giovedì 14 settembre 2017

Recensione "Se basta un fiore" di Giulia Blasi

Buongiorno lettori,
oggi voglio parlarvi di uno dei miei tantissimi arretrati.
Si tratta del romanzo, "Se basta un fiore", di Giulia Blasi edito da Piemme.
Buona lettura!


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Le famiglie De Santo e Bertelli vivono a pochi metri l'una dall'altra, in due ville dai giardini confinanti in zona Giustiniana. Adriano De Santo è un palazzinaro rampante e senza scrupoli che con la sua impresa edile ha cementificato mezza Roma; peccato che nessuno dei suoi figli abbia voluto seguire le sue orme né tantomeno adeguarsi al suo stile di vita. Ora tutte le speranze sono riposte in Max, diplomato a pieni voti al Liceo Scientifico, ingegnere in pectore ed erede designato. Il taciturno Max però nutre una passione segreta per la cucina e per la bella e disinibita vicina di casa, Clara, che spia da anni senza avere il coraggio di parlarle. Clara Bertelli è cresciuta come figlia unica, viziata e privilegiata, di due intellettuali radical chic che lavorano nel mondo del cinema. All'inizio dell'estate, però, due persone entrano nella sua vita per sconvolgerla: Gloria, la sorellastra nata da una relazione del padre prima del matrimonio, e un vicino di casa più interessante di quel che sembra. Il figlio del palazzinaro e la figlia dei cinematografari scopriranno, nel rapporto con l'altro, una parte di se stessi che non credevano esistesse, e nelle azioni di guerrilla gardening organizzate dal gruppo di Gloria una scelta di libertà e rivoluzione pacifica. Le voci intrecciate di Max e Clara raccontano un momento di passaggio per due famiglie vicinissime e lontanissime, costrette a confrontarsi con il passato e a ricostruire il futuro.

L'inizio del libro sembrava una barzelletta, a partire dai nomi scelti e dai dialoghi.
Per una buona prima parte ho pensato di avere tra le mani una storia senza né capo né coda poi, contro ogni aspettativa, mi sono appassionata alle vite adolescenziali di Max e Clara.
I due hanno un background completamente opposto, così come il carattere. Clara è espansiva e socievole, anche troppo, mentre Max si aggira per il quartiere spaurito e con l'aria di un super nerd che, però, invece di dedicarsi a giochi e pc, si diletta ai fornelli.

L'ho sempre guardata da lontano, 
senza darle confidenza, sperando che fosse lei a venire da me,
e invece era persa nei suoi giri, fra le sue amiche, con i ragazzi con cui 
stava di volta in volta.

Ho apprezzato entrambi i personaggi, li ho trovati spontanei e veri al cento per cento. L'autrice non fa nulla per abbellire le loro storie e le loro personalità. Ci vengono mostrati sotto ogni sfaccettatura, con pregi e, soprattutto, difetti. In un certo senso sono vittime di un sistema che li circonda, famiglie in primis. I vari giri di amicizie non fanno che accentuare alcune sfumature caratteriali in positivo e in negativo. In un primo momento, ho trovato strano leggere dei dialoghi quasi interamente in dialetto romano (che amo, sia chiaro) poi tutto sommato, mi sono resa conto che la scelta contribuisce a rendere la storia ancora più vera e reale.

Dove vuoi andare?

- Da qualsiasi parte.

'Se basta un fiore' è la cronaca della vita di due ragazzi della Roma bene, alle prese con scaramucce e tematiche più grandi di loro. Sono, fondamentalmente, due anime sole che fanno squadra per affrontare un mondo di pregiudizi in cui sembrano essere condannati a pagare per gli errori degli altri.
Sono un'accoppiata vincente, per quanto improbabile. 
L'autrice è dotata di un sarcasmo velato e un'ironia travolgente ma non eccessiva. E' riuscita a conquistarmi con una storia semplice e senza fronzoli in cui l'umanità è il soggetto principale.
E' stata una lettura diversa che ho apprezzato molto.
La consiglio!



mercoledì 13 settembre 2017

Recensione "La vita in due" di Nicholas Sparks

Buongiorno lettori,
finalmente sono riuscita a leggere "La vita in due", ultimo e attesissimo romanzo di Nicholas Sparks.
Pronti a scoprire cosa ne penso?
Vi anticipo già che non è stata una lettura a cinque stelle e, di seguito, vi spiego perché.
Buona lettura!


