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martedì 29 ottobre 2024

Recensione "Presunta scomparsa" di Harlan Coben

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog e, se siete nuovi, benvenuti! 💗

Ho letto in anteprima, per voi, il nuovo libro di Harlan Coben, "Presunta scomparsa", in uscita oggi per Tre60 e non vedo l'ora di raccontarvelo!

Buona lettura!



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Traduzione Riccardo Bettini

Editore Tre60

Pagine 336

Il primo grande trionfo di Myron Bolitar, ex campione di basket e con un passato nell'FBI, è diventare l'agente sportivo di Christian Steele, una delle più grandi promesse del football americano. Tutto sembra andare per il meglio, sino a quando Christian riceve una misteriosa telefonata da parte di Kathy Culver, la sua ex fidanzata, che tutti, polizia compresa, credevano morta. Ma quello non sarà che il primo di altri inquietanti episodi con cui Myron dovrà confrontarsi: l'assassinio del padre di Kathy e una foto compromettente della ragazza su una rivista porno recapitata al campus universitario. Myron vuole vederci chiaro; non solo perché in quella sordida vicenda è coinvolto il suo cliente, ma anche perché Adam Culver, oltre a essere il padre di Kathy, lo è anche di Jessica, la sua ex fidanzata, di cui lui è ancora innamorato. Affiancato da collaboratori “d'eccezione”, come Win, l'amico di sempre, colto e raffinato, ed Esperanza, la scaltra e determinata segretaria, Myron deve seguire le piste più disparate per far venire a galla la verità. Ma solo per scoprire che tutte conducono a un'intricata rete di sesso, violenze e bugie. Per Myron, il rischio di rimanervi intrappolato è altissimo, ma ormai è troppo tardi per tirarsi indietro...


E' la seconda volta che leggo un libro di Harlan Coben, il mio primo approccio è stato con Un inganno di troppo- una spy story eccezionale, quindi non vedevo l'ora di riprovare l'esperienza per saggiare ancora le capacità di un autore così prolifico. A metà tra un thriller e un giallo, il libro di Coben è stata un'esperienza di lettura totalmente immersiva che ho concluso nel giro di pochi giorni.

Inizio subito col dirvi che sono molti i punti di forza del libro: inizierei con quello che mi ha convinta di più, il protagonista Myron Bolitar. Ex agente dell'FBI, ora agente sportivo alle prese con il suo primo incarico degno di nota: il suo nuovo "assistito" infatti potrebbe definitivamente far decollare la sua carriera. Quando la vita del ragazzo viene stravolta dalla notizia che la sua ex fidanzata potrebbe essere ancora viva, tutto cambia.

La ragazza in questione è scomparsa molti anni prima, una ragazza strettamente collegata anche a Myron e ora c'è la possibilità di scoprire cosa ne è stato davvero di lei ed è nell'interesse di alcuni, invece, non saperla mai questa verità.

Ha così inizio una storia che si snoda tra passato e presente, con moltissimi personaggi che hanno avuto, ognuno a modo loro, un ruolo nella scomparsa di Kathy Culver. Tanti i colpi di scena e i collegamenti, vi consiglio di prestare molta attenzione durante la lettura per non perdere alcun dettaglio. La "bellezza" della vicenda si gioca proprio su piccoli dettagli e indizi che guidano Myron, e il lettore, sulle tracce di Kathy alla scoperta di cosa accadde davvero prima che sparisse nel nulla. Si tratta di un "fantasma" o c'è davvero la possibilità che lei sia tornata in cerca di vendetta/riscatto? 

Altro punto a favore di "Presunta scomparsa" è la prosa eccezionale di Coben: non solo la scrittura e la narrazione ma soprattutto i dialoghi irriverenti che mi hanno fatta sorridere in più di una occasione. Si è rivelato un elemento fondamentale per sciogliere la tensione di alcuni passaggi carichi di suspense. Durante la lettura sono tanti i momenti in cui la situazione sembra sfuggire al controllo della penna di Harlan Coben, salvo poi rimediare prontamente ai vari attacchi di cuore che ho rischiato di avere di volta in volta.

