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martedì 3 marzo 2020

Recensione "Abbiamo un bacio in sospeso (io e te)" di Riccardo Bertoldi

Buongiorno lettori.
Oggi vi parlo del romanzo di Riccardo Bertoldi, "Abbiamo un bacio in sospeso (io e te)".
Una storia che mi ha, inaspettatamente, conquistata.
Buona lettura!


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Leonardo fa il fotografo, ha trent'anni, gli occhi timidi di chi parla poco e una ferita al cuore che non riesce a rimarginare. Ogni giorno prende il treno per andare al lavoro e sulla carrozza numero 2 incontra il sorriso di Sara, che illumina per un attimo le sue giornate. Qualche volta, però, la paura di amare supera il coraggio di osare. E così, per Leonardo, quella sconosciuta che ascolta musica e scrive su un diario dalla copertina rossa diventa un modo per fantasticare: cosa accadrebbe se finalmente si facesse avanti e decidesse di sfidare il destino? Reduce da una lunga storia, Leonardo è tornato a Verona, la sua città, e ha ritrovato la vita che lì aveva lasciato. Un nuovo amore non era nei piani, ma si sa, il cuore fa i suoi progetti, e a volte ce li mostra nei modi più inattesi. Così un giorno Leonardo capisce che deve tuffarsi - a costo di sembrare un po' pazzo, a costo di farsi male - e lascia sul sedile che di solito occupa la ragazza una fotografia che le ha scattato di nascosto. Il destino lo porterà dentro un negozio di musica, con la luce della notte che filtra dalla serranda semiaperta, insieme a lei: Sara. E gli ricorderà che a volte basta poco - uno sorriso rubato, una bella canzone, un bacio a fior di labbra - per aggiustare un cuore e ricominciare.

Appena ho iniziato a leggere il romanzo di Bertoldi, mi sono accorta che c'era molta filosofia ma anche tanta verità. L'ho sottolineato quasi tutto perché sono tante le frasi e i pensieri in cui mi sono ritrovata strada facendo. L'autore ci presenta due personaggi e ci racconta la loro travagliata storia che, per la quasi totalità del libro, è composta da momenti più bassi che alti.
Leonardo è un uomo che ha appena avuto il coraggio di prendere in mano la sua vita dicendo addio a certezza e sicurezza per abbracciare un'esistenza più soddisfacente e su misura per lui. Sara compare come un vero e proprio angelo che, via via, riempirà sempre di più i suoi pensieri. La loro conoscenza è davvero sui generis ma unica e indimenticabile. L'autore lascia poco spazio alla fisicità e imposta un rapporto basato su concetti ben più profondi e consapevoli.

Questo è un libro che invita a lasciarsi andare, a rischiare tutto per raggiungere il tanto agognato 'lieto fine'. E' un libro che insegna ad andare oltre i preconcetti e i pregiudizi, che non è mai troppo tardi per cambiare la propria vita, non importa quanti grandi siano i rischi. Sono rimasta molto colpita dalla normalità che si respira tra queste pagine, il non forzare a tutti i costi un rapporto lasciando libero arbitrio ai personaggi, così come accadrebbe nella vita reale. In sintesi lo definirei un 'romanzo non romanzo', perché di romanzato c'è davvero poco.
Lo stile di Riccardo Bertoldi mi è piaciuto e mi ha appassionato, ho divorato la lettura nel giro di pochi giorni e mi sono innamorata di tantissime frasi che ho accuratamente annotato nel mio quaderno delle citazioni. Lo consiglio!



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