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A trentaquattro anni, Russell Green ha tutto: una moglie fantastica, un'adorabile bambina di cinque anni, una carriera ben avviata e una casa elegante a Charlotte, in North Carolina. All'apparenza vive un sogno, ma sotto la superficie perfetta qualcosa comincia a incrinarsi. Nell'arco di pochi mesi, Russ si trova senza moglie né lavoro, solo con la figlia London e una realtà tutta da reinventare. E se quel viaggio all'inizio lo spaventa, ben presto il legame con London diventa indissolubile e dolcissimo, tanto da dargli una forza che non si aspettava. La forza di affrontare la fine di un matrimonio in cui aveva tanto creduto. Ma soprattutto la forza straordinaria di essere un padre solido e affidabile, capace di proteggere la sua bambina dalle conseguenze di un cambiamento tanto radicale. Alla paura iniziale, poco alla volta, si sostituisce la meraviglia di ritrovare dentro di sé le risorse che servono per fare il mestiere più difficile del mondo, il genitore. Russ scopre di saper amare in un modo nuovo, di quell'amore incondizionato che non deve chiedere ma solo offrire. E forse per questo potrà anche rimettersi in gioco con una donna alla quale dare tutto se stesso. Come il suo protagonista, anche Sparks si è messo in gioco e ha vinto la partita. Perché ha saputo raccontare non solo la storia d'amore tra un uomo e una donna, ma la verità di un sentimento tanto delicato e profondo quanto l'affetto che lega un padre e una figlia.

Il romanzo inizia con una, se vogliamo, introduzione lunghissima sul matrimonio di Russell e le sue esperienze giovanili nei rapporti interpersonali. Non ho apprezzato per nulla questa parte, prolissa e ripetitiva. Il matrimonio è davvero una prigione, in cui Russell è il padre e marito perfetto che subisce la negligenza della moglie senza proferire parola o lottare un minimo per cambiare le cose.
Unica nota positiva di questo inizio? Il rapporto dolcissimo tra Russell e la piccola London.

La felicità non può venire dall'esterno.
Viene dall'interno.

Nella seconda parte del libro, la narrazione diventa più dinamica così come il ruolo di Russell. Si ritrova con un matrimonio arrivato al capolinea, una figlia che adora più di ogni cosa e un lavoro da ricreare. Per fortuna può contare sulla famiglia, un elemento fondamentale sia per il personaggio sia per la trama del libro che acquista, via via, tutta un'altra valenza. London è il perno centrale della storia e tutto si muove intorno a lei. Pur essendo solo una bambina, ha una personalità interessante e le poche frasi che le sentiamo pronunciare sono ragionate e d'effetto.

Un tempo ti amavo profondamente
e non credo che un sentimento del genere possa scomparire;
ti lascia il segno.

L'epilogo arriva inaspettato e spietato. L'autore dimostra di non aver perso la capacità di emozionare pur dilettandosi con storie diverse. Forse mi aspetto ancora di trovare l'autore che mi ha fatto tanto sospirare da ragazzina, forse mi piacerebbe ritrovare un nuovo Noah e una nuova Allie, forse dovrei rassegnarmi a questo nuovo Sparks che, con i suoi due ultimi lavori, è più attaccato alla realtà e meno ai sogni romantici. Resta il fatto che non ho trovato la magia che mi aspetto quando penso a 'Nicholas Sparks', ma una storia carina, emozionante e, senza dubbio, ben scritta.
E' un libro che mi ha convinta, in parte, ma non soddisfatta.
Peccato.




martedì 12 settembre 2017

Recensione "Una piccola libreria molto speciale" di Ellen Berry

Buongiorno lettori,
oggi voglio parlarvi di un libro particolare che ho divorato in pochissimo tempo.
Si tratta del romanzo di Ellen Berry, "Una piccola libreria molto speciale".
Buona lettura!