Il finale mi ha regalato un momento emotivamente intenso, finalmente la verità è svelata e tutte le supposizioni e le congetture fatte durante la lettura lasciano il posto al finale deciso dall'autore. Anche in quest'ultimo passaggio della sua opera, Harlan Coben ha dimostrato tutta la sua bravura chiudendo il cerchio della storia. Nel complesso è stata una lettura brillante e molto coinvolgente che mi è piaciuta moltissimo!

La consiglio!



martedì 22 ottobre 2024

Recensione "Nel nulla" di Sarah Pearse

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog,

in questo post parliamo del nuovo libro di Sarah Pearse, "Nel nulla", disponibile da oggi per Newton Compton Editori. 

Buona lettura!



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Traduzione Laura Miccoli

Editore Newton Compton 

Pagine 416

Kier Templer vive la sua vita on the road. Soprannominata “la figlia del mostro” dopo l'efferato crimine della madre, si è lasciata alle spalle la sua città natale e il suo gemello. Una cosa, però, la lega ancora al fratello: le mappe dei luoghi in cui è stata, che crea e gli invia a ogni nuovo viaggio. Un giorno di lei si perdono le tracce nel parco nazionale del Portogallo. La detective Elin Warner giunge nello stesso parco insieme a suo fratello Isaac, in un viaggio per ritrovare il loro rapporto, ma quando scoprono l'ultima e inquietante mappa di Kier, capiscono che la donna non è scomparsa volontariamente. I pochi sconosciuti che si trovano nell'isolato campeggio cominciano a serrare le fila di fronte alle loro domande, e la bellezza selvaggia del parco inizia a diventare sinistra. Elin e Isaac devono districare gli indizi per scoprire cosa è realmente successo a Kier. Quando si segue una pista, però, bisogna stare attenti a guardarsi le spalle... Se ti perdi in questi boschi oscuri, una mappa non basterà per tornare indietro...


Siamo giunti al terzo capitolo della storia della detective Elin Warner, già incontrata ne "Il sanatorio" e ne "Il santuario", che in questo nuovo libro ritroviamo in una fase di convalescenza sia a livello personale che lavorativo. 

Insieme al fratello Isaac, si reca in uno splendido parco naturale in Portogallo con il duplice obiettivo di ritrovare sé stessa e il rapporto con tutto ciò che le resta della sua famiglia. 

Dopo pochi giorni, anche Isaac le rivela il secondo fine di quel viaggio: indagare sulla scomparsa di Kier, la sorella di un amico di cui non si hanno notizie certe da un po'. La vicenda richiama molto un caso true crime molto note che si svolse con delle modalità analoghe, non vi cito il nome per non rovinare la lettura ma se ne avete sentito parlare sicuramente non farete fatica a fare due più due.

Il fulcro della storia resta comunque quello di puntare l'attenzione sulla violenza sulle donne e l'importanza di troncare i rapporti tossici. Con una narrazione sfalsata nel tempo e in cui si alternano i pensieri di Elin e Kier, si arriva all'epilogo carico di emozioni e significato. 

Stavolta Sarah Pearse abbandona parzialmente lo schema a camera chiusa anche se l'ambientazione è comunque molto remota e isolata. L'autrice gioca tanto con i personaggi lasciando intendere cose per poi ritrattare, in questo modo è difficile capire chi sono i buoni e chi i cattivi. 

Nonostante la scrittura scorrevole e la tematica importante, questo libro non è riuscito a far breccia. Quella che è mancata è stata la suspense e la tensione psicologica. Forse proprio per il forte richiamo al caso vi accennavo sopra, e di cui volutamente non vi ho dato dettagli, mi sono auto rivelata come sarebbe andata perdendo così anche quel minimo interesse che stavo provando.

Mi è mancato il clima claustrofobico de Il santuario, così come i personaggi incisivi de "Il sanatorio". Unico elemento che mi ha convinta è stata l'ambientazione suggestiva e misteriosa.

Sicuramente poteva andar meglio! 

📚📚📚


Trovi la recensione del libro precedente ➡️ QUI

lunedì 21 ottobre 2024

Recensione in *ANTEPRIMA* "Il dio dei boschi" di Liz Moore

 Buongiorno lettori e ben ritrovati sul blog.

