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lunedì 19 settembre 2022

Recensione in ANTEPRIMA "Delitto di famiglia" di Megan Collins

 Buongiorno e buon inizio settimana. 

Oggi, per voi, la recensione in anteprima del thriller di Megan Collins, "Delitto di famiglia", in uscita domani per Newton Compton Editori. 

Buona lettura!



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Dahlia Lighthouse ha vissuto sin da bambina sull'isola di Blackburn, insieme ai genitori, al suo gemello, Andy, e ai due fratelli maggiori. L'isola è tristemente famosa per essere stata teatro di una serie di omicidi, ma i coniugi Lighthouse non ne sono particolarmente turbati, anzi, è proprio con il racconto e lo studio degli omicidi più efferati che crescono i quattro figli, isolandoli dal mondo. Non stupisce che, raggiunti i diciotto anni, i primi due fratelli lascino l'isola per andare a vivere altrove. L'unico ansioso di bruciare le tappe è Andy, il quale, la notte del suo sedicesimo compleanno, scompare lasciandosi dietro solo un biglietto di addio. Di lui si perdono le tracce e solo Dahlia passa la vita a cercarlo e ad aspettare il suo ritorno. Dieci anni dopo, alla morte del padre, Dahlia e gli altri fanno una scoperta agghiacciante: nella tomba riservata al defunto è già sepolto un altro corpo, con accanto l'ascia di Andy. Le successive indagini fugano ogni dubbio: Andy non ha mai lasciato l'isola, è stato assassinato. Mentre la madre e i fratelli cercano un modo per superare lo shock, Dahlia comincia a indagare per scoprire chi possa avere ucciso il suo gemello. Una ricerca che pare legarsi al misterioso caso del serial killer di molti anni prima, e che la porterà a fare i conti con gli inquietanti segreti della sua famiglia...

La storia della famiglia Lighthouse è inquietante e misteriosa per molteplici motivi: vivono in una grande villa che domina una piccola isola, crescono studiando omicidi e assassini rendendo "onore" alle vittime, portano nomi ispirati alle tragedie che hanno scosso l'America negli ultimi sessanta anni, un serial killer si aggira sull'isola ma sono gli unici a non esserne preoccupati. Con questi presupposti, la Collins ci presenta questa eccentrica famiglia di nuovo 'quasi' al completo in occasione dei funerali del capofamiglia. Manca solo Andy, fratello gemello di Dahlia, scomparso da ormai dieci anni lasciandosi dietro solo un biglietto di addio.

Greta è l’unica persona a cui ho rivelato le probabili “anomalie” della nostra infanzia, dettagli che ha divorato e assaporato: la biblioteca sul retro ribattezzata “stanza delle vittime”, gli scaffali zeppi di giornali che parlavano dei delitti; le lezioni domiciliari di mia madre, che ci faceva comporre dei “rapporti di omicidio” in cui presentavamo le nostre teorie su casi irrisolti in componimenti di cinque paragrafi

Quando delle ossa vengono rinvenute nel giardino dietro casa, nessuno di loro sospetta l'amara verità. La vittima è proprio Andy che, quindi, non è mai fuggito. È subito chiaro che è stato assassinato ma da chi? E perché? Dahlia non riesce a farsene una ragione e avvia un'indagine personale che mette in discussione ogni cosa dai suoi familiari alle conversazioni che aveva con Andy. Ha passato gli ultimi dieci anni a cercarlo in giro per il mondo ed è più che mai decisa a scoprire chi è stato a portarglielo via per sempre.

Abbiamo sempre vissuto così isolati… La gente pensa di sapere tutto di noi, ma nessuno ci conosce davvero.

In un crescendo di tensione, la verità si fa strada tra i sussurri della gente, che non ha mai visto di buon occhio questa strana famiglia, e amare scoperte che rischiano di devastare quel che rimane dei Lighthouse. Una storia particolare, quindi, su una famiglia che vive isolata a celebrare la morte, sembra quasi inevitabile che quest'ultima abbia trovato pane per i suoi denti proprio tra di loro. Epilogo in parte prevedibile anche se l'autrice ci riserva un piccolo colpo di scena difficile intuibile.