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Kitty Cartwright ha sempre risolto i problemi ai fornelli. I libri di cucina sono la sua vita, e non c’è un problema per cui il suo libro culto, Cucinare con la gelatina, non abbia una soluzione. Adesso però il suo unico desiderio sarebbe un libro di ricette per superare l’abbandono del marito… Quarant’anni dopo, a Rosemary Lane, la via principale di una piccola cittadina dello Yorkshire, Della Cartwright è in procinto di aprire una libreria molto speciale. Non sapendo cosa fare con le centinaia di libri di cucina che la madre le ha lasciato, ha deciso di condividere le sue ricette con il resto del mondo. Ma la sua famiglia non è convinta che sia una buona idea e Della inizia a chiedersi se quella della libreria non sia stata in effetti una decisione sbagliata. Una cosa è certa: quello che sta per scoprire va al di là di qualunque previsione… 



Questo è il classico libro in cui perdersi, in un pomeriggio qualunque, davanti ad una buona tazza di tè in una giornata autunnale. Della è un personaggio tragicomico che si trova ad un punto cruciale della sua esistenza. La sua vita sembra perfetta ma, sin dalle prime pagine, si intuisce che il bel quadretto è solo una facciata ben costruita. I libri di cucina sono un vero punto di svolta, come lo sono stati per la madre. 'La bibbia della margarina', piuttosto che 'Peperoni ripieni e altre avventure', costituiscono un piacevole diversivo per sfuggire da una vita impostata che non la rende felice e appagata.

La cucina le aveva sempre dato conforto.
Pesare, misurare, affettare e rimestare: 
erano gesti semplici che riuscivano in qualche modo
a sollevarla d'animo.

La cosa che ho amato di più di questa donna, è l'intraprendenza con cui ha cercato di rimettere insieme i pezzi della sua vita. Nonostante sia circondata da personaggi che non credono in lei e nelle sue capacità, Della porta a termine il suo progetto e, nel mentre, ci delizia con gustosissimi manicaretti. Un'altra importante presenza/assenza è quella di Kitty, la madre di Della, è una figura enigmatica e piena di segreti che vengono fuori strada facendo.

Il negozio poteva essere suo: Della avrebbe potuto aprire 
una libreria , non una libreria ordinaria, ma un negozio dedicato 
ai libri di cucina di seconda mano.

L'idea di questa libreria a tema mi è piaciuta moltissimo e l'ho trovata molto originale.
L'autrice ha uno stile scorrevole e semplice, i dialoghi sono veloci e la narrazione si divide perfettamente in momenti ironici e altri più seri senza risultare pesante.
Pur essendo presente, il tema romantico occupa uno spazio marginale, all'interno della storia, viene lasciato molto spazio all'amore per la cucina e i libri.

Non è mai troppo tardi.

- Per imparare a cucinare, vuoi dire?

Sì, esatto. Ma vale per tutto, davvero.
Non è mai troppo tardi per niente.

La cucina è una scusa, un pretesto, per non accontentarsi più e seguire un sogno.
Nonostante il percorso non sia esente da ostacoli, Della ci insegna che non dobbiamo mai perderci d'animo. E' una storia che ho apprezzato molto, tra una gustosa ricetta e l'altra, troverete una donna comune che ci insegnerà la più importante delle lezioni: mai accettare le cose così come sono se non ci rendono felici.
Lo consiglio, assolutamente!



lunedì 11 settembre 2017

[Segnalazione] "Sei il confine della mia pelle" di Antonietta Mirra

Buon pomeriggio lettori,
volevo segnalarvi l'uscita del nuovo romanzo di Antonietta Mirra, "Sei il confine della mia pelle".
Scopriamo insieme trama, copertina e qualche informazione più dettagliata sul libro.
Buona lettura!


