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giovedì 28 febbraio 2019

Recensione "La bambina che somigliava alle cose scomparse" di Sergio Claudio Perroni

Buongiorno,  lettori.
Oggi vi parlo di una bellissima favola ideata e raccontata da Sergio Claudio Perroni, "La bambina che somigliava alle cose scomparse", in uscita oggi per La nave di Teseo.
Buona lettura!


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"Ma a che ti serviva la nuvola?" Si chiama Pulce e risolve problemi. Per farlo, ricorre all'antico e desueto stratagemma di porre domande. Interroga chi incontra sul motivo di una paura inspiegabile, di una particolare malinconia, di una speranza tradita. Gira e rigira, le risposte sono altre domande: d'amore o d'amicizia, di protezione o di salvezza. "Mi serviva a nascondermi," le risponde il passero, terrorizzato dal falco che lo insegue. Detto, fatto: il volto di Pulce diventa la nuvola in cui rifugiarsi! È scappata di casa, Pulce. Si è presa una vacanza dalle lamentele della mamma e del papà per quello che fa o non fa, per ciò che è o non è. Ha sette anni, gli occhi color tatuaggio e un'energia visionaria. In un battibaleno è capace di trasformarsi in chiunque e in qualunque cosa: un ruscello, un affetto perduto, una stella cadente, una madre scomparsa, un paio di occhioni blu... E così, facendo da ponte tra quello che c'era e quello che non c'è più, rimedia di volta in volta alla perdita di cui soffrono i personaggi in cui si imbatte. Per riuscirci, attinge all'esperienza che zampilla dalle sue "fonti", un popolo buffo e saggio raccontato in parallelo dalle geniali note a piè di sogno. 


Quando mi è stata proposta la lettura di questo libro ho accettato senza esitazioni conquistata dal titolo e dalla trama. Sergio Claudio Perroni ci regala una bellissima favola per adulti che mi ha emozionato più volte, tra un episodio e l'altro.
La piccola protagonista, Pulce, è un personaggio unico e raro.. speciale! È una bambina di sette anni stufa di non essere all'altezza delle aspettative degli altri che decide di scappare di casa. Lungo il cammino incontra le personalità più svariate che, come lei, hanno un'aria davvero triste e sconsolata. Ognuno di loro, infatti,  ha perso qualcosa o qualcuno e, attraverso Pulce, riesce a ritrovare la serenità. La nostra piccola protagonista ha un dono speciale: può trasformarsi in qualsiasi cosa aiutando gli altri a ritrovare sé stessi.

Una nota speciale che, a mio avviso, dona un valore aggiunto al libro è l'arte di Leila Marzocchi. Le illustrazioni della celebre fumettista rendono la lettura ancora più speciale e unica. Il risultato finale, infatti, è una storia speciale che conquista il cuore e la mente attraverso la forza delle emozioni e dei sentimenti.
L'autore racconta i temi più svariati con una delicatezza rara e coinvolgente. Ho amato ogni singola pagina della storia: ogni parola, ogni concetto, ogni immagine e ogni emozione. Era dai tempi de "Il piccolo principe" che non mi capitava di apprezzare così tanto un libro per ragazzi.
Non capita spesso di incontrare storie del genere e, vi assicuro, che resterete colpiti dal libro, dalle bellissime immagini in esso racchiuse e dalla dolcissima Pulce che entra di diritto tra i miei personaggi preferiti di sempre!
Lettura super promossa!


giovedì 5 aprile 2018

Recensione "Quando eravamo eroi" di Silvio Muccino

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un romanzo che mi è, inaspettatamente, piaciuto.
Si tratta del libro di Silvio Muccino, "Quando eravamo eroi", un romanzo d'attualità e di amicizia che non vi lascerà indifferenti.
Buona lettura!


