lunedì 30 luglio 2018

Dal libro al film "Tulip Fever" di Deborah Moggach

Buongiorno lettori e buon inizio settimana,
oggi voglio parlarvi di un romanzo che ho apprezzato moltissimo e che vedremo, dal 6 Settembre, sul grande schermo con il titolo "La ragazza dei tulipani". Si tratta del libro, "Tulip Fever", di Deborah Moggach, edito da Sperling & Kupfer.
Buona lettura!



Acquistalo, QUI

Amsterdam, 1636. La città è tutta fermento e opulenza: il commercio prospera, le arti fioriscono. Come uno specchio, i canali rimandano l'immagine delle dimore più belle, tra cui quella di Cornelis Sandvoort, dove ora tutto è silenzioso e immobile: il ricco mercante e la sua giovanissima consorte, Sophia, stanno posando per il ritratto che li renderà immortali. Insieme a loro, nel dipinto, un vaso di tulipani: i fiori che, secondi soltanto alla sua bellissima moglie, sono la più grande passione di Cornelis. Così come di tutta l'Olanda, che sembra preda di una follia collettiva: i bulbi di tulipano valgono una fortuna, e c'è chi è disposto a ricorrere a ogni mezzo, lecito o illecito, pur di possedere quelli più pregiati. È Jan van Loos, uno degli artisti più promettenti del momento, a fissare su tela quella scena, che dovrà trasmettere per sempre magnificenza e armonia. Ma il suo occhio, attento ai minimi dettagli, sa penetrare l'apparenza e cogliere l'essenza più profonda. Il fuoco sotto la cenere, l'irrequietezza dietro l'obbedienza. Sarà per questo che, ogni volta che il suo sguardo indugia un istante in più su Sophia, il cuore della ragazza perde un battito. Giorno dopo giorno, tra il pittore e la sposa del mercante si instaura un dialogo muto, fatto di sorrisi furtivi e occhiate rubate. E mentre il ritratto prende forma, fuori dalla cornice prende vita una passione bruciante. Capace di consumare tutto ciò che incontra sul suo cammino, in una spirale inarrestabile di desiderio e inganno, sogno e illusione. 

La storia di Deborah Moggach è da leggere tutta d'un fiato. La trama è assolutamente eccezionale e ricca di elementi e situazioni che si susseguono e sconvolgono senza lasciare un attimo di respiro. Siamo ad Amsterdam, all'inizio del 1600 e la giovane Sophia è incastrata in un matrimonio di convenienza con uomo molto più anziano che non suscita, in lei, alcun tipo di emozione se escludiamo la riconoscenza.
L'autrice dedica moltissima attenzione ai dettagli: i personaggi, l'ambientazione e l'aria di Amsterdam vengono descritti nel particolare coinvolgendo il lettore al cento per cento.

L'entrata in scena del famoso Jan van Loos, porta scompiglio e una buona dose di passione all'interno della storia. Come tutti gli artisti, è fantasioso e sognatore e regala, per la prima volta, un'emozione vera alla giovane Sophia che, come tutti, resta affascinata dal carisma del pittore. La trama assume una sfumatura decisamente nuova e calda in questa seconda parte. Mi sono ritrovata a fare un tifo esagerato per questa coppia: gli ostacoli sono davvero molti e gli imprevisti sono sempre dietro l'angolo. Non credo di aver mai letto una storia dal ritmo così incalzante e dagli innumerevoli colpi di scena. 

Sophia è là, immobile. Sospesa fra passato e presente. E' come un colore, che attende di essere mescolato; come un dipinto, pronto a ricevere la vita dal pennello. Lei è un'istante, che attende di essere fissato per sempre sotto la lacca lucida trasparente. E' l'istante in cui Sophia prenderà una decisione? Strapperà la lettera o percorrerà con passo furtivo le stanze silenziose e sgattaiolerà fuori di casa? Il suo volto, visto di profilo, non tradisce emozioni.