Oggi vi parlo di un'anteprima meravigliosa che ho avuto l'opportunità di leggere grazie a NN Editore. Si tratta del nuovo libro di Liz Moore, in uscita il 5 novembre, che si intitola "Il dio dei boschi".

Spoiler: mi è piaciuto tantissimo!!!

Buona lettura!



Puoi ordinarlo QUI

Pagine 512

Editore NN 

Nell'estate del 1975 Barbara Van Laar scompare da Camp Emerson, un campo estivo in cui ragazzi e ragazze imparano a sopravvivere nei boschi. Le ricerche iniziano subito: Barbara non è una tredicenne qualsiasi, bensì la figlia della ricca famiglia che possiede il campo. Dall'autrice di Il peso e I cieli di Philadelphia, un romanzo incalzante, dalle tinte noir: la storia di una ragazzina scomparsa e della sua ricca famiglia, già segnata in passato da una simile tragedia. Un libro corale, su segreti e ambizioni, conflitti sociali e potere, rimpianti e seconde possibilità.


"Il dio dei boschi" è un noir ipnotico che cattura l'attenzione di chi legge dall'inizio alla fine.  Per la prima volta mi sono confrontata, traendone grande soddisfazione devo dire, con Liz Moore. Non so perché si parli così poco di questa autrice. 

La narrazione, inizialmente,  può apparire confusionaria perché ci si sposta su diversi piani temporali attraverso il racconto corale di svariati personaggi. Appena si trova il giusto orientamento, però, il tutto diventa chiaro e godibile. La mole di pagine non si percepisce minimamente perché è tanta la voglia di scoprire i segreti della famiglia Van Laar.

La trama si snoda tutta intorno a questa famiglia e alle sue manie: l'apparenza per loro vale più di tutto e sono disposti a pagare qualsiasi cifra per far in modo che la loro reputazione resti immacolata. 

Il fatto che entrambi i figli siano scomparsi, a distanza di anni l'uno dall'altra, è un vero terremoto che scuote dall'interno le fondamenta dei Van Laar.

È una storia appassionante in cui le teorie, e i sospettati, si susseguono capitolo dopo capitolo fino ad arrivare ad un epilogo spiazzante e sconvolgente. 

Nel finale c'è pace, finalmente. 

C'è giustizia per chi ha subito pesanti giudizi ingiustamente. 

C'è speranza che il cerchio si sia spezzato lasciando tutti liberi di vivere come meglio credono.

La prosa di Liz Moore è una coccola per gli occhi. L'ambientazione è altamente evocativa e ci regala dei panorami meravigliosi. I personaggi sono ben tratteggiati e tutti trasmettono qualcosa. 

"Il dio dei boschi" è stata una sorpresa da ogni punto di vista. Mi è piaciuto perdermi tra le montagne e indagare insieme a Judyta, che è diventata a pieno titolo una delle mie detective del cuore. 

Un libro di segreti e bugie ma anche una storia sull'importanza di non arrendersi a ciò che gli altri decidono e si aspettano da noi.

Promosso!!




mercoledì 9 ottobre 2024

Recensione "Dodici indizi per morire" di Andreina Cordani

 Buongiorno lettori e ben ritrovati sul blog. 

Oggi parliamo ancora di gialli a tema natalizio con il libro di Andreina Cordani, "Dodici indizi per morire", uscito proprio ieri per Newton Compton Editori. 

Buona lettura!




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Traduzione Marialuisa Amodio

Editore Newton Compton 

Pagine 320

Negli anni dell'università, otto amici avevano creato un club molto particolare: la Murder Masquerade Society. Insieme risolvevano efferati crimini rigorosamente inventati. Fin quando, all'ultima sfida di Natale, un membro del gruppo era scomparso letteralmente nel nulla. Dodici anni dopo gli ormai ex studenti ricevono un misterioso invito: li aspetta una festa con delitto a tema natalizio in una bellissima e remota casa di campagna in Scozia. Avranno dodici giorni per risolvere il mistero. Poco dopo l'arrivo, il gioco inizia e a tutti sembra di essere tornati ai vecchi tempi: determinazione, complicità, divertimento. Almeno fino al giorno dopo, quando qualcuno viene trovato impiccato a un pero. Stavolta il gioco è fin troppo reale e rischia di portare a galla segreti a lungo nascosti. Per sopravvivere fino al mattino di Natale, gli amici dovranno affrontare la verità su ciò che accadde quella fatidica notte di dodici anni prima.