È un libro che si divora nel giro di poco tempo e dotato, senza dubbio, di molto fascino e mistero. Consigliato!



sabato 7 ottobre 2017

Il ritorno di Megan Collins - "Obsession. Ossessione d'amore"



Buon pomeriggio lettori,
torna in libreria Megan Collins, un'affermata scrittrice di romance nelle sue varie sfumature e accezioni. L'autrice si è fatta strada da sola affidandosi al suo talento e al self publishing ottenendo ottimi risultati. I suoi romanzi più conosciuti sono: 'Basta un istante per ritrovarsi", "Non posso perderti" e la duologia "Sin and Darkness".
Il suo ultimo lavoro è un dark romance che mi ispira moltissimo e non vedo l'ora di leggere.
Si intitola, 'Obsession - ossessione d'amore', scopriamo insieme la copertina e la trama.


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Meg ha un marito violento e tanti segreti che custodisce gelosamente.
Gil ha lasciato la sua isola per trovare nuovi stimoli e nuovi orizzonti, ma a che prezzo? 
Meg e Gil, due perfetti sconosciuti accomunati dalla passione per la scrittura, si ritrovano coinvolti in un progetto editoriale a quattro mani. Un lavoro che li porterà a conoscersi profondamente rivelando le loro fragilità, le loro paure e i loro desideri. Da colleghi ad amici, da confidenti ad amanti, il passo sarà breve. 
Ben preso, però, sul loro legame piomberanno i fantasmi del passato e si insinueranno presenze scomode, come quella del misterioso editore che li ha ingaggiati. I due si troveranno così coinvolti in relazioni pericolose dense di violenza, sesso e passione, perché quando è la paura a dettare le regole, tutto può cambiare colore e oltrepassare il limite diventa facile. 
Una storia ricca di colpi di scena, suspense ed emozioni. 


QUESTO ROMANZO CONTIENE SCENE DI VIOLENZA.
ADATTO A UN PUBBLICO ADULTO.

Vi ispira? A me moltissimo, sarà che adoro il dark romance!
Ve ne parlerò prestissimo sul blog, ma intanto vi lascio un estratto del suo libro "Non posso perderti", tanto per stuzzicare la vostra curiosità.

Estratto:

“Il vento soffiava forte. Gli scuri battevano contro il muro esterno della casa e io spalancai la finestra per tentare di agganciarli. Fu in quel momento che li vidi. I fratelli Kellers, nel cortile della loro casa. Nessuna tempesta era abbastanza forte da coprire le urla del padre, tanto che a volte anche il posto più selvaggio si trasformava nel rifugio più sicuro.
Sperai che il rumore non svegliasse i miei genitori perché, se mi avessero scoperta a fissare i due giovani, avrebbero dato di matto. Mia madre e mio padre non mi avevano mai parlato dei Kellers, né di quello che succedeva a casa loro. Ma anch’io avevo le orecchie e mi era capitato più volte di ascoltare le loro liti. I miei, negli anni, si erano solo preoccupati di informarmi che i miei vicini avevano due figli: Nathan, il maggiore, ed Evan, il minore; e che trovavano la loro compagnia non adatta a me. Mi avevano sempre intimato di stare alla larga da loro, senza darmi alcuna spiegazione, ma io ero sempre stata attratta da tutto ciò che li riguardava e mi ero ritrovata a spiarli più e più volte.
Era ovvio che i due ragazzi avessero bisogno d’aiuto o anche solo di qualcuno che si interessasse a loro, ma per la mia famiglia l’immagine era tutto e non avrebbero mai permesso alla loro unica figlia perfetta, di mischiarsi con gente che non consideravano alla loro altezza. I Kellers avevano dei problemi ed erano emarginati da tutti. Frequentarli avrebbe significato mettere a repentaglio tutto ciò che i miei giudicavano importante.
Questo pensiero mi fece ricordare di quanto fossi diversa dai miei genitori, di quanto, crescendo, fosse aumentato anche il mio odio per la loro ipocrisia e la loro felicità di facciata, di quanto non mi fossi mai sentita compresa e avessi finto con loro di essere quella che non ero, aspettando il momento in cui sarei stata abbastanza grande per andarmene e vivere la mia vita secondo quello che io credevo importante.”





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