Ho adorato la scrittura dell'autrice: coinvolgente, evocativa, elegante e meravigliosamente scorrevole. Ho divorato la sua storia nel giro di poche ore restandone completamente conquistata. Non mi aspettavo minimamente un epilogo del genere ma, come vi accennavo, in questo libro ci sono tantissime situazioni ambigue e pertanto era inevitabile subire qualche colpo di scena strada facendo. A questo punto non vedo l'ora di vedere il film perché mi sono letteralmente innamorata di questa storia e dei suoi personaggi. Se amate i romance storici, "Tulip Fever" è un libro che fa per voi!


IL FILM


Data di uscita: 6 Settembre 2018

Amsterdam, 1636: la citta? e? in pieno fermento. Il commercio prospera, le arti fioriscono. Sophia , orfana cresciuta dalle suore, viene presa in sposa da un ricco mercante, Cornelis Sandvoort, molto piu? vecchio di lei. Lui desidera ardentemente un figlio, ma lei non riesce a darglielo, mettendo cosi? in pericolo il loro matrimonio. I due decidono di posare per un ritratto che li rendera? immortali, ma Sophia inizia una relazione con il pittore, un giovane e talentuoso artista: Jan van Loos. Tutto questo mentre la cameriera di Sophia, Maria, scopre di aspettare un figlio dal ragazzo di cui e? innamorata, che per un equivoco e? fuggito via. Per salvare la situazione, le due donne escogitano un piano, apparentemente comodo per entrambe. Ma, mentre l’Olanda e? preda di una follia collettiva, la febbre di possedere i bulbi di tulipani, con pennellate intense di sensualita?, irresistibile desiderio, inganno, sogni e illusioni, il ritratto prende tutt’altra forma, colorando passioni per cui daresti la vita.


Guarda il trailer, QUI


domenica 29 luglio 2018

Recensione "Ti faranno del male" di Andrea Ferrari

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un libro e di una storia molto particolare, "Ti faranno del male", di Andrea Ferrari.
Buona lettura!


Acquistalo, QUI

Andrea vive in un appartamento protetto del servizio di salute mentale, dentro cui trascorre le proprie giornate quando non lavora come magazziniere o riflette sulla sua condizione vagando per la città. Ormai le donne sono per lui una chimera, non coltiva amicizie e ha una condizione economica precaria. L'uomo è rinchiuso in se stesso e affranto; neanche la pubblicazione del suo primo romanzo, gli dona speranza. Dopo essersi ritrovato, suo malgrado, a vivere in tre diversi ospedali psichiatrici, l'arrivo di Carolina cambierà la sua vita. Questa ragazza dalle vedute antisemite e dai comportamenti particolari, lo condurrà verso situazioni difficili da affrontare. Un romanzo che esaspera la naturale condizione dell'uomo: perché se tutto può andare per il verso sbagliato, quasi sicuramente accadrà. L'opera, seppur inventata, tratta in alcuni casi argomenti ed emozioni vissuti in prima persona dall'autore.

Il romanzo, parzialmente autobiografico, di Ferrari è una storia molto realistica e diretta. L'autore racconta, con particolari e uno stile molto diretto, la vita disastrosa di Andrea alle prese con problematiche di salute e di vita. Insoddisfazione, paranoia, sogni infranti, tutto nella vita del protagonista va nel verso sbagliato e sembra impossibile risalire dall'oblio profondo in cui si trova. E' un personaggio dalle mille sfumature, un uomo di cui, a poco a poco, impariamo a conoscere ogni aspetto e ogni pensiero. Carolina, la nostra protagonista femminile, è un faro di speranza ma allo stesso tempo anche un ulteriore motivo di stress e delusione. 
Sono due casi disperati alla ricerca di pace e un po' di serenità.

L'autore ha descritto perfettamente tutto l'ambito psichiatrico e sanitario in cui Andrea viene ospitato e 'curato'. L'atmosfera che si respira è pesante e opprimente. Il diario di vita del protagonista è un'esperienza forte, non adatta a tutti. 
Ci sono storie che non devono per forza dare un insegnamento o una morale, ci sono storie che escono dall'intimità più profonda di un autore, storie che chiedono a gran voce di essere messe su carta e "Ti faranno del male" fa parte di questa categoria.
E' un romanzo accorato, uno sfogo intenso che non vuole in alcun modo abbellire quelli che sono stati anni bui ed esperienze negative. Lo stile crudo e molto diretto dell'autore rende i personaggi veri al cento per cento. L'oscurità e la malinconia che pervade l'intera storia lascia spazio, di tanto in tanto, ad un po' di ironia e una ventata di leggerezza che ci permette di tirare un respiro.

