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sabato 6 aprile 2019

Recensione "Let it be" di Greta Ginelli

Buongiorno, lettori.
Oggi voglio voglio parlarvi di "Let it be", secondo romanzo di Greta Ginelli dedicato alla storia di Grace e Stephen.
Buona lettura!



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"Grace, per favore..."Non voglio sentire oltre, altre scuse o altre motivazioni che per me non sono abbastanza. Mi dirigo all'ingresso recuperando la mia borsa. Sembra tutto surreale, tutto sbagliato e incredibilmente falso, talmente falso da non riuscire a capacitarmene. Le lacrime non stanno scendendo, non sono pronte a scendere. Soltanto un senso di vuoto si sta facendo spazio dentro di me, lo stesso spazio che Stephen, per poco tempo, era riuscito a colmare.

Nel primo capitolo della storia, A kind of magic, avevamo lasciato Grace e Stephen alle prese con una storia complicata da gestire a causa della fama di lui e della voglia di normalità di lei. Non è semplice vivere nel mondo patinato di Stephen, lo sa lui e lo sa Grace e il nostro protagonista prende la via più sbagliata: decide di lasciarla. 

In questo secondo romanzo, ho rivalutato in negativo la figura di Stephen: si è rivelato un personaggio privo di spina dorsale e convinto di avere la verità in tasca combinando un guaio dopo l'altro. L'ho odiato per il dolore che ha causato a Grace e l'ho trovato immeritevole del suo amore. 

Lei ha, invece, continuato a conquistare il mio cuore. Grace è una ragazza unica e dal carattere amabile: amica speciale e fidanzata perfetta, si ritrova ancora una volta in un mondo più grande di lei e decisamente troppo sfavillante e luccicante. Ora è consapevole del fatto che tutte queste luci servono, perlopiù, a coprire il marcio dei personaggi che vi abitano. 

L'autrice approfondisce moltissimo la conoscenza dei due protagonisti ed intesse una trama piena di ostacoli da superare. Dopo aver terminato il libro, l'unica cosa di cui sono certa è che Grace ha amato, ama e sempre amerà Stephen mentre i sentimenti di lui mi sembrano ancora poco convincenti nonostante sia il mago delle dimostrazioni plateali, leggere per credere.

Ancora una volta mi colpisce la bravura di Greta Ginelli che riesce a sviluppare una trama tutto sommato semplice e senza troppi colpi di scena, oltre che in un numero considerevole di pagine, senza annoiare mai. E' una storia che si divora e apprezza senza bisogno di caricature eccessive da parte dell'autrice. Pur essendo un libro pubblicato in self, è curato in ogni dettaglio e non presenta difetti cosa che lo rende un caso più unico che raro.

La penna di Greta Ginelli è una carezza gentile che ci trasporta in un lungo viaggio nelle emozioni e nei sentimenti. Credo che conserverò con cura i libri di questa serie, che tra l'altro hanno delle cover pazzesche, e li consiglio a tutte le lettrici innamorate dell'amore e della musica. Sono certa che troverete pane per i vostri denti in questi romanzi.




lunedì 27 agosto 2018

Recensione "A volte corro piano" di Patrick Trentini

Buongiorno lettori e buon inizio settimana,
oggi voglio parlarvi di un libro particolare che ho letto con piacere e che è arrivato in un momento perfetto della mia vita. Da circa un paio di mesi, ho iniziato a praticare un'ora di camminata veloce al mattino e non esco mai senza un po' di musica nelle orecchie (o un bel audiolibro).
Patrick Trentini ci racconta la sua esperienza con la corsa e la sua vita, capitolo dopo capitolo, traccia dopo traccia.
Buona lettura!


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Nessuno aveva mai pensato di scrivere un libro sui legami tra la musica e la corsa. Finché uno scrittore - che di mestiere fa il pianista ma che, per passione, è atleta da allenamento quotidiano - ha compreso quanto siano simili, complementari e meravigliosamente affini le arti e la pratica sportiva. È nato così un libro che non è soltanto un libro, perché per ognuno degli undici capitoli che compongono il testo c'è un brano musicale per pianoforte, scritto e registrato dallo stesso autore. I capitoli e i brani (contenuti nel CD allegato) condividono i titoli e le ispirazioni, perché alla fine si tratta semplicemente di narrare la stessa storia in due maniere diverse. E poi, a pensarci bene, si usa pur sempre una tastiera. "A volte corro piano" racconta la corsa ai musicisti e la musica ai runner. Ci sono le vittorie e le sconfitte più dolorose, le speranze mal riposte e i sogni ancora da realizzare, la battaglia con l'anoressia atletica, i piccoli e grandi incontri, le centinaia di ore sulla strada per preparare la "100 km del Passatore" e le centinaia di ore sui tasti bianchi e neri, due colori che mischiati danno il grigio dell'asfalto.

Il libro di Patrick Trentini è un meraviglioso racconto di vita con un sottofondo musicale costruito ad hoc e che rende la lettura un'esperienza completa a 360° e, soprattutto, unica. Le pagine scorrono via in un lampo, la lettura è rilassante e molto interessante. La vita di uno sportivo agonistico non è facile e nemmeno semplice: è passione, dedizione e allenamento; sono continui alti e bassi, momenti di sconforto e altri di felicità. Ho imparato moltissime cose dall'esperienza dell'autore e sono rimasta affascinata dal confronto e dai punti in comune della musica e della corsa.

Si tratta di due discipline molto complesse che sono più simili di quanto si possa pensare ad un primo sguardo sommario. Per esempio, entrambe riescono a far staccare la spina dopo una giornata complicata. E' una storia unica nel suo genere, una storia senza elementi romanzati ma una  bella cronaca di episodi reali che l'autore vive in prima persona. Fatica, sudore, risate, allenamenti e composizioni musicali questo è ciò che troverete tra le pagine di questo romanzo.

La scrittura dell'autore è scorrevole, evocativa e personale. E' facilissimo immedesimarsi in lui e vivere in prima persona i suoi successi e le sue sofferenze. E' stato bello partecipare, in prima persona, all'intera azione. E' incredibile pensare di portare il corpo a certi livelli e a certi risultati ma la vista, al traguardo, è bellissima. 

Completano il quadro, una bellissima prefazione scritta a quattro mani da Giorgio Calcaterra e Monica Carlin e il cd allegato con la colonna sonora del libro. Sono stata molto fortunata ad aver avuto la possibilità di leggere questa storia e la consiglio a tutti gli amanti della lettura e dello sport. E' un bellissimo esempio di vita e non posso che promuovere, libro e musica, a pieni voti!



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