venerdì 1 agosto 2025

Recensione "La seminatrice di coraggio" di Antonella Desirée Giuffré

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog.

Oggi, dopo tantissimo tempo, vi parlo di un romanzo storico meraviglioso che ha conquistato il mio cuore. Si tratta de "La seminatrice di coraggio", firmato dalla penna di Antonella Desirée Giuffré e pubblicato da Tre60.

Buona lettura!


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Pagine 288

Sicilia, 1914. Maria Roccaforte, giovane maestra, lascia il suo paese sul mare di Ragusa per sposare Pietro, un ricco proprietario terriero del borgo di Bonaventura, sui Monti Iblei. Quando Pietro parte per la Grande Guerra, Maria resta sola a gestire la casa e i campi. Le contadine, che lavorano la terra per sostituire gli uomini chiamati al fronte, non si fidano di lei, “donna di città”, e la situazione del borgo peggiora con l’aumentare delle confische dei raccolti da parte dello Stato e delle estorsioni dei briganti.

A Palermo, Maria conosce Sofia Bisi Albini, la fondatrice della Federazione nazionale delle Seminatrici di coraggio, che portano notizie dal fronte alla popolazione più povera e analfabeta e, come “madrine di guerra”, inviano lettere di consolazione ai soldati. Diventata seminatrice, Maria inizia una fitta corrispondenza con il soldato Marcello Elia, che le scrive lettere disperate e struggenti dal fronte del fiume Isonzo.

Quando Pietro viene dato per disperso, Maria sente più che mai il dovere di proteggere le donne di Bonaventura. Ma dopo aver conquistato la loro fiducia, riuscirà a convincerle a unirsi al movimento di protesta nazionale per rivendicare il loro contributo durante il conflitto? E al termine di quella orribile guerra, riuscirà a vedere gli occhi di Marcello, l’uomo che ha conosciuto soltanto attraverso le sue lettere appassionate?

In questo romanzo intenso, l’autrice descrive una Sicilia incantevole e ferita, dove le donne hanno finalmente compreso l’importanza di lottare, unite, in nome dei diritti e della libertà.

La storia di Maria Roccaforte mi ha coinvolto ed emozionato più di quanto mi aspettassi. Siamo in Sicilia, nel pieno della Prima Guerra Mondiale. Maria si è da poco sposata con Pietro e ha lasciato la sua città per seguire il marito nella sua tenuta nel Borgo di Bonaventura. Per tutta la prima parte del libro, quindi, conosciamo questi due personaggi, entriamo in punta di piedi nel loro matrimonio e nelle difficoltà di adattamento di Maria a vivere come "sottoposta" al marito e non come donna libera. 

Con l'ingresso in guerra dell'Italia, Pietro si arruola volontario lasciando Maria in un luogo a lei estraneo in cui la sua autorità non viene riconosciuta senza la presenza del marito.

Ci chiamano "seminatrici", e devo dire che mi piace. Seminiamo speranza lì dove c'è disperazione, dopotutto.

Il fatto di essere una delle poche donne in grado di leggere e scrivere, la rende perfetta per ricoprire il ruolo di seminatrice. Quest'associazione di donne coraggiose si occupava di trasmettere i messaggi inviati dai soldati al fronte alle loro famiglie, spesso analfabete. 

Maria, ditemi: dopo tutto questo, che cosa ci resterà? Il cuore resterà vivo? L'anima sopravvive?

Un altro ruolo delle seminatrici era quello di intrattenere una corrispondenza con i soldati per infondere coraggio e speranza. È proprio durante uno scambio che il destino di Maria e del soldato Marcello si incrociano.

Attraverso le loro lettere, Antonella Desirée Giuffré descrive uno spaccato di vita quotidiana dell'epoca con le difficoltà di chi era rimasto, schiacciato dalle tasse da versare allo stato, la penuria di cibo, la paura di trovarsi nel bel mezzo del conflitto; e la vita dei soldati al fronte fatta di freddo e solitudine.

Dove siete? In questo fuoco senza fine, l'unica consolazione mia è guardare il vostro piccolo ritratto e tenerlo stretto al petto.

"La seminatrice di coraggio" non è una storia che lascia indifferenti. A livello emotivo, è una lettura impegnativa, che fa riflettere. Vengono affrontate diverse tematiche degne di nota e sottolineati dei fenomeni che, ancora oggi, fanno discutere. C'è spazio anche per la speranza e per i buoni sentimenti che, comunque, riescono a sopravvivere ad ogni avversità.

Ci sono tantissimi riferimenti storici che non conoscevo ed è evidente l'intenso lavoro di ricerca che c'è dietro. Un libro concreto e ben strutturato, una protagonista che resta impressa per il suo coraggio e per l'immenso cuore. Se volete farvi un regalo, leggetelo!