venerdì 31 gennaio 2020

Recensione "Non cercavo qualcuno da amare" di Amabile Giusti

Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo di una storia che mi ha strappato il cuore. Il colpevole di tale struggimento è Amabile Giusti e il suo ultimo romanzo, "Non cercavo qualcuno da amare".
Buona lettura!


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Aron ha trentadue anni, è un ricco avvocato di New York e vive in un attico vicino a Central Park. La sua abilità professionale è pari al suo cinico distacco dalle emozioni. Un tradimento d’amore, quando era poco più di un adolescente, ha minato la sua fiducia nel prossimo e sprangato il suo cuore.
Jane ha ventitré anni ed è stata ferita nell’anima e nel corpo. Vive in un piccolo seminterrato nel Queens e fa un lavoro modesto. Non ha amicizie: i legami la obbligherebbero a svelare cosa ha interrotto la sua infanzia e distrutto la sua vita. Non cerca l’amore, è impossibile che qualcuno si interessi a lei, ha troppe cicatrici sul suo corpo e un buio profondo dentro.
Tuttavia, con la complicità di una causa pro bono che costringe Aron a rappresentare Jane in giudizio, lui non può fare a meno di notarla. Jane è così diversa dalle donne che di solito frequenta, così delicata e misteriosa, così poco propensa a cadergli fra le braccia, da esserne incuriosito suo malgrado. Il coraggio di Jane, la sua sensibilità, la sua sensualità inconsapevole lo spingono a voler scoprire cosa nasconde.
La bellezza, però, non è negli occhi di chi la guarda in modo superficiale ma nel cuore di chi la vede davvero: sullo sfondo di una scintillante New York, nascerà un legame tra un uomo che non vuole più amare e una donna che non pensa di poter essere amata?

Ci sono dei cliché ai quali non si transige, nei romanzi. Per esempio al bel esemplare maschile tutto muscoli e fascino o alla ragazza svampita da proteggere di turno. Bene, in questo libro Amabile Giusti fa una scelta decisamente anticonvenzionale scegliendo come protagonista una ragazza con possibilità economiche e fisiche decisamente limitate. Quando Jane cammina per strada nessuno si gira a guardarla e, anche volendo, nessuno potrebbe farlo dato che si diverte a nascondersi e a vivere senza attirare l'attenzione.

Alto, elegante e risoluto, avvolto dalla luce.
Non siamo mai stati più distanti di così.
Appartiene senza dubbio a un mondo troppo diverso dal mio, e prima comincerò a capirlo, prima inizierò a curare le ferite del mio cuore.

Aron è tutto l'opposto. E' un uomo bellissimo e di successo, un narciso che ama solo il bello in tutte le cose ma che non si sforza minimamente di andare oltre la superficie, tranne che nell'arte la sua grande passione. Faticherete a capire come le strade di due individui cosi diversi si siano potute incrociare, ma l'autrice fa in modo di far incazzare Aron, affibbiandogli una causa pro bono, e facendo vergognare fino al limite Jane affidando il suo difficile caso proprio ad un uomo così senza scrupoli.


A questo punto succede di tutto, i personaggi cambiano e saranno costretti a scontrarsi con le loro più profonde fragilità e a superare i propri limiti. Entrambi crescono, maturano, prendono coscienza di tante verità che ignoravano e che li porteranno inevitabilmente ad essere persone migliori.
Io sono rimasta completamente coinvolta, stravolta e conquistata da ogni singola pagina di questo libro. E' stato bellissimo assistere ad una storia così profonda e che tratta una tematica che mi sta molto a cuore come la violenza sulle donne.

Hai notato me. Hai guardato me. Hai visto me.
Se fossi così superficiale davvero non ti saresti neppure accorto della mia esistenza.
Non sono esattamente una donna trofeo.
Eppure, a modo tuo, ti interesso.
Questa per me è una prova.

Che Amabile Giusti sia una grande autrice è fuori discussione ma il fatto che sia sempre in grado di lasciarmi senza parole e con il cuore a mille è un merito che le va riconosciuto, dato che non capita quasi mai. E' un libro con L maiuscola e che vi consiglio caldamente e vivamente di recuperare!!


