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mercoledì 3 ottobre 2018

[Blogtour] "Van Helsing" di Natascia Luchetti

Buongiorno, lettori.
Oggi ho il piacere di ospitare una tappa del blogtour dedicato a "Van Helsing", secondo capitolo della serie fantasy firmata da Natascia Luchetti.
In questo appuntamento, parleremo de "Gli ordini di cavalieri".
Buona lettura!


IL ROMANZO


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Formato: cartaceo/ebook
Casa Editrice: Delrai Edizioni
Autrice: Natascia Luchetti
Trama: La vera storia dell'uomo che ha trasformato la sua vita in leggenda, la cui stessa esistenza era un'arma contro le Bestie: Abraham Van Helsing. L'essere umano deve conoscere il mondo per poterlo capire appieno ed è ciò che pensa il giovane Van Helsing nell'approcciarsi all'università e al suo futuro da medico, ma l'oscurità lo attende e non gli lascia tregua, incamminandolo per la via a lui destinata. È nelle ombre più fitte che l'incubo ha inizio, una verità inspiegabile da Abraham considerata inconcepibile: esiste il Male, esiste il Bene. Ogni tipo di creatura sovrannaturale vive tra gli uomini, con loro, e questi non ne hanno coscienza. Continuano le loro vite, schiavi della superstizione e dell'ignoranza. È impossibile concepire un futuro senza l'abisso delle tenebre e la lotta per la sopravvivenza ha inizio, perché chi uccide il male, assorbe il male. A condurre il braccio del cacciatore una sola verità, che domina persino il suo cuore: il sangue non mente mai. Dalla penna gotica di Natascia Luchetti, una nuova sfida per riportare in vita una personalità dalle tinte complesse e dal forte senso di giustizia.