Genere: Contemporary Romance
Formato: ebook e cartaceo
Data di uscita: 11 Settembre 2017
Autoconclusivo
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Alexandra vive per il fratello malato e lotta contro la madre che non sa cosa significhi prendersi cura dei suoi figli. Quando trova lavoro come ballerina presso il Devil’s Night, il locale più esclusivo di Manhattan, è convinta che con i soldi che guadagnerà, riuscirà a salvare David dalla sua dipendenza. È l’unica cosa che le interessi davvero, almeno fino a quando… non incontra lui.
È bello da fare male e i suoi occhi verdi e profondi la incatenano ad un sogno proibito che non può permettersi di desiderare. Alexandra scopre che è un cliente abituale e… sa che non potrà mai essere suo.
Lui la incuriosisce, l’attrae in un modo disatteso e spiazzante, lui sembra la luce in tutto quel buio di sporco e di sofferenza… Lui si chiama Blake e da oggi sarà la sua dannazione.
Blake è un uomo abituato a nascondersi, alla solitudine e al silenzio.
Eppure quando incontra Alexandra, vorrebbe strapparsi la maschera che è costretto ad indossare e farla sua, mostrandole chi è realmente. 
Ma non può. 
Nemmeno quando un uomo dagli occhi di ghiaccio, potente e disarmante, irrompe nelle loro vite, minacciandone la libertà.
In un crescendo di avvenimenti, di scontri e di scelte inesorabili e dolorose, i due protagonisti si ameranno e si odieranno, si cercheranno e si faranno del male, si feriranno e si nutriranno l’uno del dolore dell’altra in un turbine passionale che non farà altro che rendere indissolubili i loro corpi come le loro anime. L’amore scoppierà, incatenerà e rapirà bruciando la pelle e superando ogni confine.
Alexandra e Blake dovranno combattere contro chi li vuole separare, contro chi minaccerà le persone che amano e contro se stessi perché il loro amore è talmente forte e famelico e feroce da rischiare di divorarli. Troveranno un equilibrio sopra la follia?





"Due occhi profondi e distanti mi inchiodarono nel punto esatto in cui ero, togliendomi ogni forza. Erano rapaci, suggestivi, inusuali. Attraverso la poca luce che ci circondava, sembravano splendere ammaliatori e ingannevoli. Si fissarono su di me per un tempo che mi parve infinito fino a quando piegò leggermente la testa di lato come se stesse guardando qualcosa di strano e di incomprensibile.
Me.
Strinse impercettibilmente gli occhi come se volesse mettere a fuoco più dettagli possibili e senza smettere di guardarmi si portò il bicchiere alle labbra, bevendone, in un unico sorso, tutto il contenuto. Solo allora mi accorsi della barba, scura e folta che gli incorniciava quelle labbra che con un gesto istintivo della mano, si pulì, passandoci il dito.
Non riuscivo a muovermi, non potevo fare un solo passo, i suoi occhi mi inchiodavano a lui come un incantesimo. Mi stavano risucchiando e li sentivo scorrere sulla pelle come se fossero mani in cerca di qualcosa. Cosa stavano cercando?
Quello sguardo sapeva di pericolo, di qualcosa di ambiguo che ti ansima dentro e che ti chiede di soddisfarlo. Uno sguardo così terribile da essere marmo e velluto nello stesso dannato istante.
Come si sopravvive all’impenetrabile che ti penetra dentro?"