Altri libri dell'autrice:







giovedì 30 gennaio 2020

Recensione "Solo un bambino" di Davide Stella

Buongiorno, lettori.
Oggi voglio parlarvi di un romanzo breve, firmato da Davide Stella, che racconta una storia davvero molto reale e difficile da digerire.
Buona lettura!


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La vita di un bambino è semplice. Tutto ruota intorno alla famiglia e agli amici, i giorni trascorrono leggeri e ogni cosa, anche la più seria, diventa un gioco. Eppure il male è in grado di insinuarsi e generare delle crepe. C'è un veleno che corrode le strade del Secondo Paese e il cuore dei suoi abitanti. Un'oscurità pervade tutto e travolge anche la vita e la famiglia del piccolo Lucìo. Lui è solo un bambino e potrebbe far finta di nulla, ma decide di opporsi al suo destino.

Il più delle volte, si leggono i libri per evadere dalla realtà e per immergersi in scenari leggeri e idilliaci. Nel caso di 'Solo un bambino', invece, siamo costretti a fare i conti con la realtà e con una dinamica comune a molti piccoli centri urbani dove, spesso, l'omertà e un male non meglio identificato possono provocare dei seri danni.

Lucìo è il piccolo protagonista della storia. Un bambino dolcissimo che vive con la sua famiglia, tutta al maschile, e si ritrova a fare i conti con un nemico molto più grande e pericoloso di lui.
Davide Stella ha uno stile poco descrittivo e che lascia molta libertà di pensiero al lettore. Non dirà mai, esplicitamente, cosa turba la vita di questo piccolo paesino ma non è difficile immaginarlo.

Il coraggio e la forza di questo bambino sconvolgono, e non poco. Per me è stato un piccolo eroe che non si è fermato davanti a nulla pur di lottare per la sua famiglia e per le cose che crede giuste. E' senza dubbio un personaggio dal quale prendere esempio ed ispirazione. Un personaggio pulito, in un contesto losco, meschino e crudele. 

E' un romanzo molto breve ma ricco di elementi, tematiche e sentimenti. Nonostante lo stile scarno dell'autore e una narrazione molto asettica, il libro acquista una sua anima grazie alla dolcezza di Lucìo al quale sarà impossibile non affezionarsi. Se amate le storie vere e sincere, riuscirete sicuramente ad apprezzare questo romanzo.



mercoledì 29 gennaio 2020

Recensione "Conflitto di interessi" di Paola Chiozza

Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo del libro più esilarante di questo inizio 2020. Si tratta del nuovo romanzo di Paola Chiozza, "Conflitto di interessi".
Buona lettura!


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Disturbo mentale o trauma cranico? Sofia Russo non capisce cosa abbia colpito la sua famiglia. Forse è stata la vincita alla lotteria a farla impazzire.Se almeno fosse stato un meteorite, avrebbe ereditato il denaro e bevuto cocktail su una spiaggia dei Caraibi per il resto dei suoi giorni.Di certo non avrebbe speso quei soldi per aprire una pasticceria in Islanda.E così, a ventiquattro anni suonati e con una naturale inclinazione alla catastrofe socio-sentimentale, Sofia si ritrova a Reykjavík. A combattere contro il freddo e la puzza di pesce putrefatto.Proprio quando pensa che non ci sia niente di più brutto dell’assenza del bidet, arriva lui.Joann Sigurdarson è un vichingo, in tutte le accezioni del termine.Soprattutto in quelle negative.Sfacciato, prepotente, scorbutico e… maledettamente affascinante.Può andare peggio? Sì, se Joann spunta proprio dall'unico posto da cui Sofia dovrebbe tenersi alla larga: il negozio di fronte a quello della sua famiglia.Il vichingo impertinente rappresenta la concorrenza. Quella spietata, fatta di equivoci, provocazioni, conflitti e puro odio.Eppure, sebbene nessuno dei due creda al proverbio “chi disprezza compra”, resistere alla tentazione sembra impossibile. Joann e Sofia non sanno più chi sono. Si odiano o si vogliono?Già.Forse era meglio il meteorite.