"Dodici indizi per morire" incarna alla perfezione i principi base che un buon giallo deve avere: un contesto isolato e difficile da raggiungere/abbandonare, un gruppo ben definito di personaggi, uno o più delitti a scuotere gli animi. 

Per completare il quadro, Andreina Cordani inserisce una filastrocca tipica del luogo che anticipa gli eventi che andremo via, via a leggere. 

La narrazione si muove su due piani temporali: il Natale attuale e quello di dodici anni prima,i personaggi sono più o meno gli stessi e insieme formano la Murder Masquerade Society: una sorta di associazione di rampolli benestanti che passa il tempo ad organizzare e risolvere cene con delitto.

Il motivo che li vede di nuovo riuniti è scoprire cosa ne è stato di uno di loro, misteriosamente scomparso da una stanza chiusa a chiave dall'interno durante il loro ultimo raduno, dodici anni prima.

In realtà la storia cela ben altro sotto la superficie, Andreina Cordani si diverte a scoprire le carte poco a poco, mostrando le luci ma soprattutto le ombre dei suoi personaggi. Un quadro complesso e interessante tutto da scoprire.

Il movente principale che sta dietro al domino dei delitti è piuttosto importante ma si perde nei gossip, nei ricatti e nei pettegolezzi più frivoli che ritroviamo praticamente ovunque nel libro.

"Dodici indizi per morire" è, quindi, un libro giallo costruito con ottime basi che si perdono un po' strada facendo; nonostante lo stile fluido e frizzante dell'autrice, i suoi colpi di scena ben orchestrati e un finale rocambolesco ma ben riuscito, il libro non è tra i più originali e non riesce a stuzzicare più di tanto un lettore amante del genere proprio perché simile a molti altri.

Può essere una valida proposta soltanto per chi non è esperto in materia altrimenti rischia di essere catalogato nella categoria "visti e rivisti". Peccato!

⭐️⭐️⭐️

venerdì 4 ottobre 2024

Recensione "L'orfanotrofio sul lago" di Daniel G. Miller

 Buongiorno lettori e ben ritrovati, 

questa settimana è stata ricchissima di uscite e anche oggi sono qui per parlarvi di una delle mie ultime letture, "L'orfanotrofio sul lago", uscito da pochissimo per Newton Compton Editori e firmato dalla penna di Daniel G. Miller. 

Buona lettura!




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Traduzione Mariafelicia Maione

Editore Newton Compton 

Pagine 288

Hazel sente il bisogno di una svolta nella sua esistenza. Ha trent'anni, è single e la sua agenzia investigativa stenta a decollare. La fortuna sembra finalmente girare quando Madeline Hemsley, una donna ricca quanto misteriosa, si presenta a Hazel con un'offerta troppo allettante per poterla rifiutare: una ragazza è scomparsa dall'orfanotrofio in cui viveva e Madeline vuole che lei la trovi. Inizialmente sembra un normale caso di fuga, ma mentre Hazel procede con le indagini, incappa in indizi che fanno sospettare una verità ben più oscura: macchie di sangue inspiegabili, simboli criptici, figure sinistre che cominciano a seguire ogni sua mossa. Più scava, più si rende conto che quell'orfanotrofio cela segreti terrificanti. E anche Madeline sembra nascondere qualcosa... Una ragazza scomparsa, un luogo sospeso nel tempo dove si annidaun inquietante mistero.

Gli elementi che più mi hanno convinta in questo libro sono sostanzialmente due: la protagonista e l'ambientazione. 

Hazel, una ragazza coreana che cerca di sopravvivere a New York, è una investigatrice privata che vanta nella sua clientela personaggi poco raccomandabili e pericolosi, il più delle volte. Ciò che la rende carina come un cupcake alla vaniglia è il fatto di immaginare questa ragazza minuta con gli occhi a mandorla destreggiarsi in indagini, depistaggi e minacce anche abbastanza pesanti dimostrando tutte le sue fragilità. Spesso, infatti, ci si imbatte in protagoniste in stile Rambo mentre lei è proprio quello che ci si aspetta dal tipo di personaggio. 