Dagli appunti di Susan Adelina Griffith

I primi Cavalieri che si sono schierati contro le forze del Male per la salvezza dell’Umanità risalgono al periodo leggendario di Re Artù e i suoi fedeli guerrieri famigerati come Cavalieri della Tavola Rotonda.
C’è una storia segreta che lega la figura del mitico sovrano del codice di Avalon alla sempiterna lotta contro l’Avversario e i suoi servi. La sacra Excalibur, diversamente da quanto narra la leggenda del ciclo arturiano, fu donata a lui dall’Arcangelo Uriele, signore della terra e delle sue creature, nonché guardiano della Gehenna.
Si narra che non esistesse anima empia in grado di sopravvivere al suo filo, nemmeno Lucifero in persona, ma l’oggetto non fu mai ritrovato.
Presumo che i primi Cavalieri abbiano deciso di dare un’origine mitica agli Ordini per motivare gli ignoranti che a loro aderivano in tempi più bui di quelli che viviamo ora. Non mi stupisce che questa favola sia stata ritrovata, trascritta nei primi registri rinvenuti nelle rovine dei palazzi della famiglia Belmont. Originaria della Bretagna, fu la prima a ridare vita all’antico ideale di protezione delle genti dalle minacce del Male rappresentato da creature sovrumane. Impavidi, forse troppo, i Belmont si ritirarono dalla vita politica dell’Inghilterra durante la guerra dei Cent’anni e divennero di fatto Cavalieri erranti, pronti a sconfinare in ogni landa, anche negli angoli più remoti del mondo, per portare saggezza e protezione al popolo avversato oltre che dalla fame, dai sovrani assoluti e dalle ingiustizie politiche, anche da mostri e streghe, demoni e spiriti. La loro fu una vera e propria crociata di folli disorganizzati che riuscirono a razionalizzarsi solo dopo anni di caccia dissennata e rischiosa.
 Sul finire del Tredicesimo secolo, i Belmont si organizzarono formando presidi stabili su ogni territorio conosciuto, che facevano capo alla sede inglese, posta vicino l’antica Londinium, ora Londra. I ruderi del vecchio palazzo dei Belmont sono stati distrutti nel 1802 e sopra di essi è nato il quartiere periferico e popolare del Mile End.
I membri della famiglia Belmont si occupavano delle indagini, del reclutamento di nuovi membri e dell’iniziazione di altre famiglie allo stesso ideale. I Morris, i Lancaster e i Rosen si affiliarono all’Ordine dei Belmont, ma rimasero sempre ben distinti dai primi. Furono i Belmont stessi a non voler mescolare il loro lignaggio puro, discendente dal nobile sangue di Artù – secondo loro–, con quello di altre famiglie di Cavalieri.
Col passare dei secoli, si aggiunsero anche altre famiglie alla causa e la più importante fra tutte fu quella dei Griffith. Il mio antenato, il barone Bertram Johannes Griffith, incontrò uno di loro nel 1512. Salvatosi dalle grinfie del primo vampiro, meglio identificato come Vlad III Dracula, decise di votare la sua esistenza alla protezione dei suoi simili e alla lotta contro le aberrazioni del Maligno. Fu il re Edoardo III a farlo diventare membro del Nobilissimo Ordine della Giarrettiera, al quale anche io appartengo come erede della mia potente famiglia.
Di padre in figlio, è stata tramandata la sapienza del primo di noi, i suoi studi e le sue deduzioni. Non c’è Griffith che non sappia difendersi o riconoscere la presenza degli schiavi di Satana. Al contrario dei Belmont, la mia famiglia ha basato la sua fama su un approccio più cauto e analitico ai vari casi. Ha studiato le mostruosità che doveva eliminare dopo averle imprigionate e ha cercato di scoprirne tanto i punti deboli quanto i punti di forza. Non eravamo e non siamo impavidi Cavalieri lanciati contro i mulini al vento, ma studiosi attenti, armati di strumenti più efficaci e all’avanguardia. E proprio questo ci ha reso più resistenti al tempo.
Mentre i Belmont sono stati spazzati via quasi completamente, i Griffith sopravvivono su tutto il territorio inglese con la stessa forza che ci ha caratterizzati sul nascere.
Tuttavia ci sono anche altri Ordini che lottano per la nostra stessa causa, con metodi discutibili e decisamente meno ortodossi, persino dei Belmont. Basti pensare ai fanatici dell’Ordine di San Michele.
Sono convinti che tra loro ci sia l’Arcangelo Michele che li ha benedetti con il dono dell’immortalità e che li sostiene nella lotta contro il Diavolo. Si dice che siano umani mutati in qualcosa di superiore, dotati di poteri strabilianti come il dominio del tempo, arti curative miracolose, comando sugli elementi, ma restano ancora leggende per alimentare le illusioni di esseri umani smarriti che si sono sottomessi a sedicenti personalità che nessuno ha mai visto. Mi hanno informato che uno dei loro vertici, Emanuel de La Cruz de Calatrava sia partito da Roma per raggiungere i territori della nostra bella isola. Se non è uno sciocco né un codardo, non si farà scrupoli a chiedermi udienza.
Diverso e decisamente meno favoloso e altisonante, è un Ordine senza nome rappresentato dalla famiglia Marino. Italiani, gente legata alla Chiesa di Roma che collabora anche con la Corona inglese per i casi più gravi, i Marino agiscono più discretamente di noi Griffith e sono depositari di un potere misterioso, mostruoso quasi come i nostri nemici. Dalle informazioni che ho messo insieme su di loro, so che si avvalgono dell’alchimia per potenziare armi e corpo, ma non ne ho mai visto combattere uno con i miei occhi, per questo ho contattato il Cavaliere Serafino Marino. Arriverà tra non molto, perciò avrò modo di documentarmi meglio di quanto ho già riferito.
Oltre loro ci sono tanti Cavalieri erranti che, pur non vantando sangue nobile, scimmiottano il nostro modo di operare, ma non finiscono che per farsi ammazzare o venire a chiedere aiuto in ginocchio a chi possiede la sapienza dei predecessori.
Molti dicono che c’è un numero sconfinato di uomini che cercano di ribellarsi al fato di non essere al vertice della catena alimentare di questo mondo, ma, in realtà, i veri saggi si contano in pochi eletti scelti dal sangue. Come dice il vecchio detto “Il sangue non mente mai”.



Continuate a seguirci per scoprire nuove curiosità su "Van Helsing", un libro di Natascia Luchetti



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