La storia di Andrea Ferrari è una diario di vita che si legge tutto d'un fiato. Se vi piace andare alla scoperta di storie vere e poco romanzate, questo è il libro che fa per voi.


venerdì 27 luglio 2018

Recensione "Bandit" di B.B. Reid

Buon pomeriggio cuori librosi,
oggi vi parlo di una storia che mi ha conquistata oltre ogni aspettativa.
Non è un genere che di solito amo leggere ma la copertina mi ha attirato come il canto di una sirena e sono rimasta intrappolata nella ragnatela della Reid.
Buona lettura!


Acquistalo, QUI

Lei era la sua ossessione. 
Mian Ross farebbe di tutto per proteggere suo figlio, e quando capisce di non avere altra scelta,fa la cosa più pericolosa che esista: incrociare di nuovo il cammino di Angel Knight. Stavolta per derubarlo. 
Lui era il suo peggior incubo. 
Un uomo tanto potente quanto vendicativo come Angel non può tollerareche una ladruncola affamata gli sottragga qualcosa di così prezioso. Neanche se a farlo è Mian.Una ragazza che molto tempo prima aveva protetto e tenuto al sicuro,la ragazza che si era trasformata nella sua più grande ossessione.Ma stavolta non la farà franca e il prezzo di questa lezione sarà altissimo. 
Niente è ciò che sembra. 


Quando ho iniziato a leggere questo libro, avevo la testa piena di aspettative e i pareri super positivi di tantissime colleghe blogger. Sorvolando sulle dinamiche, senza dubbio, molto romanzate della vicenda, posso dirvi che mi è piaciuto più di quanto immaginassi. Di solito, con questi romanzi, ho sempre problemi ad interfacciarmi con le protagoniste femminili e, anche in questo caso, non sono entrata subito in sintonia con Mian perché, per dirla semplice, ho trovato assurdo che si concentrasse su tutto tranne che sul figlio in una situazione stressante e complessa come la sua. Strada facendo, il mio rapporto con lei è leggermente migliorato ma non la inserirei nella top ten dei miei personaggi preferiti. Al contrario, ho apprezzato parecchio 'il bandito' che, oltre ad avere un delizioso aspetto fisico, ha un caratterino niente male. Devo, comunque, sottolineare che si tratta di due protagonisti dalle mille sfumature che mi hanno lasciata di stucco in più di un'occasione.

Non dovresti avere paura di lui.

-Perché non dovrei?

Perché perfino i mostri hanno una debolezza, e qualcosa mi dice che lui ha scoperto la sua.

Una famiglia particolare, quella dei Knight. La loro storia e la loro crudeltà è leggenda, nessuno può sfuggirgli e la povera Mian si ritrova nel bel mezzo di una faida di cui conosce solo una minima parte di verità. Gli elementi del dark romance ci sono tutti ma avrei sicuramente tagliato alcuni episodi che,a mio avviso, distolgono l'attenzione dal vero tema centrale del libro.
L'autrice ha fatto un buon lavoro nella costruzione della trama, la narrazione alternata tra passato e presente, crea una curiosità crescente che mi ha portato a divorare la lettura. L'epilogo non è dei migliori e vi lascerà con l'immensa voglia di stringere subito tra le mani il seguito. 
La scrittura della Reid è molto diretta e senza fronzoli ma non eccessivamente volgare, nonostante alcune scene molto esplicite. L'autrice riesce a stregare il lettore e a coinvolgerlo completamente in una storia d'odio, passione, rabbia e vendetta. Un mix di emozioni assolutamente letale che vi farà innamorare di questo romanzo. E' una lettura 'bollente' e, a tratti, violenta perciò se non avete dimestichezza col genere ve la sconsiglio. Se, invece, amate le sfumature più estreme del romance, sono certa che vi innamorerete del bandito e della pericolosa famiglia Knight!


giovedì 26 luglio 2018

Recensione "Tutto quello che non mi aspettavo" di Valentina Sagnibene

Buongiorno lettori,
siamo quasi arrivati alla fine di una nuova settimana e non vedo l'ora di parlarvi di un romanzo molto carino pubblicato a Giugno da Giunti. Si tratta de "Tutto quello che non mi aspettavo", di Valentina Sagnibene.
Buona lettura!