L'ambientazione in questo orfanotrofio sul lago è molto affascinante così come il mistero che aleggia dietro la sparizione di una ragazza. Come ben presto scopre Hazel, non si tratta di un caso isolato quindi è palese che ci sia in corso qualcosa e che, soprattutto, qualcuno deve essere a conoscenza della situazione. 

Molto bene anche tutta la parte investigativa perché l'autore si mantiene ancora una volta nell'ambito della normalità senza scadere in eventi inverosimili. È incredibile come quasi tutto, in questo libro, sia molto attinente alla realtà e non ci siano troppi elementi di finzione, è una cosa che apprezzo sempre molto in un libro.

È incredibile come l'autore ci faccia dubitare praticamente di tutti i personaggi presenti ma la verità arriva comunque come un fulmine a ciel sereno. Personalmente mi ero soltanto avvicinata al vero colpevole ma i sospettati erano davvero tantissimi. Sono certa che vi divertirete a fare ipotesi e teorie.

La trama non è tra le più brillanti in assoluto, ma bisogna fare un plauso all'autore perché riesce comunque a catturare bene l'attenzione del lettore facendolo interrogare sul mistero di queste continue sparizioni.

Pur non essendo un libro che lascia il segno, sono rimasta davvero colpita e conquistata dalla protagonista e spero proprio di vederla in nuove avventure!

È la storia perfetta per i lettori che amano i misteri e le storie ambientate in collegi e istituti. 

⭐️⭐️⭐️,5 

giovedì 3 ottobre 2024

Recensione "Quattro delitti prima di mezzanotte" di Alexandra Benedict

 



Buongiorno e ben ritrovati sul blog,

come ogni anno ad ottobre esce un nuovo libro di Alexandra Benedict e io non posso fare a meno di leggerlo e raccontarvelo.

Vi lascio di seguito i link per recuperare le recensioni dei libri precedenti:

- A cena con l'assassino ---> Recensione

- In treno con l'assassino ---> Recensione



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Traduzione Beatrice Messineo - Stefania Cherchi

Editore Newton Compton

Pagine 288

Il 19 dicembre, la rinomata risolutrice di giochi enigmistici Edie O’Sullivan, solitaria e refrattaria al Natale, trova un regalo sulla soglia di casa. Scartandolo, scopre una scatola al cui interno ci sono sei tessere di un puzzle. Unendoli, i pezzi mostrano una parte di una scena del crimine: piastrelle bianche e nere macchiate di sangue e parte di una sagoma delineata con il gesso. Nel pacco è incluso un messaggio: «Quattro persone, forse più, saranno morte entro mezzanotte della Vigilia di Natale, a meno che tu riesca a mettere insieme tutti i pezzi e fermarmi». Edie contatta suo nipote, l’ispettore Sean Brand-O’Sullivan, e insieme lavorano per interpretare gli indizi. Ma quando viene rinvenuto un uomo in fin di vita con un tassello del puzzle in mano, Sean teme che Edie possa essere in pericolo e la esclude dall’indagine. Tuttavia, man mano che il numero di vittime aumenta, Edie capisce di essere l’unica ad avere le competenze per completare e risolvere il puzzle omicida. Solo assemblando tutti i pezzi Edie potrà fermare l’assassino e finalmente lasciarsi il passato alle spalle.


Alexandra Benedict, un nome e una garanzia quando si cerca un libro natalizio e stimolante. Pare infatti che le tematiche preferite dell'autrice siano proprio il Natale e gli enigmi.

Come abbiamo visto in "A cena con l'assassino" e poi con "In treno con l'assassino", anche stavolta l'autrice ci delizia con un caso interessante che tingerà di rosso sangue il Natale di Edie O' Sullivan, una famosa creatrice e risolutrice di giochi enigmistici.

Un misterioso assassino vuole sfidarla a suon di puzzle ma la donna ha poco tempo perché ogni giorno che passa senza venire a capo del mistero comporta un nuovo omicidio sulla coscienza. 

A differenza dei libri precedenti, stavolta la Benedict esce dal meccanismo del delitto a camera chiusa, scegliendo più location in cui far svolgere l'azione e lasciando i personaggi liberi di muoversi sulla scena: ciò rende l'intera vicenda molto dinamica e anche un filino adrenalinica.

