiaccio".

È proprio un rientro dalle vacanze col botto!!




lunedì 7 gennaio 2019

[Review Party] "La ragazza nell'acqua" di Robert Bryndza



Ben ritrovati, lettori.
Nella seconda recensione di oggi vi parlo del nuovo thriller di Robert Bryndza, "La ragazza nell'acqua", edito da Newton Compton Editori.
Buona lettura!


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Il detective Erika Foster ha appena ricevuto una soffiata che le indica il luogo in cui è nascosta la prova per sventare un grosso traffico di droga. Seppure sospettosa, ordina la perquisizione di una cava in disuso alla periferia di Londra. Quello che non si aspetta è che, scavando nel fango, oltre alla droga venga ritrovato un piccolo scheletro, subito identificato. Si tratta di Jessica Collins, scomparsa ventisei anni prima all’età di soli sette anni. Il caso fece un grandissimo scalpore e il mistero dietro la scomparsa di Jessica non venne mai risolto. Cominciando a indagare grazie alle nuove prove, Erika si addentra in un caso difficilissimo, in un costante alternarsi di passato e presente. Dovrà fare i conti con i segreti della famiglia Collins, i rimorsi del detective divorato dal senso di colpa per non aver mai ritrovato Jessica, e un altro omicidio avvenuto vicino alla cava. Chi conosce la verità? E perché qualcuno non vuole che il caso venga finalmente chiuso?

Siamo ormai giunti alla terza indagine della detective Erika Foster e con Robert Bryndza è un rapporto di amore e odio. Ho apprezzato molto 'La donna di ghiaccio', ho odiato 'La vittima perfetta' e ora mi ritrovo di nuovo alle stelle dopo aver terminato "La ragazza nell'acqua". In questo libro, infatti, ho ritrovato molti elementi che mi avevano fatto apprezzare l'autore al suo esordio: una buona trama, un discreto livello di suspense e una storia che crea aspettative e curiosità. Erika Foster, personaggio principale, ritrova un po' di umanità senza perdere il mordente che la rende una super professionista: nel suo lavoro è implacabile e instancabile. La sua voglia di giustizia e la ricerca della verità a spingono ad andare oltre le indagini, spinta da un sesto senso che difficilmente delude. Il caso che viene preso in esame, nel libro, è in realtà un 'cold case' nel quale la Foster si imbatte per caso. Ha, infatti, ritrovato i resti di una bambina scomparsa venti anni prima rimasto irrisolto a causa di indagini frammentarie e inquinamenti di prove. 

La narrazione ha un ritmo incalzante e tutto cambia e si evolve in maniera molto rapida e accattivante. L'autore ci porta verso un epilogo già segnato per poi spiazzare con una verità inaspettata che dà un tocco in più all'intera storia. Lo stile di Bryndza è molto sintetico e diretto, adatto al genere trattato. Amo la cura che ha per i suoi personaggi ma anche per le parti più tecniche delle indagini. "La ragazza nell'acqua" è una storia di mistero, intrighi, segreti familiari, fanatismo religioso; esce fuori la parte più istintiva dell'uomo disposto a tutto per salvare sé stesso, anche a discapito degli altri. Insomma, questa volta Robert Bryndza mi ha davvero convinta e spero che continuerà su questa strada! Promosso!



giovedì 28 giugno 2018

Recensione "La vittima perfetta" di Robert Brindza

Buon pomeriggio cuori librosi,
nella seconda recensione di oggi vi parlo del nuovo thriller di Robert Brindza, di cui avevo già letto "La donna di ghiaccio" (recensione, QUI) . Si tratta del libro "La vittima perfetta" pubblicato da Newton Compton lo scorso 7 Giugno.
Buona lettura!


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Nel bel mezzo di un'afosa notte estiva, un'ombra si muove oscura, animata da un odio feroce e da un'irrefrenabile sete di sangue. Per la detective Erika Foster è un nuovo caso. Un omicidio, ancora. La vittima è un dottore ed è stato soffocato nel suo letto. Ha i polsi legati e gli occhi gonfi, un sacchetto di plastica trasparente stretto intorno alla testa. Pochi giorni dopo, un altro uomo viene trovato morto nello stesso modo. Erika e la sua squadra si trovano al cospetto di un serial killer freddo e calcolatore: è chiaro che segue le sue prede in attesa del momento perfetto per ucciderle. E le vittime sono tutti uomini single, che custodivano gelosamente i segreti della loro vita privata. Ma cosa lega questi individui all'assassino? Nell'ondata di caldo soffocante che invade Londra, Erika farà di tutto per fermare "l'Ombra della notte" prima che la conta degli omicidi aumenti ancora. Anche a costo di mettere a rischio il suo lavoro e la sua incolumità. Perché mentre Erika segue le tracce del killer, qualcuno segue lei e la osserva da molto vicino...