Dopo aver visto lo spam selvaggio di questo libro, ho deciso di dargli un'occasione e di fare la conoscenza di un'autrice che lo scorso anno ha avuto un grandissimo successo con la commedia romantica 'Punizione Divina' (che recupererò al più presto!!). Ebbene, sono molto felice di essermi concessa questa lettura altrimenti mi sarei persa una libro grandioso!

Ambientata nell'isolatissima e freddissima Islanda, la storia ci presenta due famiglie contrapposte e due protagonisti agli antipodi: da un lato una famiglia napoletana in trasferta e dall'altra una tradizionale famiglia vichinga del luogo. L'unico punto in comune? La passione per i dolci. Entrambi hanno delle pasticcerie nella stessa città e si sfidano senza esclusione di colpi. A questo punto penserete che Sofia e Joann daranno una mano per trovare un punto di incontro e invece no. Preparatevi ad una lotta continua e incessante a colpi di intercalari napoletani e invocazioni alle divinità norrene.

Non andrò da nessuna parte se tu non verrai con me.
Non m'importa se non mi credi, sarò comunque sincero.
Accetterò le tue scelte, comprenderò le tue ragioni.
Mi rassegnerò, se vorrai mandarmi via, ma proverò comunque a convincerti.

Per la prima volta, mi capita di amare entrambi i personaggi senza preferenze. Sia Joann che Sofia si sono dimostrati dei ragazzi validissimi, ironici, complessi, sentimentali e con un valore della famiglia altissimo. Le diversità ci sono, come è inevitabile che sia, e la Chiozza sottolinea molto bene il divario, anche culturale, presente tra di loro. Nonostante una trama 'prevedibile', è una storia piena di colpi di scena che mi ha fatto ridere di cuore e con un epilogo super, e non per il lieto fine!!!

Lo stile frizzante e fresco dell'autrice ha reso la lettura ancora più piacevole ed esilarante. Ho divorato il romanzo nel giro di un pomeriggio e sono stata super felice di averlo letto ed essermi fidata delle mie sensazioni positive, la pizza in copertina e il bel vichingo si sono dimostrati di buonissimo auspicio. Se avete voglia dolci, amore e risate (non per forza in quest'ordine) avete trovato il libro perfetto!!



martedì 28 gennaio 2020

Recensione "La nube purpurea" di Matthew Phipps Shiel

Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo de "La nube purpurea", di Matthew Phipps Shiel, che esce oggi in una nuova e bellissima edizione curata da Mondadori.
Buona lettura!


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Un vapore mortale - dall'inquietante luce purpurea e dall'inebriante profumo di fiori di pesco - spazza il mondo e annienta tutte le creature viventi. Rimane un unico uomo, Adam Jeffson, medico, reduce da una missione esplorativa nell'Artico. Come un Robinson Crusoe apocalittico, Adam inizia la sua epopea per la sopravvivenza. Ma, a differenza di Robinson, non è relegato su un'isola: a sua disposizione ha l'intero pianeta, un mondo silenzioso e devastato. E se l'eroe di Defoe faceva ricorso a tutte le più sottili doti del raziocinio e dell'intelligenza, Adam sprofonda invece nella follia, passando per i deliri e le allucinazioni della solitudine più profonda. Tuttavia una lucidità visionaria si fa lentamente strada nella sua mente, ed egli diventa infine consapevole che la sua sopravvivenza non è casuale e che il suo destino - e quello della razza umana - fa parte di un piano più vasto.

A quasi trent'anni dalla sua prima uscita in Italia, 'La nube purpurea' torna con questa nuova e affascinante veste che attira moltissimo l'attenzione del lettore che si interfaccia all'opera di Shiel per la prima volta. E' un grande classico fantascientifico del ventesimo secolo che mancava alla mia collezione e che sono stata felice di recuperare...nonostante tutto.
Come sapete, il genere non è tra i miei preferiti ma ho apprezzato molto l'approccio dell'autore alla tematica. Adam Jeffson, protagonista del libro, sembra essere l'unico uomo rimasto sulla Terra dopo che una misteriosa nube letale ha sterminato ogni creatura vivente. Dovete immaginarvi questa storia come quella di Robinson Crusoe in versione più apocalittica, oscura e deprimente.