Anche il genere scelto non è un giallo al 100% ma si mescola molto con il cozy crime ponendo il ruolo di investigatore nelle mani di Edie.

Come in ogni suo libro sono presenti degli elementi interattivi, in particolare anagrammi e una misteriosa canzone da decifrare grazie alle lettere che si trovano in cima ad ogni capitolo.

Con "Quattro delitti prima di mezzanotte", la Benedict torna quasi ai livelli altissimi che aveva toccato con il suo primo libro.

E' facile perdersi tra le pagine del libro ma si fa più fatica ad affezionarsi ai personaggi, in particolare alla protagonista.

Nel complesso, il romanzo è perfetto da inserire nelle vostre wishlist natalizie e per i lettori meno amanti di questa festività niente paura, il Natale è solo una tematica di sottofondo che non disturberà minimamente il vostro animo da Grinch!

⭐️⭐️⭐️,5 

mercoledì 2 ottobre 2024

Recensione "L'eredità di Daisy Darker" di Alice Feeney

 Buongiorno lettori,

sulla scia del post di ieri, vi parlo di un altro titolo perfetto da leggere in questo periodo. Si tratta de "L'eredità di Daisy Darker", scritto da Alice Feeney e pubblicato da Timecrime.

Buona lettura!


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Traduzione Andrea Russo

Editore Timecrime

Pagine 320

Dopo anni passati a evitarsi, i membri della famiglia di Daisy Darker, lei compresa, si ritrovano per la prima volta a casa della nonna per festeggiare il suo ottantesimo compleanno. A uno a uno, i parenti di Daisy arrivano per i festeggiamenti, carichi di rancori e segreti. È Halloween, e Seaglass, la fatiscente dimora arroccata su una piccola isola privata, è un tutt’uno con le rocce di granito su cui poggia. In poco tempo, con l’alzarsi della marea, tutti i partecipanti rimangono tagliati fuori dal resto del mondo per otto lunghe ore. Allo scoccare della mezzanotte, nel pieno della tempesta, scoprono il corpo esanime della nonna, seguito da quello di un altro membro della famiglia al rintocco dell’ora successiva. Intrappolati sull’isola con un assassino, i Darker dovranno fare i conti con i segreti nascosti nel passato di ognuno per risolvere il mistero e sopravvivere alla notte. "L’eredità di Daisy Darker" è un thriller psicologico che si svolge nel corso di un’unica notte, avvolta dalle mistiche atmosfere del mare della Cornovaglia.

Questo libro ha un unico difetto: il sottotitolo in copertina che rischia di dare una visione sbagliata del contenuto pregiudicando poi l'intero giudizio sul libro. Una volta arrivati all'epilogo, infatti, si capisce la vera natura della storia e lì le cose possono andare in due modi sostanzialmente: restare esterrefatti in positivo o in negativo.

Con l'arrivo dell'alta marea, saremo tagliati fuori dal resto del mondo per otto ore. E quando il mare si ritirerà di nuovo, dubito che ci ritroveremo mai più insieme.

Per quanto mi riguarda, lo stupore è stato in senso positivo perché amo questo argomento e perché avevo subodorato una conclusione di questo tipo anche se non mi ero avvicinata neanche lontanamente alla verità.

Amo lo stile di Alice Feeney che riesce sempre a catturare la mia attenzione, nonostante la vicenda si svolga in un arco di tempo limitato ad una singola notte, l'azione non manca così come il mistero. Un'inquietante filastrocca preannuncia a tutti i componenti della famiglia Darker che ogni ora è prevista la dipartita di uno di loro e, se all'inizio nessuno prende sul serio queste rime nefaste, al primo omicidio la musica cambia gettando tutti nell'isteria più totale.

L'ambientazione mi è piaciuta moltissimo, questa casa vecchia  pericolante tagliata fuori dal mondo dall'alta marea è inquietante come non mai. Ci sono stati attimi in cui ho avuto il cuore in gola dall'ansia e avrei voluto donare una scialuppa di salvataggio ai poveri personaggi in balia dell'assassino che si aggira furtivo per Seaglass. 