Spinta dall'entusiasmo, e dall'ottima opinione che mi ero fatta sull'autore dopo il primo libro, mi sono tuffata alla cieca tra le pagine del suo nuovo romanzo che, però, non mi ha conquistata come il primo. Sono stata molto felice di ritrovare la detective Erika Foster e la sua squadra, la cosa positiva di questi thriller, è proprio quella di puntare su una singola protagonista dal passato misterioso e far scoprire, ad ogni indagine e ad ogni libro, qualche tassello in più sulla sua vita privata. Un po' in stile Angela Marsons, anche se lei è inarrivabile. Ma ritorniamo alla nostra storia, devo ammettere che la trama è molto, molto intrigante: le vittime sono tutti uomini e non hanno nulla in comune tra loro, se escludiamo le dinamiche della scena del crimine. Si tratta di omicidi puliti, talmente privi di errori da sembrare dei suicidi in piena regola. Erika Foster sfoggia tutto il suo intuito infallibile, a discapito delle regole e della pazienza, dote a lei sconosciuta. E' una donna di pancia che, sul lavoro, entra in modalità combattimento estremo tenendo gli occhi fissi sull'obiettivo senza curarsi del contorno. Il suo carattere non piace ai suoi superiori ma sicuramente conquisterà tutti i lettori, anche i più ribelli e anticonformisti.

La costruzione della trama che, vi ripeto, ha un ottimo potenziale iniziale e ideologico, perde concretezza strada facendo. L'autore, infatti, getta le basi per un super thriller attraverso due narratori e degli indizi disseminati tra le righe, salvo poi rallentare rovinosamente per oltre metà libro. Il mio entusiasmo è scemato pagina dopo pagina fino ad un epilogo nemmeno troppo sconvolgente ed entusiasmante. Dopo averlo finito, mi è rimasta addosso una forte insoddisfazione per un libro partito bene e rovinato dagli sviluppi e da un ritmo tutt'altro che incalzante. Amo il thriller ma credo che una narrazione coinvolgente sia necessaria per entrare nel cuore di un lettore. Mi sono appassionata poco e niente alla vicenda e ai personaggi, complice anche una scarsa ricostruzione psicologica del killer: cosa gli passa per la mente? Perché sente l'impulso di uccidere? Tutti interrogativi che restano irrisolti. La mente del 'villain' è appena accennata lasciando all'immaginazione una larga parte della sua personalità.
Unica nota positiva? La scrittura scorrevole dell'autore che, pur non compensando la lentezza dell'azione, rende la lettura facile da seguire e molto chiara, non rischierete di perdervi alcun passaggio. Nel complesso, per me è una sufficienza striminzita ma, ribadisco, che non c'è paragone con 'La donna di ghiaccio'. 



mercoledì 31 maggio 2017

Recensione "La donna di ghiaccio" di Robert Bryndza

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un thriller che attendevo moltissimo e che avuto il piacere di leggere la scorsa settimana. Si tratta de "La donna di ghiaccio", di Robert Bryndza.
Buona lettura!


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LA RECENSIONE:

"Il freddo era intenso e tagliente. Ingoiò quell'acqua marcia, scalciò, agitò le braccia. In qualche modo riuscì a raggiungere la fiancata della barca. Si tirò su e vomitò. Quanto avrebbe voluto prendere quel telefono. E non per venderlo. Voleva solo chiedere aiuto."

Andrea è una ricca ragazza inglese che aveva tutti i numeri per avere successo nella vita.
Quando viene ritrovata brutalmente assassinata, nella sua tomba di ghiaccio, rimangono tutti sconvolti e scioccati. La detective Erika Foster è appena rientrata in servizio dopo un evento tragico e delicato che ha cambiato la sua vita per sempre. La ragazza e la sua ingombrante famiglia, costituiscono un caso scottante e per Erika sarà un'occasione unica per dimostrare di essere di nuovo al top.

"Rimase in ascolto per un istante, poi si voltò e andò verso la porta di fronte. La figura provò un improvviso bisogno di uscire di lì, di andarsene. Di escogitare un piano.
La detective Foster mi ha forzato la mano.
Credo che dovrò ucciderla."

Le indagini vengono ostacolate ad ogni passo, l'impulsività di Erika rischia, più volte, di metterla nei guai. ma la voglia di scoprire la verità e dare un volto al misterioso assassino è più forte del buon senso e della prudenza. A quanto pare, la vita di Andrea non era così perfetta come poteva sembrare ad una prima occhiata e la sua morte non è stata un caso accidentale e isolato. 

Questo era uno dei titoli che attendevo di più, quest'anno. Amo i thriller e sono sempre alla ricerca di nuovi libri e nuove storie intriganti e ricche di suspence. 'La donna di ghiaccio', ha una trama ben congegnata e complessa al punto giusto. Una fitta rete di segreti, misteri e bugie è lo scenario perfetto in cui ambientare le indagini della detective Foster. Il suo personaggio, insieme a quello della vittima, Andrea, è quello che viene più sviscerato e raccontato. Alla fine del libro, il lettore conosce ogni angolo della sua mente e ogni avvenimento della sua vita. La donna ci viene mostrata senza filtri, fragilità e punti di forza inclusi. L'autore ha una prosa molto diretta e accattivante, il ritmo della storia è incalzante e incuriosisce sempre di più, pagina dopo pagina. Mi è piaciuto molto lo sviluppo e l'epilogo, non scontato e con colpo di scena assicurato. Le dinamiche familiari dei Douglas- Brown mostrano uno scorcio interessante sulla società e sul modo di agire inglese quando si tratta di avere a che fare con Lord e nobili di vario rango. Nel complesso mi è piaciuto moltissimo come libro e come storia, spero di leggere ancora di Erika Foster in qualche altra brillante e oscura indagine.



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