Shiel gioca tantissimo con la psiche del suo personaggio, portandolo davvero al limite della sopportazione umana sin dalle prime pagine e mettendolo alla prova già con la fallimentare spedizione nell'artico. Più si va avanti con la lettura e più incalza la negatività e la disperazione. L'unica luce presente nel libro è, per l'appunto, quella purpurea del misterioso vapore che uccide tutto quello che incontra.

Lo stile va di pari passo con l'oscurità della storia ed è brutale, quasi spietato, nelle descrizioni che ci regala e nella schiettezza narrativa con la quale vengono presentati i fatti. E' un libro molto particolare, lentissimo all'inizio e per niente semplice da comprendere. Non è sicuramente adatto a tutti i tipi di lettori ma solo agli appassionati del genere o a coloro che sono curiosi di scoprire un grande classico della letteratura moderna. Se saprete andare oltre le apparenze, Shiel vi regalerà un'imperdibile avventura apocalittica.



sabato 25 gennaio 2020

Recensione "I segreti di Westhill House" di Jess Ryder

Buongiorno, lettori.
Torno a parlarvi di thriller con una storia uscita da pochissimo per Newton Compton, "I segreti di Westhill House", firmato dalla dalla penna di Jess Ryder.
Buona lettura!


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Quando ho posato per la prima volta gli occhi su Westhill House, collocata in quella posizione mozzafiato a strapiombo sul mare, ho capito che io e jack avremmo potuto vivere lì per sempre. Ero certa che con un po' d'impegno sarei riuscita a riportarla all'antico splendore. E ristrutturando la casa avrei potuto aggiustare anche le cose tra me e Jack. Lui, però, è troppo preso dal suo lavoro... Se non fosse per Lori sarei già crollata. È venuta qui in cerca d'aiuto e di un posto sicuro in cui rifugiarsi, ma adesso sono io ad avere bisogno di lei. Mi dà una mano e mi tiene compagnia e insieme, poco alla volta, stiamo scoprendo i segreti di Westhill House. Come i disegni infantili coperti dalla carta da parati o gli appunti nascosti sotto le assi del pavimento. Ho il sospetto che Lori sappia molto più di quello che dice... La domanda è: perché?

Avevo nostalgia del mio genere preferito e il titolo di questo libro mi ha subito intrigata. Si tratta di una storia tutta al femminile che si svolge in una casa abbandonata su una scogliera. Protagonista è Stella, una donna dalla natura ambivalente che viene mostrata e sviscerata strada facendo. 
La donna sembra affranta e sconvolta per la morte prematura dei genitori e si dedica, anima e corpo, alla ristrutturazione di Westhill House, una villa in pieno decadimento sulla costa di Nevansey, in Gran Bretagna. Al suo fianco c'è Jack, una figura che si è dimostrata più inutile di quanto pensassi e che, sinceramente, non avrei nemmeno inserito nel libro. La loro quotidianità già precaria data la situazione di stress che stanno affrontando, viene sconvolta con l'arrivo della vera protagonista della storia, Lori. Si tratta di una donna ancora più ambigua che, almeno sulla carta, sta fuggendo da un passato di violenza domestica e si è recata a Westhill House proprio perché, in passato, era un punto di ritrovo per donne in fuga da abusi domestici.

Tra Stella e Lori si instaura subito un rapporto di fiducia, in questo Stella dimostra l'animo gentile e buono che ha sempre criticato nei suoi genitori; la cosa che un po' cozza e su cui l'autrice calca la mano, è che questa fiducia è abbastanza immotivata perché in Lori c'è qualcosa di losco e lo si intuisce sin dall'inizio. Sembra abbastanza improbabile come situazione e i continui cambi di POV e tempi narrativi non aiutano a far luce più di tanto. Il fulcro della storia lo ritroviamo nelle ultime cinquanta pagine in cui tutto prende vita e acquista un senso compiuto anche se non sconvolgente come mi aspettavo.

Il libro mi ha lasciato un retrogusto amaro perché ha tante componenti valide, così come il tema trattato, ma è come se l'autrice non fosse riuscita a concretizzare bene tutte le buone basi che ha steso strada facendo. In sostanza, è un ottimo prodotto ma gestito male e, per gli appassionati del genere, non sarà una di quelle letture indimenticabili.


Altri libri dell'autrice:



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