Buongiorno e ben ritrovati sul blog,
nel post di oggi parliamo di uno straordinario saggio psicologico firmato dalla penna di Robert Kolker e che si intitola "Hidden Valley Road".
Buona lettura!
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Pagine 448
Hidden Valley Road è il luogo principale in cui si è sviluppata la disastrosa spirale discendente che sconvolse la vita di una famiglia apparentemente perfetta, i Galvin.
Essere un membro della famiglia Galvin significa non smettere mai di calpestare delle mine di storia familiare interrate in posti strani, nascoste per vergogna.
La famiglia Galvin era composta da Don e Mimi e i loro dodici figli: dieci maschi e due femmine. Sulle due figure genitoriali emerge un quadro preoccupante e che, probabilmente, ha influito sul destino della loro prole. Entrambi concentrati su se stessi e sul modo in cui volevano essere visti dalla società, hanno ignorato per anni i segnali sempre più preoccupanti lanciati dai figli.
Sei dei fratelli Galvin si ammalarono in un'epoca in cui si sapeva così poco della schizofrenia e in cui circolavano così tante teorie diverse che la ricerca di una spiegazione adombrò ogni altro aspetto delle loro vite.
L'autore descrive molto bene il clima folle e opprimente che si respirava nella grande casa di Hidden Valley Road: man mano che sei dei fratelli Galvin iniziano a sviluppare i sintomi della schizofrenia, si sgretola l'immagine di famiglia perfetta a cui tanto tenevano Don e Mimi.
Per una famiglia, la schizofrenia è innanzitutto un'esperienza emotiva, come se le fondamenta della famiglia stessa s'inclinassero per sempre nella direzione del parente malato.
Per intervallare la narrazione della vita quotidiana dei Galvin, Robert Kolker fa un quadro completo della società dell'epoca e dell'evoluzione sugli studi in ambito di malattia mentale. L'unione e la sincronia tra le due parti crea un risultato stupefacente ed estremamente interessante su un caso che non ha precedenti.
Sei sopravvissuta a queste cose?
Ma qual era l'alternativa? Soccombere? Diventare eroinomane? Non lo so. Da bambina e anche quando sono diventata più grande, speravo davvero che i miei fratelli malati di mente morissero e basta. Ma era un desiderio straziante. Mi dilaniava.
Le parti emotivamente più devastanti per me sono stati i racconti delle due sorelle Mary (Lindsay) e Margaret, entrambe sane, di tutto ciò che furono costrette a subire. In particolare, la storia di Lindsay mi ha colpito profondamente soprattutto perché, nonostante i traumi vissuti, cercò di sostenere in ogni modo la sua famiglia, senza rinnegarla mai.
E' un libro, e una vicenda in generale, che non lascia indifferenti.