Acquistalo, QUI

Francesco, neolaureato insicuro e intellettualoide, eternamente deluso in amore e incapace di trovare un lavoro, ha un unico grande successo: attraverso un alter ego donna, scrive su un blog femminile raccogliendo uno stuolo di fan adoranti, tanto che le responsabili del sito lo contattano per assumerlo, ma scoprono con orrore la sua identità maschile. Decidono però di dargli una chance e lo mettono in competizione con altre voci del blog: chi consegnerà la miglior storia avrà il posto. Matilde, tosta e all'apparenza scontrosa, indurita dall'assenza della madre che la abbandonò inspiegabilmente quando era una bambina e lacerata dalla recente morte del padre cui era legatissima, nasconde la propria fragilità ma sempre più spesso è preda di attacchi di panico. Matilde comprende che, se vuole liberarsi dal peso che la opprime e andare avanti, deve prima far pace con il passato. Francesco e Matilde non potrebbero essere più diversi, ma quando i loro destini casualmente si incrociano, Francesco intuisce che il passato di Matilde potrebbe dargli lo spunto per la storia che cerca e decide di accompagnarla nel viaggio alla ricerca della madre... Un viaggio che riserverà loro tutto quello che non avevano previsto.

Non sapevo cosa aspettarmi da questa storia ma devo ammettere che l'ho trovata molto carina e rilassante. L'autrice ci regala due personaggi che definire 'particolari' è dire poco. Sono diversissimi tra loro e sono dei veri casi umani. A rappresentare l'universo maschile, c'è Francesco che è lontanissimo dall'essere il macho che spesso popola i romanzi, ultimamente. E' un uomo insicuro, sognatore e molto intelligente. A me non è dispiaciuto nemmeno un po' e mi ha regalato tantissime risate con le sue paranoie e delusioni d'amore. Se credete di essere sfortunati, non avete ancora visto niente!! Per le quote rosa, c'è Matilde anche lei è un personaggio fuori dagli schemi che darà molto filo da torcere al povero Francy e anche a noi lettori. 

Ci sono momenti in cui non sapremmo dire chi o cosa ci spinga ad agire. Matilde non riuscì mai a spiegare perché scelse di aprire lentamente la porta e infilarsi in casa senza segnalare la sua presenza. Quello che mi domando sempre, da quel giorno in poi, fu come sarebbe stata la vita delle persone se alcune porte non fossero mai state aperte.

Valentina Sagnibene ci regala una storia nella storia: due racconti, infatti, si intrecciano e danno vita ad una trama mai scontata e tutta da scoprire. Segreti e frasi non dette sono le cause scatenanti della grandissima reazione a catena che muove i passi dei personaggi dall'inizio alla fine.
E' un romanzo 'strano', una vicenda in cui non accade mai quello che ci si aspetta. D'altronde, è interessantissimo immergersi nei pensieri di due personalità contorte che stanno ancora cercando il proprio posto nel mondo. L'autrice ha un modo tutto suo di descrivere le cose: la sua scrittura è attenta e studiata, i particolari sono curati nei dettagli tanto che è facilissimo comprendere le decisioni dei personaggi e la piega presa dal libro. 

"Tutto quello che non mi aspettavo" è proprio la storia che non ti aspetti. Una vicenda ironica, ma anche profonda e sentimentale, che si legge in un soffio grazie ad uno stile super dinamico e scorrevole. E' stata una piacevole sorpresa e trovo che sia un romanzo perfetto per le vostre vacanze, consigliato!


mercoledì 25 luglio 2018

Recensione "Il ritorno del marinero" di Emilio Martini

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un giallo interessante edito da Corbaccio, "Il ritorno del marinero".
Buona lettura!