"Una settimana con... Carrie Fisher"

Buongiorno lettori,
apriamo la settimana parlando di un libro speciale in uscita il 14 Settembre per Fabbri Editori.
Si tratta de "I diari della principessa", un'autobiografia emozionante di Carrie Fisher che ci racconta la sua vita e i suoi successi. La Fisher ha prestato il volto all'indimenticabile Principessa Leia nella storica saga di 'Guerre e stellari', ma oggi voglio parlarvi di tutti i retroscena di un'esistenza che non è sempre stata 'stellare'.
Buona lettura!


L'anno scorso il mondo ha detto addio a Carrie Fisher, attrice, sceneggiatrice e scrittrice di successo.
L'errore che tutti fanno è quello di relegarla semplicemente alla 'Principessa Leia', ma sarebbe riduttivo e svilente per una donna che ha dato tanto al mondo, sia a livello artistico che sociale.

Chi è Carrie Fisher?

Carrie Frances Fisher nasce nel 1956 a Burbank (USA).
E' una figlia d'arte e fin da piccola resta affascinata dal mondo dello spettacolo, da giovanissima inizia a lavorare in teatro ma la notorietà arriverà soltanto nel 1977 quando veste, per la prima volta, i panni della Principessa Leia in Guerre Stellari. Il cinema non è mai stata la sua unica passione, la Fisher è stata anche scrittrice e sceneggiatrice.



Dietro il mito

Dietro la facciata perfetta, molti personaggi famosi nascondono esistenze tormentate e la Fisher non fa eccezione. L'attrice, infatti, manifesta abbastanza presto una preoccupante dipendenza da droghe e alcol, i problemi causati da queste sostanze divennero così importanti da costringerla ad un ricovero immediato in un centro di disintossicazione.
Ad aggravare un quadro clinico, già compromesso, si aggiunse poi la diagnosi psichiatrica del disturbo bipolare che la condusse dritta in overdose e ad un conseguente esaurimento nervoso.
Ci ha lasciato lo scorso anno per delle complicazioni a seguito di un infarto.
"Mia madre ha combattuto tutta la vita contro la tossicodipendenza , e le malattie mentali,  e alla fine è morta per essa", queste le parole della figlia a People subito dopo l'accaduto.



Gli amori

Le questioni di cuore sono state altrettanto sfortunate per la povera Carrie Fisher. Dopo un matrimonio fallito con il cantautore Paul Simon, l'attrice intraprese una relazione con l'agente Bryan Lourd, anch'essa naufragata dopo pochi anni. Nella sua autobiografia ha rivelato, invece, di aver avuto una breve relazione con Harrison Ford durante le riprese della prima trilogia di Guerre Stellari, togliendo quindi ogni dubbio su tutti i pettegolezzi che da anni ipotizzavano il flirt.


Curiosità

'Annegata nella luce della luna, asfissiata dal mio reggiseno'.
Vi sembra una frase senza senso? Invece sono proprio queste le parole che l'autrice avrebbe voluto per il suo epitaffio, lo rivela lei stessa nel romanzo.
L'origine di questa curiosa espressione, risale ai tempi delle riprese di Guerre Stellari: l'autrice aveva infatti indossato un reggiseno sotto il costume di scena e George Lucas, il regista, le spiegò che non avrebbe dovuto farlo. Nello spazio, infatti, non esiste la biancheria intima perché il corpo non pesa più e si espande, mentre il reggiseno non lo fa quindi, indossandolo, sarebbe rimasta asfissiata dal suo stesso reggiseno. Queste argomentazioni colpirono così tanto la Fisher da volerle come epitaffio.




A volte ritornano

Nessun potere terreno potrà riportare in vita Carrie Fisher ma, il 15 Dicembre, la magia del cinema ci permetterà di ammirarla un'ultima volta nell'ottavo film della serie che segnerà l'addio definitivo al personaggio che le è stato più caro, la Principessa Leia.



Continuate a seguirci, nei prossimi appuntamenti troverete altre sfaccettature e curiosità su un'icona del cinema.
Ecco tutti il calendario completo ↴




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