La narrazione, divisa tra passato e presente, lascia intuire che questa tragedia in atto affonda le sue radici in un evento accaduto molti anni prima quindi gli interrogativi sono molti e le risposte poco soddisfacenti. Bisogna infatti aspettare l'epilogo per venire a capo di tutto e per restare shockati, se in positivo o in negativo sarete voi poi a dirlo.

Come vi ho anticipato ad inizio recensione, io ho adorato la svolta presa dalla storia ma ammetto che definire il libro come 'thriller psicologico' è un po' fuorviante perché non lo è o comunque non lo è del tutto.

Se siete alla ricerca di titoli per la spooky season, questo libro fa per voi.

Se amate le storie in stile 'cena con delitto' o, meglio ancora, alla "Dieci piccoli indiani" avete trovato il libro giusto.



martedì 1 ottobre 2024

Recensione "Lascialo entrare" di William Friend

 Buongiorno e ben ritrovati,

in questo post parliamo di un libro perfetto per il periodo di Halloween in uscita oggi per Newton Compton Editori. Si tratta del thriller psicologico "Lascialo entrare", libro d'esordio di William Friend.

Buona lettura!




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Traduzione Fabio Bernabei

Editore Newton Compton

Pagine 288

Nove mesi dopo la morte della madre Pippa – una pittrice affermata – le gemelle Sylvie e Cassia iniziano ad avere quello che Alfie, il padre, liquida subito come un semplice incubo ricorrente: ogni notte lo svegliano sostenendo che c'è qualcuno nella loro camera. Questi brutti sogni di punto in bianco sembrano finire e Alfie, che non li aveva mai considerati importanti, se ne dimentica presto. Fino al giorno in cui le figlie iniziano a parlare del loro nuovo misterioso amico, Black Mamba, un uomo magico capace di trasformarsi in qualsiasi cosa voglia: cominciano ad apparecchiare un posto a tavola per lui, gli sussurrano segreti e sostengono che le porterà via. Preoccupato per la situazione, Alfie chiama in soccorso Julia, sorella di Pippa e psicoterapeuta infantile. Qualunque cosa sia questo “amico”, non vuole andarsene. Mentre le spire di Black Mamba si stringono attorno alle bambine, Alfie e Julia devono confrontarsi con le loro più recondite paure e mettere in dubbio tutte le loro certezze. Cosa è reale e cosa non lo è? Una domanda che nasconde una posta in gioco altissima: la sopravvivenza di tutta la famiglia.

Per essere un romanzo d'esordio, bisogna ammettere che non è niente male. La cover ipnotica e inquietante riflette perfettamente il contenuto del testo.

Il tema del doppio è il perno attorno al quale William Friend costruisce la sua trama: due come le gemelle, due come i genitori, due come passato e presente, due come bene e male.

E' un libro in cui si gioca molto con le percezioni e le paure nascoste in ognuno di noi: è proprio in questa zona grigia che si muove Black Mamba, la presenza oscura che stravolge la vita degli inquilini di Hart House.

Durante la lettura, infatti, non sono solo Alfie e Julia ad interrogarsi sull'effettiva esistenza di questa figura con cui le gemelle parlano e interagiscono costantemente. La presenza sembra reale ma, al tempo stesso, viene anche razionalizzata come un fenomeno psicologico messo in atto dalle bambine visto il periodo che stanno vivendo.

Arrivati all'epilogo, l'autore inserisce l'elemento del fanatismo religioso per agitare ancor più le acque per poi giungere ad un finale di non facile interpretazione. L'elemento più debole del libro è il poco spazio lasciato alle spiegazioni del caso: per tutta la storia ci vengono raccontati fatti, episodi sinistri, morti misteriose e inspiegabili, storie antiche su questa casa vecchissima, ma quando arriva il momento di spiegare/giustificare il tutto la trama inizia a fare acqua.

Mi ha ricordato molto la serie tv "The haunting of Hill House", leggendo sicuramente capirete perché.

Riassumendo, quindi, il libro ha delle vibes horror/gotiche interessanti ed è scritto bene. La narrazione è coinvolgente e l'autore riesce sempre a mantenere alta la soglia dell'attenzione. Avrebbe potuto, e dovuto, gestire meglio il ginepraio da lui creato prendendo una direzione netta sul significato che voleva effettivamente dare alla sua storia.

Carino ma non lascia il segno.