Acquistalo, QUI

Lungariva, Liguria, un nuvoloso pomeriggio di novembre: a bordo di una barca a vela viene trovato il cadavere di Sebastian Scettro, detto il Marinero: tre proiettili gli hanno spaccato il cuore. Appartenente a una facoltosa famiglia, il Marinero se n'era andato per mare nove anni prima su un piccolo sloop nordico, facendo perdere le sue tracce. Chi, o che cosa, l'ha riportato a casa, concedendogli solo poche ore prima dell'incontro con la morte? Di certo, come può constatare Gigi Berté, Sebastian non aveva lasciato un buon ricordo: con i fratelli i rapporti erano pessimi, frequentava pregiudicati e spacciatori, e aveva persino ricevuto una denuncia per stupro. A quanto pare, solo l'anziana nonna non aveva mai smesso di volergli bene e di aspettare il suo ritorno. Un caso complicato per il commissario aspirante scrittore, che lo porta ad affrontare, con la bravura di sempre e con rinnovato sconcerto, l'uccisione di un uomo. E se da una parte vorrebbe «fuggire» a Milano dove l'attende un'allettante offerta in questura, dall'altra la Marzia e la sua squadra a cui è sempre più affezionato lo tengono legato a questo strano paesino che da fuori sembra un'isola felice ma che, come ogni altro luogo, nasconde il seme del male.

Dietro una copertina placida, e forse, un po' anonima, si nasconde un giallo di tutto rispetto che si legge davvero nel giro di qualche ora. Per il commissario Berté, c'è una nuova indagine all'orizzonte: dopo anni di lontananza volontaria da Lungariva, un piccolo paese di pescatori della Liguria, Sebastian Scettro ha fatto ritorno a casa ma la sua permanenza è stata breve, anzi, brevissima in quanto viene ucciso poche ore dopo essere sbarcato. Chi ha commesso l'omicidio? E, soprattutto, perché? Da qui si apre uno scenario ricco di sospettati, moventi più o meno attendibili ma, di fatto, senza nessuna prova concreta. Il personaggio di Sebastian Scettro è molto ambiguo e scomodo, tanto che parecchi personaggi trarrebbero beneficio dalla sua morte ma, d'altra parte quasi tutti lo credevano morto dopo tanti anni di lontananza. Mi sono divertita tantissimo ad accompagnare il commissario Berté nelle indagini che, vi posso assicurare, vengono rese molto complicate dalla reticenza dei personaggi e dal passato scomodo della vittima. Il mondo intero sembra fregarsene della morte dell'uomo e andare avanti come, e forse meglio, di prima.

L'autore si diverte a lasciare indizi qui e là che, solo alla fine, acquistano consistenza e prendono posto nel disegno completo della vicenda. Io, personalmente, non mi sono nemmeno avvicinata alla verità ma ho trascorso delle ore piacevoli in compagnia del libro e degli strani personaggi che lo popolano. Ho apprezzato tantissimo l'ambientazione: la Liguria mi piace moltissimo e trovo che, nel libro, ne sia stata colta l'essenza più intima e meno turistica. Lungariva sembra essere un paese fuori dal tempo ma che, nonostante le ridotte dimensioni e la vita semplice degli abitanti, nasconde segreti e condotte poco ortodosse. Molto bene anche per quanto riguarda la narrazione: l'autore non si limita ad esporre una scena del crimine e le indagini, ma lascia molto spazio anche alla vita privata del commissario che, in questo modo, appare più umano e meno istituzionale.
La scrittura è scarna e diretta ma piacevole da seguire e ben articolata. Come vi dicevo, si tratta di un libro molto breve ma nonostante l'esiguo numero di pagine, non lascia elementi in sospeso o interrogativi irrisolti. Ideale per farvi compagnia in un pomeriggio al mare, o in montagna, sono certa che ne apprezzerete le varie sfumature. Lo consiglio!



Utilizzando questo sito si accettano e si autorizzano i cookies necessariOK