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Alex ha trentaquattro anni e sta per tornare in Italia. Dalla sua casa ad Amsterdam guarda una vecchia foto che lo ritrae adolescente insieme ai quattro amici che allora rappresentavano tutto il suo mondo. Gli stessi che ha abbandonato da un giorno all'altro senza una spiegazione, quindici anni prima. Lui, Melzi, Eva, Torquemada e Rodolfo erano indissolubili, fragili e bellissimi, esseri unici e uniti come alieni precipitati su un pianeta sconosciuto a cui non volevano, non sapevano conformarsi. Poi, qualcosa si è rotto. Ora Alex sta per affrontare il passo più importante della sua vita, ma, prima di chiudere i conti con quel passato e con la causa della sua fuga, ha bisogno di rivederli perché sente di dover confessare loro la verità. Una verità che nel corso di quegli anni lo ha portato ad un punto di non ritorno oltre il quale, di Alex, non resterà più nulla. Per Eva, Alex è stato il grande amore, per Rodolfo il rivale-amico che aveva rubato il cuore della ragazza di cui era innamorato, per Melzi un dio messo su un piedistallo, per Torquemada un enigma da risolvere. Nessuno è mai riuscito a superare il dolore di quell'abbandono che ha alterato il corso delle loro vite. È per questo che, nonostante tutto, decidono di accettare l'invito di Alex a trascorrere tre giorni nella sua casa in campagna - meta e rifugio di tanti momenti passati insieme. Ma quando vi arriveranno, la rivelazione che li attende sarà infinitamente più scioccante di quanto avessero mai potuto immaginare. Sarà solo l'inizio di un weekend fatto di verità e confessioni, pianti e risate. Al loro risveglio, il lunedì mattina, nulla sarà più lo stesso.


Leggendo questo libro, sembra quasi di vedere un film. Una di quelle commedie all'italiana in cui un gruppo di amici si ritrova dopo anni, emerge un segreto che sembra distruggere i rapporti per sempre e poi, alla fine, ne escono più forti di prima e al pubblico arriva una bella morale.
Scavando più a fondo, però, non ho potuto fare a meno di affezionarmi a questi personaggi, nonostante rappresentino dei cliché ambulanti della società odierna: c'è Eva che va avanti a scatole di tranquillanti; Melzi che è ancora più insicuro e patetico di quando aveva dodici anni; Torquemada che si diverte a sputare sentenze sugli altri ma che, in fondo, vive ancora con la mamma; Rodolfo che nella vita si accontenta ma non se la gode nemmeno un po' e infine Alex, il vero fulcro della storia e delle vite insoddisfatte degli altri personaggi. In effetti, mi è dispiaciuto che della sua persona si sia parlato, complessivamente, meno rispetto agli altri; è il personaggio più intrigante della storia. Un uomo che riunisce i suoi ex amici, dopo essere sparito per anni, solo per confessargli una verità inaccettabile e sconvolgente. Un uomo che con la sua assenza, è riuscito comunque ad essere presente e ad influenzare le vite degli altri. Alex il bello, Alex che aveva un futuro radioso in mano, Alex che ha mandato tutto all'aria per scoprire sé stesso senza voltarsi indietro.

Ti amo così tanto che non mi basta averti.
Vorrei essere te.

Il romanzo ci viene raccontato da un susseguirsi di narratori che hanno voglia di sfogarsi e raccontarsi senza censure, ammettendo nero su bianco i fallimenti che fanno ancora fatica ad accettare. Il tema trattato, molto attuale senza dubbio, viene raccontato in maniera cruda, senza abbellimenti. L'autore fa luce su tutti i pregiudizi e le problematiche del caso, senza raccontare favolette in cui tutto si risolve con un colpo di bacchetta e un lieto fine. Quest'amicizia, sospesa ma mai finita, dovrà fare i conti con una verità inaspettata e con un addio metaforico molto commovente ed emozionante. Lo stile dell'autore si abbina molto bene alla realtà, i dialoghi sono molto colloquiali e il lessico rende bene determinate espressioni senza abbellimenti retorici o di forma. E' un romanzo semplice, fatto da personaggi che potranno risultare quasi banali, ma che non farete fatica ad inquadrare in un contesto reale e quotidiano. Sono cinque persone che giocano ad essere supereroi per superare la paura del fallimento e la mancata realizzazione dei sogni di gioventù. Penso che ognuno di noi si sia sentito così ad un certo punto della propria vita. Ma se c'è una cosa che ho imparato da Alex e dagli 'Alieni' è che non è mai troppo tardi per fare la scelta giusta ed aspirare ad una vita ricca di emozioni e di sogni da realizzare.
Consigliato!



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